Questo era il salotto di una donna, leggiadro, fragile: la stanza di qualcuno che con amorosa cura aveva predisposto tutti i particolari, anche minimi, dell’arredo sicché ogni seggiola, ogni ninnolo, ogni vaso fosse in armonia con il resto e con la propria personalità … Strano, riflettei, che quell’ambiente tanto bello e ricco di colore avesse un che di professionale, di metodico … apersi un cassetto a caso; ed ecco di nuovo gli stessi caratteri su un quaderno di pelle il cui titolo “Ospiti a Manderley” segnalava, divisi per settimane, per mesi, gli ospiti che erano giunti e ripartiti, le camere che avevano occupato, le vivande che erano state loro servite.”
“Certo ero io la prima a portare l’impermeabile … colei che l’aveva portato era alta e snella, aveva le spalle più larghe delle mie; per me, infatti, era troppo largo e lungo e le maniche mi ricadevano oltre i polsi. Mancava anche qualche bottone. Ella dunque non si era curata di farli riattaccare. Se lo era buttato sulle spalle come una cappa, oppure lo portava così, aperto, le mani in tasca.”
da "La prima moglie" di Daphne du Maurier. Il mio libro preferito, riletto mille volte.