Non mi perderò mai nei meandri della sfiducia, non riusciranno ad illudermi come un tempo. Le mie costruzioni interne non sono più fragili come una volta ed ho smesso di avere paura. Se lui mi lascerà non sarà la fine. Non sarà la mia fine, non più. Ho smesso di distruggermi crescendo, accetto e vado avanti. Che cosa potrò mai fare se lui non mi vuole? "E' andata così" dirò agli amici e loro non comprenderanno il mio sguardo sereno, pensando che infondo io non l'abbia mai veramente amato. Non mi importerà di ciò che crederanno. Ho smesso di versare e inghiottire lacrime insulse. Non c'è mai un vero motivo per il quale piangere ... eppure è così facile. Ha detto "oggi esco con Maria". Maria è il nome di mia madre ma non credo si riferisse a lei, sarà una sua amica, infondo perchè non dovrebbe? Posso forse negargli questa compagnia? Avrebbe senso? Semplicemente con il tempo mi si rivolterebbe contro.
E allora credo.
Alcuni giorni, lo ammetto, guardo altri uomini con interesse, m'interrogo su come potrebbe essere un'eventuale relazione. Amo gli uomini calmi ed avvolgenti, niente muscoli o anelli vari, dall'apparente solidità esteriore e fragilità interna. Maria, mia madre, mi ha sempre definito una crocerossina nelle relazioni. Una cercatrice di cause perse. Amo mia madre, difficile darle torto.
Ho trascorso molti anni in chat, nelle più svariate. Ho conosciuto gente, ho evitato di conoscerne dell'altra. Con alcuni di loro ci siamo incontrati. E' interessante vedere come due perfetti sconosciuti attaccano discorso. "Allora sei tu, sei proprio come in foto, sei davvero alta!". Inventare convenevoli ti frigge il cervello a tal punto che il tuo Hugo inizia a suggererti di scolarlo d'un fiato e andartene alla svelta, ma tu continui, imperterrita "Luca, giusto? C'era sole lì da te oggi?". Solitudine e curiosità sono trappole imprevedibili. Hai come la necessità di legarti e nutrirti di quel soggetto che hai di fronte, fino a che lui non inizia a guardarti storto quando te ne esci con "Sono incapace in qualunque tipo di sport, non parliamo del tennis poi..." e vieni a scoprire che la racchetta è la sua unica ragione di esistenza. Non ti richiama. E' finita. Ma infondo non ci hai perso molto.
La chat è uno dei luoghi più bizzarri che abbia incontrato. Gira gente di qualunque tipo ma, a differenza di ciò che si possa pensare, per la maggior parte è gente normale.
Prima di incontrare qualcuno ci ho sempre parlato per dei mesi, con alcuni via mail ed altri per telefono.
Lo riconosci chi ti vuole fregare, ma può anche andarti bene così e allora vai avanti.
Ho avuto una relazione strettamente telefonica con un ragazzo per quattro mesi. "Ho 27 anni", mi diceva, "sono un milanese single, lavoro, esco la sera". Adoravo essere adulata da lui, sapeva come corteggiare una donna, di questo devo dargli atto. Eccetto forse alcune cadute di stile. Dal primo giorno che l'ho sentito mi ha proposto di venire a trovarmi e andare a dormire assieme in un albergo. "Letti separati, si capisce! Non voglio mica passare per quello che se ne approfitta". Rido ancora al solo pensiero di questa frase, naturalmente io ho pensato: "ma che persona cordiale, non si trovano più ragazzi del genere di questi tempi, addirittura letti separati!" certo... ma era quasi una droga, la sua voce calda e profonda mi accompagnava anche dopo aver riattaccato.
Non chiamava mai dopo le nove e telefonava sempre dalla macchina. "Massimo, lo sai che spesso non ti credo? Vero? Ci sono troppe cose che non quadrano ... e poi non puoi pretendere che io ti dica che vengo a letto con te, non cerco sesso."
Lui era così fermo nelle sue convinzioni: "e allora se non mi credi sei un'infame, pensavo che tu fossi diversa dalle altre. E poi, secondo te, mi farei tutti questi km solo per venire a letto con te? Milano è piena di belle ragazze disponibili". Fortuna che sono una montanara allora.
Il terzo mese mi confidò che in realtà aveva quarant'anni. Io non replicai, questa storia iniziava a fami ridere e avevo comunque bisogno delle sue attenzioni. Dopo tre mesi e mezzo mi disse di avere una moglie "Siamo in procinto di divorziare". Oh, si, non c'erano davvero motivi per i quali telefonava sempre dall'auto. Il quarto mese spuntarono due figli. "Adoro i bambini" gli dissi "ma come pretendi che possa crederti ancora?". Lui si arrabbiò davvero: lui! "Sei stata la prima ragazza alla quale abbia mai confidato questa cosa, mi ci è voluto molto, ho riposto in te tutta la mia fiducia, ed ora tu mi fai questo tipo di domande?". Gli uomini non sono bravi a rigirare la frittata, soprattutto coloro che sono fintamente single, ventisettenni, non padri e ... mi rimane ancora un dubbio: Sarà stato realmente di Milano?