E niente, poi passa il tempo e ti accorgi
che vivere non significa averlo fatto veramente
così scorrono le pagine, le lancette dell’orologio
il sole con i suoi tramonti e le giornate in mezzo
ai ciò che non sono accaduti.
E uno tira l’altro come si mangiano le ciliegie
sognando d’essere in mezzo al prato
e senza alcun rimpianto.
Ma vivere, sarebbe come andare senza alcun ritorno
lontano dalle stanze, da luci artificiali
da quei fiori di plastica lungo le balconate.
Sarebbe come spendere, spogliarsi dei risparmi
non possedere nulla e cominciare daccapo.