ma poi mi ricordai che la gente ama farsi sorprendere. Andai in piazza con due seggioline da campeggio ed un cartello scritto a grosse lettere: PARLIAMONE, FORSE POSSIAMO CAMBIARE LE COSE.
I primi che leggevano rimanevano con un'espressione dubbia, pensavano sicuramente "ecco un'altra invenzione, parlare di che? e la privacy? e poi magari chiede soldi!"
Dopo un'ora si fermò una ragazzina, che tratteneva le lacrime a stento. Solita storia, litigio con il fidanzatino, ma per chi ha 15 anni è sempre un grande dramma, che pare insormontabile.
Ascoltai, cercai di farle vedere tutti i punti di vista della situazione, la convinsi a non farsi mettere i piedi in testa. Un fidanzato va...uno viene. Non le dissi che può anche non accadere. Mi aveva raccontato molti particolari del suo amore, certe cose si possono dire solo a sconosciuti, come quando, prima dell'avvento dei cellulari ed altre minchiate, in treno si parlava di tutto, anche cose personali, e più il viaggio era lungo, più ci si imparentava.
Alla fine si fermò una vecchietta, pareva reggere l'anima con i denti, mi voleva raccontare la sua vita, uno sfogo prima di morire. E' stato un dramma ascoltare, stavo male per lei. Era il 1938, anno delle leggi razziali...