Non esiste niente di più tremendo che organizzare una lezione di educazione sessuale nella scuola media. Non per i ragazzi, s’intende, ma per gli insegnanti che non sono mai abbastanza pronti.
Soprattutto quando la maestra di scienze delle elementari ha fatto il corpo umano fermandosi all’ombelico, saltando a piè pari l’organo sessuale e ripartendo da mezza coscia. Che ci sarà di così tremendo lì, proprio lì, che anche i detentori del sapere tacciono?
L’insegnante delle elementari non ne parla, in famiglia ancor meno, tra amici nascono le leggende. Giungono, quindi, nelle medie con curiosità abissali, conoscenze confuse ed errate, convinti che per non rimanere incinta bisogna farsi un bidet con la coca cola o il limone dopo il rapporto sessuale. Di certo l’igiene è una buona norma, ma temo che i poteri della coca-cola non arrivino fin lì.
Non è pensabile fare una lezione in prima, ovviamente. Le femminucce sarebbero anche pronte, ma i loro coetanei pensano solo al panino con mortadella che si mangeranno alla ricreazione. I maschi di prima (le loro compagne) non le vedono proprio e, se le vedono, le vedono come maschi. Solitamente le picchiano, le offendono, le insultano. Purtroppo questo accade anche quando gli piacciono, ecco perché è molto difficile per le ragazzine di 11 anni capire cosa pensi un maschio di loro.
In seconda e in terza sono pronti, mentre gli insegnati ancora no. In seconda pensano che non si possa rimanere in cinta se il rapporto dura meno di un minuto, e vorrei sapere chi dei due si occuperà di tener d’occhio il cronometro.
Una volta un’alunna mi chiese se era vero che non si può rimanere incinta se si fa l’amore in piedi. Di certo la forza di gravità è una gran cosa, ma credo sia la nemica numero uno delle donne. Tutto cade, prima o poi. Tu scivola verso il basso, fuorché (ahimè) gli spermatozoi.
Qualche ragazzo è convinto, poi, che se fa l’amore di giorno la ragazza non rimane incinta. Non so perché i giovani credano in quest’incredibile funzione anticoncezionale del giorno. O forse sono convinti che gli spermatozoi escano solo di notte, all’imbrunire, come i vampiri.
In terza hanno credenze peggiori.
Sono convinti, per esempio, che se la donna durante il rapporto non prova piacere, non può rimanere incinta. Eh eh.
Se così fosse un sacco di donne adulte non dovrebbero usare i contraccettivi. Ma tant’è.
Oppure (ancora i maschi) sono convinti che se si sono appena masturbati, la ragazza non può rimanere incinta perché lui ha consumato tutti gli spermatozoi.
E’ certo che il pene non è soggetto ad usura. Forse diminuisce il numero degli spermatozoi in azione, ma parliamo sempre di milioni. Voglio dire, chi se ne frega se invece di 6 milioni sono 5 milioni 999.000?
La bufala più grande che ho sentito è stata quella di un ragazzo convinto che, se prima del rapporto avesse bevuto tre whisky, non poteva mettere incinta la ragazza. Credo che un quattordicenne che beve tre whisky non metterà mai incinta una ragazza per un semplice motivo: sarà steso a terra in coma.
Alla fine loro sono contenti, ma io sono stremata. Alla fine continueranno a ridacchiare quando dirò che i Mongoli decisero di penetrare in Cina, ma avranno fatto chiarezza su alcune leggende e soprattutto provato a parlare serenamente dei loro dubbi, in una materia che da sempre è avvolta nelle fitte nebbie di Avalon.