La strada scorreva veloce e, tutto intorno a me, il paesaggio mutava quasi alla stessa velocità della mia macchina.
Ancora una volta ero nella mia terra, o almeno quella che da qualche tempo sento come tale.
In mente scorrevano le notizie dell’attentato compiuto poco prima davanti ad un Istituto professionale di Brindisi, che aveva causato la morte di una sedicenne ed il ferimento grave di altre giovani ed innocenti ragazzi.
Nella mente, fermo come un macigno, un pensiero insieme ad una domanda: Perché? Perché non ero stato compreso, quando tendendo le mie mani e il mio animo le avevo chiesto di restarmi vicino, di essere ancora e sempre la mia amica. Una persona che credevo fosse molto vicina alla mia mente, al punto tale che, qualche giorno prima, lei stessa seguendo un moto dell’anima, aveva sentito l’esigenza di confidarsi con me, ed io l’avevo accolta tra i miei pensieri e le mie riflessioni. Ancora una volta prodigo di consigli e di pensieri rassicuranti, Le ero stato vicino senza nulla chiedere, come dovrebbe essere tra persone che si riconoscono in questo bel sentimento, che tutti poi riconosciamo come “Amicizia”, con la “A” maiuscola, appunto.
Mi spiegò poi, attraverso un messaggio, che non poteva concedermi quel che stavo chiedendo, poiché aveva paura di tradire la fiducia e, forse, anche le aspettative di una sua cara amica, ritrovata recentemente.
Mi chiedo ora io: cosa c’entra tutto questo? Forse la sua scelta di campo, spiega molte cose e atteggiamenti che, diversamente, non si avrebbe il coraggio di manifestare: il calcolo; l’amicizia scambiata e venduta per la pura convenienza e tornaconto!
Non sono solito chiedere spiegazioni, quindi non lo farò!
Non credo che questa donna abbia poi veramente compreso il male che mi ha causato! Non si è mai posta alcuna domanda al riguardo. Sapendo però quale momento di travaglio interiore io stavo attraversando, avrebbe potuto far qualcosa di più, Ma non ha inteso farlo e non credo che lo farà in seguito.
E, a proposito dei giudizi e dei pareri non richiesti: dovremmo non darli e, forse, imparare a contare fino a 10 (almeno!) prima di proferir parola, chiedendoci anche se facendolo potremo colpire la sensibilità della persona cui stiamo “elargendo” “pillole di saggezza” non richieste!
Sono giunto, quindi, inseguendo la striscia d'asfalto (e non solo quella!) la mia piccola città sul mare, con un bel porto che fa bella mostra di sè, da secoli oramai. Ho ritrovato il volto di mio figlio... e con lui la Luce di una bella giornata, che sino a quel momento non avevo ancora visto!
