Autore Topic: Il gioco - terza e ultima parte  (Letto 778 volte)

chospo

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Il gioco - terza e ultima parte
« il: Ottobre 06, 2011, 00:10:47 »
Qualche ora dopo il duo era di fronte all'abitazione di The Crow. Era un villino grazioso, moderno, di colori chiari; ampie balconate segnalavano la presenza di tre piani ben distinti; da tutte le finestre provenivano luci, chiaro segnale di vita.
La notte inghiottiva la città, la luna alta nel cielo segnava il viso dei due ragazzini fermi nel giardinetto della proprietà privata; avevano scavalcato il cancello nonostante tutte le opposizioni di Federico.
"Ti decidi a suonare?" disse Filippo battendo con il gomito sulla spalla del suo compare. "Ma io.. ecco.. sei sicuro sia proprio casa sua?"
"Suona e basta dannazione!"
Federico obbedì e quasi subito alla porta si presentò una signora anziana, sull'ottantina; sulla testa teneva dei bigodini multicolore e aveva un tic nervoso agli occhi; le sobbalzavano mollemente da lato a lato. Non dava l'aria d'esser molto sveglia. "Chi siete? Cosa volete?" gracidò come una rana. "Salve Signora, quale onore è per noi incontrare la nonna di Giovanni!" esordì subito con un inchino Filippo stringendosi nel completo elegante che si era procurato per l'occasione. Federico lo guardò stupito: che già sapesse della sola presenza della vecchia e si fosse presentato un discorso per l'occasione? Ma l'anziana dal canto suo sembrava dura d'orecchi e imprecò in una lingua incomprensibile. Poi aggiunse: "Non mi interessa! Non mi interessa! Sono sola in casa! Via da qui o chiamo la polizia!"
Filippo, facendo spallucce contro interrogò la vecchia: "Ascolti, è sola in casa vero? Mi dica, se si avvicina al mio viso, ecco, si, proprio così, riesce a dirmi almeno di che colore ho gli occhi?"
La vecchia fece cenno di no con la testa. "La finisca! Cosa mi chiede mai! Non ci vedo un'accidente da tempo ormai! E ora fuori di qu.." ma non potè completare la frase che cadde a terra in un urlo straziante. La gamba le sanguinava sotto il polpaccio livido. Filippo l'aveva colpita con una spranga di ferro che teneva nascosta tra le mani tenute incrociate dietro la schiena, e adesso la guardava, raggiante di visibile soddisfazione.
Federico saltava da un lato all'altro, ora urlando, ora tirandosi i capelli e ansimando disperato. "Cos'hai fatto, cos'hai fatto," ripeteva con la testa che gli girava vorticosamente per la paura. "Lo sapevi cos'avrei fatto, è inutile che te ne cianci adesso. Sii un uomo per una buona volta nella tua vita. E adesso seguimi, entriamo a dare un'occhiata", così dicendo scavalcò la vecchia svenuta a terra e si portò dietro il tremante Federico. "Senti," gli disse Filippo fulminandolo con un'occhiata, "Ora cerchiamo The Crow, o quantomeno il suo computer; so per certo che abita qui, solo con sua nonna; entrambi i genitori sono morti anni fa. Dopodiché chiamiamo un'ambulanza. La vecchia non corre alcun pericolo e non ci riconoscerà mai. L'hai sentita poco fa no? Quindi adesso calmati. Prendi questi e perlustriamo questo posto." E Federico si trovò tra le mani dei fini guanti di lattice nero.
Dopo qualche minuto, saliti al terzo piano trovarono finalmente la camera di Giovanni, alias The Crow.
Sia Filippo che Federico non si erano sbagliati: la faccenda era più che strana. Federico vomitò l'anima nel constatarlo coi suoi stessi occhi: seduto alla sua scrivania, circondato da mozziconi di sigaretta, giaceva il corpo in via di decomposizione di un ragazzo dall'età indecifrabile. Il suo dito irrigidito si teneva stretto alla lettera [E] della tastiera. "Pazzesco, è morto per davvero questo stupido." disse Filippo trattenendosi a stento dal ridere. "Come avrà fatto la vecchia a non accorgersi di nulla? Quando si dice essere invisibili; puah! Bella roba!"
Filippo risolse al volo il problema: con un calcio scostò dalla sedia il cadavere, si tappò il naso con entrambe le dita ed infine andò alla tastiera digitando lettere a casaccio. "Dai Federico! Cosa fai lì imbambolato! Abbiamo vinto, vieni ad assaporare la vittoria! Non sai che gusto, che libidine nel toccare questi tasti!" Ma il suo amico non lo degnava d'attenzione; già era piombato sul cadavere di The Crow e sbracciandosi con la bava alla bocca infieriva sui resti calpestandoli in più punti.

Il giorno dopo il telegiornale diede notizia della tragedia. Il corpo dilaniato di Giovanni Ambosci, era stato ritrovato sulla rampa di scale che davano dal secondo al terzo piano. La polizia, messa in allerta da una segnalazione anonima, aveva fatto irruzione in casa del giovane verso la mezzanotte scoprendo una donna ferita che arrancava gemendo e strisciando sul pavimento.
La vecchia nonna, come Filippo aveva predetto, se la cavò con un mese di ospedale. Alle domande degli inquirenti la paziente si dava a negare con tutte le forze: non sospettava minimamente della fine prematura del suo nipote diciannovenne. Degli assalitori non si seppe mai nulla di preciso. A questo proposito la vecchia cambiava versione ogni due giorni: da prima parlò di piccoli omini, nani, poi si diede a inveire sui testimoni di geova, ed infine giunse ad affermare - probabilmente in delirio - che i suoi aguzzini altro non erano stati che insaziabili folletti magici insediatisi in città negli ultimi anni.
L'inchiesta si chiuse piuttosto in fretta. Il giovane The Crow era morto di cause naturali e nulla faceva pensare a un aiuto esterno di qualche tipo. Era spirato di fronte al computer, ucciso dalle sue stesse feci trattenute in corpo così a lungo da portare all'autointossicazione. Si aprì una controversia anche nei confronti di The Splite. Il gioco venne accusato di negligenza: possibile non si fossero accorti, tramite la webcam ancora accesa, che il concorrente era venuto meno? I gestori si difesero a spada tratta: il ragazzo, dicevano sbattendo in faccia il microfono ai media, risultava in salute da tutti i recenti filmati. Si impuntarono a tal punto sulla questione, che grazie a cavilli burocratici e leggi sulla privacy, respinsero l'ingresso delle autorità e il sequestro del materiale audiovisivo inerente al "morto della [E]". Questo nomignolo fu sulla bocca di molti per gli anni a venire, e tra i sorrisi generali, le battute sarcastiche, The Crow divenne presto celebre, oggetto di scherno tra i partecipanti al gioco. In molti lo definivano un pazzo, una persona senza vita, un esagerato che non aveva compreso a pieno il "vero scopo" di The Splite.
Anche gli organizzatori si muovevano su questa linea e ribadivano che ad oggi (per quanto potevano saperne loro) quello di Giovanni era il primo caso del genere. "Giovanni," si schermivano i gestori di The Splite, "Era affetto da turbe antecedenti al nostro gioco; non è stato condizionato in alcun modo dal nostro prodotto." Certo è, che, nonostante tutti i loro sforzi, fu abbastanza evidente la mancanza concreta di un controllo certosino di cui si tessevano lodi su lodi. Filippo e Federico rimasero perplessi sull'accaduto, continuando a chiedersi sino a che punto il sistema di vigilanza potesse realmente permettere uno svolgimento corretto di The Splite.
A loro si unirono in molti; vennero a crearsi gruppi di protesta, persone che, dopo l'increscioso accaduto, mettevano in dubbio la capacità degli organizzatori e la loro buonafede. Vennero respinti da una carica della polizia, proprio di fronte alla sede principale della "The Spliter(s)".
Il mistero dei messaggi dall'oltretomba non venne mai chiarito. Federico e Filippo non riuscivano a darsi una spiegazione logica di fronte al fenomeno che li aveva investiti; chi mai aveva inviato quelle minacce dal web?
Infine The Splite non giunse mai a una conclusione; ogni qualvolta i gestori sembravano muoversi in quella direzione, ecco che la data di chiusura veniva procrastinata con il pretesto di aggiornamenti speciali in grado di fornire nuova linfa vitale ai più annoiati.
Ogni tanto veniva appunto applicata una patch seguita da sconcertanti novità: l'ultima prevedeva la possibilità di cambiare la lettera vincente [E] con un'altra qualsiasi della tastiera. Questa decisione causò non poche proteste dai giocatori d'elite. Si scrisse persino una lettera di indignazione con oltre otto milioni di firme a sostegno della causa. "La lettera E," si diceva nella missiva, "è nel nostro cuore dall'inizio del gioco. Non si può sostituirla, questo guasta l'atmosfera del gioco!". Dopo mesi di dibattiti televisivi (il successo di The Splite era dilagato ovunque) la diatriba si concluse nel più felice dei modi: si stabilì infatti che la lettera E - di nessuna importanza relativa nell'alfabeto - aveva lo stesso valore e la stessa prestanza di tutte le altre lettere presenti sulla tastiera.
Negli anni successivi Federico tornò primo in classifica, non vinse mai nulla, s'intende, ma sul monitor degli iscritti il suo nome balzava su tutti, scintillante del suo punteggio destinato a non fermarsi mai.
Un giorno i suoi genitori, a cui venne in mente di portarlo di nuovo in montagna, lo trovarono accasciato sulla tastiera, gli occhi sgranati, il polso silenzioso. Vicino alla sua piccola mano pallida e rigida, trovarono un biglietto piegato in quattro parti. Dentro, scritte in un piccolo stampatello incerto, lessero le seguenti parole:

"Una coltre di nebbia copre ogni cosa.
Non c'è più nulla da toccare, solo da subire, in questo mondo dal quale vorrei sgorgasse sangue."

Al funerale Filippo era tra i primi a trasportare la salma. Molti testimoni, tra lo stupore dei più scettici, si diedero ad affermare che il ragazzino piangeva. "Nei suoi occhi," dicevano, "c'era un burrone, un precipizio; l'approssimarsi di un vuoto eterno ed incolmabile."
« Ultima modifica: Ottobre 06, 2011, 01:15:02 da chospo »

presenza

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Re: Il gioco - terza e ultima parte
« Risposta #1 il: Ottobre 06, 2011, 15:10:39 »
Davvero ben scritto questo "vuoto di esistenze"!

nihil

  • Mucchine
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Re: Il gioco - terza e ultima parte
« Risposta #2 il: Ottobre 07, 2011, 15:42:39 »
il tuo tema ricorrente è la solitudine e l'incomunicabilità e rendi davvero palpabile il problema delle migliaia di giovani che hanno adottato il pc come compagno, sfuggendo alla vita reale.
Bravissimo, come al solito a gestire i tempi e i ritmi.

chospo

  • Mucca Dormigliona
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Re: Il gioco - terza e ultima parte
« Risposta #3 il: Ottobre 09, 2011, 18:40:36 »
Grazie a voi ragazzi che continuate a seguire i miei bizzarri racconti  dharmas