In un rigagnolo di pioggia, la ragazzina dai lunghi capelli, cercò i contorni di un volto che sembrava non appartenerle. Tirò fuori dalle tasche un fazzoletto dai tenui ricami e si asciugò le lacrime che le rigavano il viso, si passò tra i capelli la mano visibilmente tremante, e proseguì il suo cammino. I fari delle macchine disegnavano sull'asfalto esili figure dalle forme goffe, ed il fastidioso ansimare del vento si perdeva scaltro tra i vicoli di pietra e tufo. Per un attimo si fermò, quasi volesse prendere fiato, s'accarezzò il ventre con delicatezza, poi i suoi passi svanirono tra i marciapiedi affollati, insieme ad altri milioni di passi.
'' Ora ho un battito in più'', pensò specchiandosi tra le vetrine dalle tinte rosee, un fievole battito che sussurra il mio nome. Il profumo di caldarroste deliziava le narici dei passanti, e in lontananza si udiva l'echeggiare delle sirene delle fabriche di tessuti. << Sto cercando questa ragazza >>, disse la donna con gli occhialini tondi mostrando una foto al gruppo di persone che attendevano il tram, ma i cenni col capo la dissuasero nell'insistere con eventuali domande. << Perdonami Maria !>>, sussurrò la donna riponendo la foto nella borsa di cuoio scuro, <<tieniti pure il tuo bambino come è giusto che sia, ma ti prego perdonami>>. Il rimorso è come una tenaglia, ti stringe con veemenza le viscere fino a rendere inerme il tuo dolore.
Ci sono dei momenti in cui una madre, persa nei meandri della disperazione, è folgorata dall'aiuto divino, che con il suo respiro alato premia i suoi buoni propositi. Per quanto le sembrò inverosimile, la donna, riconobbe nella sagoma che sostava su di una panchina sul lungomare, la figlia Maria. Le si avvicinò con cautela, quasi temesse che da un momento all'altro potesse fuggire via, poi le si sedette accanto e la strinse forte a sè, come solo una madre sa fare. Un'onda morì sorda tra gli scogli, come un pensiero tra i ricordi. << Una volta chiesi al buon Dio di donarmi qualcosa di meraviglioso, qualcosa che mi appartenesse, qualcosa che mi accarezzasse l'anima>>, disse la donna singhiozzando, << non ebbi una risposta immediata, ma qualche anno dopo nascesti tu, come un germoglio tra i rami del tempo, solo allora capii che le mie preghiere non finivano nel dimenticatoio>>.
Maria guardò con intensità gli occhi della madre, come non aveva mai fatto prima, e poi si tuffò nell'iride dell'amore, lo stesso amore che ti ruba il fiatto quando meno te lo aspetti, audace come un ladro di silenzi in un oceano di rumori. Il silenzio è così, è la pagina di un libro argenteo, dove le parole non hanno bisogno di suoni. Uno scampolo di luce attraversò i rami dell'acero e si pose sul volto delle due donne, come la brina sui petali di un fiore.
<< Non ti uccido!>>, disse la ragazzina guardandosi un ventre troppo acerbo per contenere un'altra vita. << Non ti uccido! >> disse ancora, poi si addormentò sulla spalla della madre.