La costa frentana, i paesi sulle colline vicine la riviera: percorsi di memoria ed illusioni sentimentali in un gioco di riflessi. A volte per ricordare bastano le prime note di una canzone che non si ascoltava da tempo per tornare con la memoria a quel tempo… quando festeggiavo il mio compleanno nella casa avita, che ogni volta sembra accogliermi con un abbraccio affettuoso, consolatore.
La secolare dimora è sulla collina che domina il golfo e scruta le cime della Maiella.
Il bel portale immette nell'androne, che ha sul fondo un ornato cancello in ferro, dietro il quale c'è il giardino con una fontana ed alcune statue.
Dall'atrio l'elecoidale scalone in marmo rosso conduce al piano superiore, dove ci sono le stanze che mostrano i segni del tempo che passa. Ogni camera ha un pavimento diverso per tonalità e con i disegni tipici delle ceramiche prodotte a Vietri sul Mare, gradite da mio nonno.
Nello studio-biblioteca lo scorrere del tempo sembra lieve, come il velo di polvere che si posa silenziosamente sugli specchi, sui mobili, sui libri che hanno conosciuto varie generazioni della mia famiglia.
Dietro la porta d’ingresso nella camera da letto dei miei genitori ci sono ancòra delle piccole incisioni quasi impercettibili. Vennero tracciate da mia madre per indicare periodicamente la mia crescita in altezza.
Invece nel salotto i segni del tempo sono sui bordi lisi delle vecchie poltrone in pelle, collocate davanti al decorato caminetto marmoreo.
Gli sbiaditi cuscini sul divano furono ricamati da una mia zia. Nei giorni d’estate si siedeva vicino la finestra che si apre sul golfo per rinfrescarsi con la brezza marina pomeridiana e per carpire la luce solare mentre con ago e filo seguiva il disegno sul tessuto incastrato nel telaio.
Ora trascorro il mio compleanno lontano da quella casa natia, da quelle finestre dove la sera osservavo le lampare che solcavano le onde, contemplavo le notti stellate e la baia inargentata dalla luce lunare.
Nel silenzio della notte mi piaceva ascoltare i rintocchi delle piccole campane che dalla chiesa indicano l'ora.
Spesso rimanevo sveglio fino all'aurora per ammirare il sorgere del sole, che sembra alzarsi dall'Adriatico.
E poi il giorno. Dalla finestra della mia stanza contemplavo le isole Tremiti, osservavo la gente sulla spiaggia, guardavo le barche da pesca con le vele colorate ed il volo dei gabbiani.
Reminescenze..., pensieri che volano nel luogo dei ricordi, nel paesaggio dell’anima.