Niccolò Tommaseo: “Ascoltate i pensieri, i presentimenti della notte, perché in quella pace come sommesso rumore lontano, si fa la coscienza sentire”.
Lo scrittore e linguista Tommaseo (1802 – 1874) con questo aforisma si riferisce a quel che un tempo (nel linguaggio spirituale) era detto l’esame di coscienza, nel nostro tempo è un esercizio poco praticato, specie la sera, quando si è nel letto prima di addormentarsi.
Apparentemente si è in pace con sé stessi e si è sereni perché viene ignorata la “voce della coscienza”, mentre sulla città cala il velo del silenzio, accompagnato dal sudario dell’oscurità, parabola delle nostre paure, del nulla e del male.
Tacciono i rumori, svaniscono le immagini quotidiane. E’ il momento in cui si è soli con sé stessi e possono affiorare nella mente riflessioni, pentimenti, scrupoli, giudizi.
La speranza è, allora, la fiaccola che permette di avanzare quando il buio ci avvolge e non si intravede la meta.