Uno zaino per partire. Raggiungerti per stare con te solo due giorni e neanche pieni con un viaggio che vale però la pena affrontare per riuscire ad abbracciarti anche solo per un minuto.
Ci si sposta sempre per raggiungere qualcosa o qualcuno; molto meno spesso, lo si fa nella consapevolezza di avere una meta indefinita ma che sai di dover comunque raggiungere. Così ho percorso quella strada che da me arriva fino a te. Nel farlo, mi sono accorto di avere l’amore come unica guida che mi ha suggerito di donarmi e non di venirti a prendere.
– “Ho bisogno di te perché ti amo e voglio dirtelo da quando me ne sono accorto”–.
Così riflettendo, mi sono sentito finalmente libero perché pensandoti, ho scoperto di non aver memoria delle sofferenze degli amori trascorsi.
L’amore a volte è una prigione ma sento di poterti offrire la mia libertà senza il reale timore di perderla davvero. Ti amo per quel che sei e quanto vorrei che tu lo faccia per quel che sono…
Così quella strada l’ho percorsa senza l’aiuto del navigatore. Troppo facile da seguire: sempre dritto fin dentro le tue braccia, senza dirci nulla e i nostri baci a determinare e contare il tempo che passa.
Per quanto tempo e in quanta solitudine si finge di non soffrire finché non ci si ritrova in momenti che sono sempre nuovi anche se già vissuti...
Dirci ti amo è stato bello come una canzone che strappa un ricordo improvviso. Tutto il resto, era scritto nei nostri sguardi.
Oggi, quella lingua d’asfalto non esiste più: d’ora in poi, si viaggia con i sogni su ben altra strada …
La strada