Accovacciata sul bordo del molo, guardavo il sole rosso colorare il mare, e venire inghiottito pian piano dalle sue onde. La brezza di quella sera era pungente, quasi fastidiosa rispetto allo spettacolo che mi trovavo davanti. Passando tra i capelli pieni di salsedine, li scompigliava, giocava con loro e con la mia pelle, penetrandomi negli occhi e costringendomi a chiuderli, a volte. Sembrava quasi volesse prendermi in giro. Come un sussurro, quella brezza dispettosa mi entrava nelle orecchie, e mi rimbombava in testa, senza sosta. Si mescolava ai pensieri, li confondeva, e metteva in disordine quei pochi che, con tanta fatica, avevo riordinato.
Ma sembrava così inutile impedire al vento di entrare nella mia testa, di avvolgermi e sconvolgermi, che decisi di lasciarmi cadere tra le braccia di esso. Chiusi gli occhi, ed immediatamente fui trasportata in un’altra dimensione. Vedevo, sotto di me, lo spumeggiare delle onde, che disegnavano ghirigori bianchi su una tavola blu, interrotte da qualche puntino microscopico che attraversava velocemente, e da qualche altro che stava fermo a fissare il sole. Come una piuma in balia del vento, mi sentivo ondeggiare nell’aria, leggera, senza la pesantezza che avevo avvertito poco prima.
D’un tratto, l’arancione del sole divenne rosso, intenso, accecante, invase i miei occhi sovrapponendosi ad una miriade di volti ed immagini familiari. Li osservai tutti, di sfuggita, giudicandoli silenziosamente, prima che la mia attenzione cadesse su uno di quelli. Un’immagine si fece largo nella mia mente, tanto nitida quanto lontana, irraggiungibile. E in men che non si dica, dalla testa arrivò al cuore, provocando una fitta acuta. Una freccia scoccata con precisione. Dolore. Poi rabbia, un urlo silenzioso che si perse nel vento. Una lacrima.
Riaprii gli occhi ed ero di nuovo a terra. Cielo e mare avevano ormai lo stesso colore, ed entrambi erano illuminati dalla luna che, prorompente, si stagliava sul blu, sorridendomi. La fissai per un secondo, poi lasciai che mi prendesse la mano ed insieme ci incamminammo lontano da lì.