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> Il volo del topo va sulle case, sui tetti, sulle case-matte,
> incontra nelle orecchie della notte
> una musica cupa che ci attraversa;
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> egli (o meglio, esso) va attraverso le case di chi non
> è solito vegliare e non ci "sta",
> per chi ci crede e per chi ancora vuole essere umano.
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> Egli, o meglio esso, si affaccia alle finestre,
> bussa con un toc toc fastidioso, con la zampa,
> e aspetta fuori, fregandosi le mani, come fanno le mosche.
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> Ha un sospiro beffardo sul musetto e muove i baffi:
> quando finalmente "gli" aprono, con una zampata lui,
> sgnaff!!, strappa il volto dalla faccia del suo "apritore".
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> RV
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> P.s. Poesia ispirata dal pezzo "Flying of the Rat" dei Deep Purple (1971)
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