Autore Topic: Esseri  (Letto 279 volte)

ninag

  • Mucchine
  • Mucca Trombettista
  • *****
  • Post: 998
  • Karma: +21/-15
    • Mostra profilo
Esseri
« il: Marzo 22, 2024, 20:34:20 »
Stracci di ecologia, avvolti in agende, agende illusorie di vane e fallaci promesse.
La povertà ohibò un fatto increscioso da eliminare, come? Forse eliminando il problema stesso, il povero cristo, senza arte né parte, senza speranze o desideri di orpelli ammanti di plastiche redditizie universali.
L’ecologia dello sguattero che raccoglie immondizie per chi saprà ben come usarle, travestite di colori sgargianti, illude i più di salvare il creato.
Noi, gaia, il pianeta allegro che di sorridente ha ben poco, un gruppo di indegni rappresentati ha deciso per tutti. Oggi tutti si vestano di blu, per rendere omaggio al cielo, ma domani tutti di rosso si renda omaggio ai vulcani.
Di concreto non vi è nulla, come il falso profeta che raccoglie fondi per sua chiesa. Accozzaglia di figure, fotografie di rettili in giacca e cravatta. Blaterano di armi e guerre, come le massaie del bucato.
Forse è stato sempre così, chi produce e chi raccoglie a piene mani, e guai a far sfuggire un granello, nulla deve restare per le formiche che hanno accumulato il grano.
Identità fittizie, bordate di segni, non volti ma simboli, come se l’identità si potesse declinare in numeri, persone o animali, leggiamo spesso sui libercoli che l’umano è un animale.
Forse, per alcuni è vero, ma poi cosa resta, se non l’ammasso di cellule. Il creato non ammette errori, riconosce sé stesso solo nella coscienza, senza coscienza non vi è l’essere.
Ormai i coscienti sono rimasti in pochi, di sapienti tanti, ma di coscienti davvero pochi e per lo più nascosti.
L’ecologia ci ucciderà se non saremo in regola, con le case di carta, i muri da leggere con il QR Cod,
l’aria a pagamento, le ore di luce controllate, come le marionette di un teatro.  Forse ci lasceranno una carriola, forse un cane.
Imperante il controllo, il desiderio di anime è così forte che sbavano al solo pensiero.
Ombre pallide, si aggirano fameliche vogliono oscurare l’astro, spazzare via le foreste, per i loro oscuri desideri, come dice Ghoete “Idee generali e grande presunzione sono sempre in procinto di provocare terribili disastri.”
Dunque, è questo che attende il genere umano, cibo chimico, anime rinchiuse in celle di latta.
Un mondo per pochi anzi pochissimi, che indossano corone, come un moderno Napoleone.
Il conflitto è ineluttabile, sbraita il novello Cesare di cui ha poco o nulla, siano raccolte le armi urla l’altra mentre piange per il suo cavallo morto, che disdetta.
Omaggia colui che ha suonato l’organo, in abiti poco adatti.
Indossano velette, dichiarandosi uomini, probabilmente Schopenhauer aveva ragione quando affermava che “Si sappia che le menti mediocri sono la regola, le buone l’eccezione, le eminenti rarissime e il genio un miracolo.” Ormai la mediocrità è la regola, la norma, specie sull’olimpo.