Per Nuvola
Non mi pare di avere mischiato Cristo, Socrate e Buddha in una banale insalata, se non altro perché provenienti da orti troppo diversi e distanti tra loro. Mi sarebbe sembrato inoltre oltraggioso farlo nonostante il mio profondo laicismo e senso di non appartenenza. Parlerei piuttosto di crogiuolo dove diversi pensieri di uomini straordinari trovano punti di contatto e spunti per i posteri. Sono perfettamente consapevole di non essere seguace di vecchie e nuove modernità e non intendevo in alcun modo urtare la sensibilità di chi lo è. Di quegli uomini, e non solo, so di aver compreso molto di più di chi li porta in processione o se ne dichiara seguace; per quanto riguarda la natura umana solo la vita ce la svelerà. Viviamo, tanto se possibile, senza giudicare troppo con troppa fretta.
Che l’amore possa stravolgere la vita ed essere prorompente mi pare un’ovvietà, il clamore poi mi sembra qualcosa di relativo, come noi tutti d’altronde.
Cara Nuvola, consentimelo in modo paterno, mi domando se il tuo ingresso scoppiettante in queste discussioni sia voluto magari per mettere in atto una burla, una scommessa o semplicemente per smuovere un leggero torpore estivo. In effetti il caldo è davvero tanto anche per scrivere o semplicemente leggere.
Oppure no.
Se non fosse una burla o una cosa simile ti confesso che mi hai commosso fino alle lacrime. Non solo le poesie commuovono ma anche quello che viene direttamente dal profondo, senza falsi perbenismi, autocensure, filtri o tentennamenti.
Tu questo stai facendo comunque, dovunque e con chiunque. E veniamo alla mia commozione, solo motivo di questa replica, non avendo altro intento di natura teologica o filosofica. Anche se fossi in grado di farlo non vorrei nel modo più assoluto dare indicazioni.
Mi sono rivisto cinque lustri orsono, penso che avrò avuto la tua età grosso modo, ed ero tutto preso ad azzannare preti, evangelisti, buddisti, benpensanti o semplicemente diversamente pensanti da me. Credevo di essere il centro dell’universo, come minimo, depositario della Verità in anteposizione a tutti e a tutto. Le tue osservazioni si questo forum leggermente insofferenti e di rimessa piccante sono dolci caramelle al confronto delle mie aggressioni giovanili, dialettiche naturalmente.
Non rinnego quel passato e l’ho rivissuto in quest’occasione con nostalgia, e non solo per i cinque lustri passati, ma per il fuoco che ardeva dentro di me investendo ogni mia cellula bruciando tutto, anche la cenere. A fuoco spento penso che non sarei quello che sono, mi va bene anche contestato da tutti, compreso te, se non fossi stato una nuvolaccia nera portatrice di lampi e fulmini verso chiunque si ponesse sulla mia strada. Ora so di non essere più il centro dell’universo, meno male, e di non avere sempre ragione anche quando mi sembra di avercela tutta. Anche se avessi sempre ragione poi, alla fin fine, forse non servirebbe a niente. Non ti pare ?
Questo non vuol dire che tutto quello che leggo qui o altrove mi convince. No, tutt’altro. Qualche volta sono stato anch’io tentato di replicare a considerazioni che ho trovato distanti anni luce dalla possibilità di essere solo presi in seria considerazione ma, ... ma ho rispettato le altrui convinzioni. E sono contento di averlo fatto. Vuol dire che il tempo non è passato invano. La tolleranza verso tutti e tutto è una virtù, me ne infischio se lo ha detto una tunica nera, arancione o gessata. È solo farina del mio sacco, per usare un’espressione che ti aggrada molto e se devo sbagliare preferisco farlo a mio nome, l’unico che ho.
Sarei veramente lieto di leggere qualcosa di tuo, qualunque cosa, e non solo per evocare i miei dolci ricordi di giovane scapigliato di altri tempi.
Con sincero affetto
Ciro