Sono completamente d'accordo con Mr.Blue : le sezioni esistenti non vanno eliminate, sia per rispetto e gratitudine verso chi ci ha scritto, sia perché potrebbero essere frequentate tuttora. E non spezzetterei " contenitori " più grandi in contenitori più piccoli e troppo specifici : nel più sta il meno ( es. " Pensieri, riflessioni e saggi " o il più disinvolto " Cassonetto differenziato " ), mentre il contrario darebbe più problemi perché certi argomenti possono toccare più temi e ci si sentirebbe in dubbio su dove collocarli.
Un po' di ampio respiro e di libertà non guasta.
Io penso che chiunque debba poter collocare il suo scritto nella sezione che sente come più idonea : " sente ", non " è " in base ad una sorta di noioso criterio oggettivo e spersonalizzato.
Questo è un gran bel forum, concepito bene sia come grafica che come sezioni. E, last but not least, è ad accesso libero, chiunque lo può visitare senza essere costretto ad iscriversi, e, ulteriore nota positiva, non ci sono gare, concorsi fra i partecipanti, giurie e voti.
Sia detto per inciso, quest'ultimo motivo è quello che non mi ha fatto sentire mio il forum creato dal pur bravo Brunello : io non voglio obbligo di iscrizione anche per poter solo leggere e meno che meno che qualcuno si erga a giudice ed elargitore di voti nei confronti degli scritti altrui.
Perché un conto sono i commenti, sempre benvenuti se fatti con garbo e spirito positivo, e un conto sono le gare ( e le rivalità che ne conseguono ) in un campo che per me è importantissimo e davvero molto alto : quello del pensiero e di tutte le espressioni della libertà di pensiero.
Non per niente non mi piacciono troppo neppure i Premi letterari esistenti in Italia, perché mi appaiono in mano a consorterie che attribuiscono la vittoria a chi in qualche modo sia compartecipe delle stesse, o amico degli amici, alias dei giudici.
E' raro leggere dei bei libri, e non è affatto automatico che possano trovarsi fra i " premiati ". Mi è capitato ( benché non sia facile ) di leggere libri di scrittori veri, bravi, capaci di trasmettere pensieri, sensazioni, idee, e di scoprire che nessuno si era mai accorto del loro valore ma erano rimasti sepolti nella polvere delle loro epoche.
Va beh, qua ho scantonato, scusate.