Viaggiatori
Sono una instancabile viaggiatrice stanziale.
I miei viaggi si limitano ad andare in aeroporti o stazioni, a recuperare parenti e amici. Oggi ho passato un’ora all’aeroporto e ho ammirato i transitanti. Ma i viaggiatori sono stralunati per loro natura, quotidianamente o solo quando si mettono in movimento? Sembrerò così anch’io quelle rare volte che parto?
Il primo che vedo è un signore vecchiarello, lungo quanto un’ombra, con scarponi da trecking ed un pareo viola di cotone sotto un golfino della nonna. Sono sicura di non aver fumato niente di particolare.
C’è un uomo bassotto grassotto completamente pelato con un orecchino di diamante probabilmente vero, grosso quanto un bullone . La moglie, per empatia, è completamente rasata e inguainata in pantaloni di pelle nera. Età stimata circa 70 anni.
Ed ecco il 50enne di turno in pantaloni che sembrano collant e che fatica a respirare a causa della strettezza degli stessi. Pelato anche lui, con orecchie tipo Cucciolo ( dei sette nani) ed una cicatrice ornamentale che gli trapassa una guancia. Ogni tanto si tocca il Valter, forse per assicurarsi che non sia morto strozzato. Mi aspettavo che si ricongiungesse con un maschione capelluto, invece dagli arrivi è sopraggiunta una matrona con vestito verde a scacchi neri, con un sfilza di denti antiruggine.
Non mancano le ragazzine che camminano senza guardarsi intorno con l’espressione, scusate se sono tanto bella, o scusate, ma non mi rompete, che sono troppo super per voi.
C’è un’altra anziana che amerò per sempre alla follia: bassa, larga, capelli tinti di rosso e tenuti con fiocchetti rosa, una giacca estiva verde pisello e pantaloni anch’essi pisellati,larghi a mezzagamba. E’ due ore che va avanti e indietro, sembra che non abbia deciso se andare in Finlandia o ai Caraibi.
Un’altra tardona porta una gonna di pizzo nero, scarpe bianche a righe nere, che devono farle un male cane da come cammina, ed una cofana di capelli bianchi ornati da un tupè bianco mostruosamente voluminoso da sembrare una meringa in cima alla testa. Poteva mancare un gay? Cammina a passi brevi dondolandosi sui talloni, come se sostasse sui propri piedi, si guarda in giro adocchiando possibilità, molto curato nei particolari, occhialini compresi. Tutto firmato, tutto di lusso, tutto di moda. Perché lui sì e io no? Io porto jeans neri del cinese, maglione nero del mercato, scarpe basse di liquidazione, borsa di plastica così finta da sembrare di finta plastica. E poi eccola, quella convinta che portare scarpe a spillo sia una cosa grandiosa. Come diamine faccia a camminare senza infilzarsi i talloni è un mistero, e pensare che anch’io li portavo in gioventù! Ah bei tempi quelli a.c.
Insomma è strampalato chi viaggia o chi resta? In attesa della risposta, rubo le loro emozioni e le faccio mie.
Amo i viaggiatori, brevi parenti di un’ora!