Autore Topic: Storia a tante mani  (Letto 13708 volte)

nihil

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #90 il: Febbraio 20, 2012, 09:38:56 »
In realtà era impossibile, il terzo piano era già affittato. L'inquilino era un tipo strano, vendeva parole, le vendeva a rate, in modo che se il compratore doveva finire un discorso o uno scritto doveva continuamente tornare da lui. Il compratore però non sapeva che le parole da acquistare le sceglieva Samarcanda in persona , che così si chiamava l'inquilino del terzo piano.
La scelta predefinita delle parole obbligava l'aquirente a formare discorsi, o scritti, in modo limitato; di fatto nasceva un discorso, o uno scritto, esattamente come voleva Samarcanda.
Ma ci fi UNO, che così si chiamava l'aquirente, che riuscì a invertire il senso delle parole, dando origine a qualcosa di veramente diverso da ciò che avrebbe detto, o scritto, Samarcanda.
Fu a questo punto che Samarcanda decise di rivedere il tutto e........

ziaci

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #91 il: Febbraio 21, 2012, 16:58:50 »
pensò che forse era meglio mettersi a vendere fumo.
Andò a comprare dei bei barattoli in vetro con la chiusura ermetica e si mise ad aspettare che i suoi vicini iniziassero a cucinare le prelibatezze che erano soliti fare, così a pranzo la signora Cesira, del primo piano, cucinò la caponata; Abdul la tajine di agnello; Dimitri la moussaka; Veronika il goulasch; Dolores la paella e Christophe la  ratatouille.
Samarcarda riempì tutti i suoi barattoli con i (pro)fumi delle pietanze cucinate nel palazzo e si mise all' angolo della strada a venderli a chi, maldestro in cucina, avrebbe così potuto presentare piatti si mal riusciti ma dall'invitante odore.
Ad un certo punto però uno strano odor di fumo, che non proveniva dai suoi barattoli, lo colpì, Samarcanda alzò la testa e...
cosa stava succedendo nell'attico?
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aldolado

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #92 il: Febbraio 22, 2012, 13:17:05 »
Un incendio nella cucina della signora dell'attico la fece trasalire,in un attimo chiamò i pompieri che puntualmente arrivarono a spegnere il focolaio. Meno male che era stata attenta,i vicini la ringraziarono.
Nessuno… neanche
la pioggia ha…
Così piccole mani.

piccolofi

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #93 il: Febbraio 22, 2012, 15:56:50 »
 ??? E quando mai i vicini ringraziano? Si, di solito brontolano, rompono, tutto, fuorche' ringraziare.  Li guardo' sospettosa, con una lunga occhiata : non e' che per caso erano stati loro, insomma uno di loro, che tornava ad affacciarsi sul luogo del misfatto?  O del tentato misfatto.
Fatto sta che per questa volta era andata bene, erano tutti salvi, fuori pericolo.
Si congratulo' con se stessa e la sua prontezza.

ziaci

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #94 il: Febbraio 24, 2012, 00:07:37 »
Stanca delle tante emozioni, la signora, si accasciò sul comodo divano in pelle bianca e nera che troneggiava
nel suo soggiorno, il suo sguardo lento si posò sul tavolino in cristallo e vide la scatola del cucito,
 le venne in mente la calza che doveva rammendare, prese la scatola e
invano cercò il filo del discorso
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nihil

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #95 il: Febbraio 27, 2012, 16:11:24 »
già, ma dove era finito il filo di quel discorso? cerca e ricerca le venne il sospetto che stesse proprio sul divano, sì quello bianco e nero, che aveva acquistato in sconto. Malauguratamente il bianco e il nero erano a quadretti, esattamente come se fossero parole incrociate da compilare. Le venne il sospetto che Samarcanda avesse visto quel divano e le parole che vendeva dovessere in definitiva servire a riempire i quadretti bianchi orizzontali e verticali.
Fu la Cesira del primo piano che il giorno dopo si presentò alla porta, volendo avere da lei la ricetta per nuovi fumi. La trovò agonizzante, con la calza da rammendare in mano, che brandiva come una matita e borbottava incessantemente...la capitale del Belucistan...non la so, non la so, non la so....

ziaci

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #96 il: Febbraio 27, 2012, 23:16:28 »
Cesira, donna semplice e di buon cuore, cercò subito di portare aiuto alla signora in preda al delirio,
dovete però sapere che la Cesira aveva un difetto di pronuncia e al posto delle S diceva le T, così
le sue parole di soccorso furono: "Ma tignora cot'è quetta ttoria? tu tu ti faccia coraggio!"
La signora udita Cesira improvvisamente si riebbe, spalancò gli occhi, si alzò ed iniziò ad urlare "QUETTA, QUETTA!! è la parola che cercavo! la capitale del Belucistan!"
Abbracciò e baciò ripetutamente la povera malcapitata che ovviamente non capiva nulla di cosa stesse succedendo, poi senza darle la ben che minima spiegazione l'accompagnò gentilmente alla porta regalandole un libro di ricette per nuovi fumi.
Nuovamente sola si precipitò verso il divano e scrisse la parola trovata, ma Quetta si incrociava con...
« Ultima modifica: Febbraio 28, 2012, 17:12:17 da ziaci »
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piccolofi

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #97 il: Maggio 30, 2012, 17:51:32 »

    Con " quella "?  Rimase con gli occhi fissi e sfocati, come ormai la sua mente quella sera.
    Basta!  Basta parole crociate! Basta tutto!
    La signora- Amelia si chiamava- penso' che persino di quel divano quadrettato bianco e nero
    si era stufata : le confondeva gli occhi, le confondeva la testa, quella sua povera testa...
    Domani avrebbe chiamato un suo anziano amico, ai bei tempi arredatore, e gli avrebbe detto
    di cambiarle un po' quella stanza.
    " Chissa' -  penso' sorridendo - che il malaugurato incendio non avesse avuto in fondo un
    senso, non fosse venuto a lei come un monito che la sua vita era tutta da cambiare, da
    rifare.... Eppoi.. quella Cesira, quella povera e buona donna, che l'aveva aiutata, no, non
    solo a trovare la parola per cui si stava arrovellando, ma proprio soccorsa..
    Che simpatica, in fondo!  Lei, dal suo attico, non aveva mai esplorato i piani bassi, neanche
    si era accorta di chi ci viveva..
    La Signora Amelia, dai bei vestiti anche se un po' sorpassati, dalle belle cose che ormai
    guardava solo lei, quella sera anziche' addormentarsi si risveglio' :
    " Domani !  Domani..- si disse - scendero' senza il vecchio ascensore, suonero' i campanelli,
    con una scusa o con l'altra conoscero' tutti, e al diavolo la nobilta' ! "
    " Che nobilta', poi?  Nobile come la muffa !! "
    Rise soddisfatta, la Signora Amelia, e accarezzando distrattamente il suo gatto che la seguiva
    come un'ombra da anni e anni  ( quanti anni aveva a proposito? ) , si avvio' al suo letto, e
    pareva, avvolta nella vestaglia antica come la sua vita fino a quel giorno, uno strano albero
    rinsecchito cui fossero incredibilmente spuntati i germogli.
    La vestaglia e il buio della sera custodivano il suo segreto. 

nihil

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #98 il: Giugno 01, 2012, 15:43:50 »
ed ecco che iniziava il famoso brivido, lei ormai lo riconosceva bene, ma che giorno era, o meglio notte, si alzò e con il suo passo ormai felpato, scostò le tendine e la vide. Accidenti, mi sono scordata della luna piena. Peli lunghi spuntavano in ascendenza sempre più rapida, ma lei fece appena in tempo, con le mani che ancora erano mani, a infilarsi la museruola, quella comperata dicendo che aveva un cane lupo. Poi stramazzò sulle 4 zampe, i pensieri da umani si trasformarono in lupeschi. Ecco, doveva assolutamente cercare il suo branco, solo non poteva rimanere. Ma ecco che da sotto quel coso che non pareva davvero un albero, due occhi gialli lo guardavano immobili e lui con le sue zampacce non poteva prendere quel coso che emetteva strani rumori, no, non era un ululato, ma un soffio prolungato misto a paura. Ma cosa era quell'impedimento sul muso? non poteva aprire la bocca, non avrebbe potuto mangiare la sua preda. La rabbia lo prese, iniziò a scuotere la grossa testa, a saltare sui mobili, tutto cadeva con gran fracasso, ma era un rumore che lui non riconosceva, non era quello della foresta.Fece un ultimo disperato salto per scappare, ruppe una finestra e cascò su un piccolo tetto, e poi via sempre più di corsa, di tetto in tetto, di strada in strada, ora il terrore lo assaliva, c'erano grosse luci che lo inseguivano, nulla era più come era sempre stato. Gli odori erano insopportabili, non erano di foglie o conigli, o ruscelli o tane, no, erano qualcosa di sconosciuto e terribile. Corse tutta la notte tra rumori, oggetti in  movimento che emettevano strani rumori, poi finalmente all'alba arrivò dove c'era erba e alberi. Si acquattò sotto un albero e si addormentò, stremato. Furono urla e sirene a risvegliarlo, intorno a lui volti umani preoccupati lo guardavano, sentiva le loro parole, anzi le capiva: Povera donna, di sicuro una rapina, ma come mai è in vestaglia? forse è una donna rapita, ma quando arriva l'ambulanza? Lei taceva, cercava di ricordare quel sogno, ma non era sicura che fosse un sogno, qualcosa le stringeva la faccia, sembrava una museruola. Il Capitano Freccero le si avvicinò e iniziò a fare domande a cui lei non sapeva o voleva rispondere. Solo una cosa riusciva a pensare: devo fingere!

gonzales

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #99 il: Luglio 13, 2012, 21:10:45 »
Cercai di farmi coraggio!!!

ziaci

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #100 il: Luglio 19, 2012, 00:42:51 »
già, farsi coraggio, sogno o realtà poco importava,
ora era là e prima era nella sua casa, questo lo sapeva, questo era reale...
fingere, doveva fingere, si strinse la vestaglia e iniziò a pensare cosa dire...ma...ma
...come in un sogno, d'improvviso, tutto quello che era intorno a lei si trasformò, scomparve, si dissolse
e senti una musica, quella musica...
http://youtu.be/iFx-5PGLgb4
e dal nulla apparve lui, lui che non conosceva
lui che aspettava.
Le tese la mano, lei si avvicinò,
la strinse a se
e la fece ballare...
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nabila

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #101 il: Agosto 19, 2012, 07:40:05 »
 è sempre meglio agire
Sulla punta di un ago sta il mio cuore, girando! "Morì all'alba" - Federico Garcia Lorca

piccolofi

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #102 il: Ottobre 23, 2012, 00:54:19 »

 Agire?  Ma no, e' meglio farsi trasportare..., oh si, come ora dal ballo.  Lui, questo lui ignoto e tanto
 atteso, la cingeva, la faceva volteggiare, e si sentiva quasi sollevare da terra, oh, quanto lo aveva
 desiderato!
 "  Signora, signora! Signora!! "  Delle persone la stavano guardando ansiose e la sorreggevano, una
 le diede uno schiaffetto. 
 Lei lo guardo' , piu' che offesa, triste : non era certo il Principe azzurro dei suoi mai dismessi sogni, ma nessuno avrebbe potuto sospettare ( per fortuna, si disse ) cosa le passava per la testa.
" Era svenuta, sa? - un viso dall'espressione gentile e servizievole si affacciava al suo orizzonte e le parlava, attendendo come il suo totale risveglio. Una corona di teste era china su di lei.
Ma lei stentava a riportarsi alla normalita', percepiva di non averne nessuna voglia. Due mani premurose le rassettarono la consunta vestaglia, lei guardava come una vecchia bambina ancora bisognosa di cure e un poco attonita : come era bello affidarsi alle cure degli altri, le ricordava sua madre, tempi lontani..
Poi, dopo un tempo che agli astanti parve lunghissimo e a lei invece disperatamente breve, fece un mezzo scolorito sorriso, si raddrizzo' un poco, e fu di nuovo lei, la rispettabile signora di cui gli altri ben poco sapevano e che degli altri del palazzo aveva ignorato praticamente tutto.
Un miagolio completo' il quadro e segno' lo stacco da quel beato sogno di giovinezza durato pochi istanti.
Eppure aveva ballato anche lei col suo Principe azzurro.
Sorrise, e senti' il sospiro sollevato degli altri.

Rossy pianist

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #103 il: Gennaio 21, 2014, 17:47:59 »
che ne pensate di una nuova "storia a tante mani"? Nel caso accettiate, io comincerei.

Quel martedì mattina c'era un'aria strana in città. I vicini non avevano ancora bisticciato tra di loro, il panettiere non aveva ancora infornato le focacce, non si erano ancora uditi gli schiamazzi dei bambini della scuola elementare a un isolato dal mio quartiere. Strano. Ed erano già le 11 del mattino.
" L'essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che col cuore..."

luxia

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Re:Storia a tante mani
« Risposta #104 il: Gennaio 21, 2014, 23:25:52 »
accesi la radio , nulla di nulla . Uno strano ,ovattato silenzio permeava tutti gli ambienti . Urlai a pieni polmoni , non si udì nulla , nessuno dei miei familiari si voltò. Preoccupato consultai le ultime notizie su internet e scopersi che stava dilagando un morbo sconosciuto che i medici avevano denominato "sordità progressiva sentimentale " perchè dopo avere attaccato il senso dell'udito si propagava al cervello determinando la sordità alle emozioni.