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Mentre sono pressoché nudo sopra questa Bamby - lui tenta di porsi un poco sopra di me, mi bacia e lecca d'istinto il fondoschiena, un po' come facevano gli antichi templari secondo un rito iniziatico; poi prende il mio grosso, già abbondantemente duro, con un rapido movimento della mano - e tenta di dirigerlo dentro la v. di lei (che protesta abbastanza vivacemente). Seba diventa un po' isterico e fa a bassa voce (infingardo) tra sé e sé: "Ma cosa vivo a fare se nessuno vuol giocare con me?" - Bamby-special è cmq risoluta a "venire", a godere: (ne ha molta voglia - anche perché mi ha detto che non fa l'amore da mesi, da quando si è
definitivamente lasciata col suo ragazzo di Salerno) -:
"Adesso scòstati Seba, ti prego, se no Al s'ammoscia e non riesce più a godere!"
Come tutti al Nord - ho sempre sofferto inverni particolarmente rigidi; una delle poche consolazioni era scaldarci corpo-contro-corpi sotto coltri di coperte di tutti i generi, come accade di notte in qualche antica villa o in dimore disabitate - abitate più che altro da certi fantasmi.
Per me: un bel corpo femminile, così ben modellato come quello di Bamby o di Wanda, sul tipo Ferilli quando era giovane, estremamente sexy, moglie d'un pubblicitario di successo-bianchiccio-peloso-tarchiato (almeno, descritto così da lei, mentre ridacchiava bevendo, e scoppiava di vogliose latitanze da casa e dal marito - a partire dai seni sempre turgidi, proprio mentre cammina lentamente - muovendo il fondoschiena
come dolce dromedaria - da cui sembrava che uscissero le sei-sette code di Belzebù). Insomma, donne così me le presentava Seba, che poi - per strane sue forme di gelosia - a un certo punto tentava di fare in modo (magari tramite subdoli malintesi) - che io, con quelle donne, non mi vedessi mai più; ma allora l'importante era per me, di poter vivere delle balde avventure essenzialmente erotiche, che durassero al massimo qualche mese e stop.
Non sono mai stato un bravo play-boy, anzi ero abbastanza pessimo: non già come amante, bensì come giocatore a modo mio, fors'anche dostoevskjano: in quanto ero anacronistico e inattuale - poiché nel mondo a poco a poco gli artisti sono stati scalzati da troppi stilisti et sarti-modisti, giocolieri-tv e (milionari in euro) installatori modaioli. Eccomi perciò, somigliante ad un futuribile (livornese) Modì... per me superiore a Picasso.
(Tanto per fare solo questo esempio: il povero Modì livornese fu infatti un UNICO, grande Modì, che pativa tanto freddo nei lunghi rigidi inverni parigini. A quei tempi l'unico studio un po' riscaldato - ma ciò non ci consola granché - era quello di Picasso che era anche uno stronzetto: perché? Era un "iniziato" al dio denaro, riuscendo quasi subito - beato lui - a guadagnare abbastanza bene. Tutti gli altri pittori intorno a lui morivano letteralmente di fame e di freddo.). Non ce l'ho poi tanto con Picasso, ma tra Picasso e Modì, resto un partigiano di Modì (e di Paul Klee) anche perché mi sono umanamente più simpatici.