Anna si spogliò lentamente, ripose con cura gli abiti sullo sgabello e si guardò allo specchio,
la luce gialla della stanza illuminava la sua figura longilinea delineandone i contorni,
sorrise a se stessa.
Sandro era in cucina, fumava l'ultima sigaretta del giorno e sorseggiava un bicchiere d'acqua,
dalla finestra aperta arrivava un vento leggero, nell'aria c'era odore di primavera,
sorrise a se stesso.
Anna pensò a Sandro e Sandro pensò ad Anna.
Poi ognuno tornò al suo:
Anna si mise il pigiama e si infilò nel letto.
Sandro spense la sigaretta e andò verso il divano.
Anna e Sandro, un caso del destino su cui nessuno avrebbe mai voluto scommettere.
Sandro si sveglió all'alba, Anna poco dopo, entrambi si vestirono velocemente e uscirono.
L'aria di Genova era ancora frizzante cosí come quella di Venezia, si diressero al porto.
Anna pensò a Sandro e Sandro pensò ad Anna.
Anna scivoló in acqua alle 6,31, Sandro alle 6,34.