Manuel attingeva l’acqua dal pozzo di pietra.
Metteva l’acqua dal secchio dentro una brocca, rovesciandone la metà sui piedini dentro i sandali. La cosa lo divertiva.
Solenni lucertole lo osservavano immobili, con la testa sporgente dalle crepe del muro di pietra, lungo la strada che portava alla sua casa. Moltitudini di grilli, nascosti in mezzo alle siepi di rovo, squarciavano l’aria con il loro canto, sotto il cielo limpido di quell’estate che avvolgeva tutto, con il suo odore di grano appena tagliato.
Manuel si girò all’improvviso.
La donna vestita di nero era ferma dietro di lui.
Il viso avvolto da uno scialle, come le donne del paese.
Lo guardava.
«Io sono bravo a prendere l’acqua!»
Disse Manuel, rovesciando mezzo secchio fuori della brocca.
La donna continuava a guardarlo, silenziosa.
«Vuoi bere, signora?», aggiunse sorridendo sdentato, porgendole il mestolo metallico traboccante d’acqua fresca, limpidissima.
«Non voglio l’acqua», rispose la donna con una voce molto bella, che si sentiva dappertutto.
Piaceva a Manuel.
«Vuoi parlare con mamma? E’ in casa con papà e i fratellini.»
Indicò la piccola casa di pietra in fondo al sentiero.
«Stanno mangiando. E io porto l’acqua.»
«No.», rispose la donna.
«Voglio parlare con te.»
«Oh! Ma bevi l’acqua, signora! E’ molto buona e fresca!»
La donna spostò lo sguardo grigio sul mestolo che Manuel continuava a porgerle, sorridendo.
Era calato il silenzio.
«Nessuno. Nessuno mi aveva mai offerto acqua. Tu sei il primo.»
«Ah! Che bello!»
«Dimmi, Manuel: qual è il tuo più grande desiderio?»
Manuel ci pensò un po’ su, chiudendo gli occhi. Poi rispose.
«Guidare il carro di papà. Così lui si riposa.»
«Vuoi tanto bene a papà e mamma?»
«Oh! Si! Si!»
«Faresti tutto per loro?»
Manuel annuiva fortemente, assolutamente certo e convinto.
«Anche dare l’acqua… a me?»
«Certo, signora.»
Rispose accennando un piccolo inchino, come gli era stato insegnato a fare in presenza di persone importanti e questa donna, doveva essere importante.
La donna sorrise. Prese il mestolo e bevve, rovesciandosi un po’ d’acqua sul petto, che non si bagnò.
Il cielo sopra di lei era di un azzurro così intenso che faceva male a guardarlo.
«E’ davvero buona. Grazie Manuel.»
«Vuoi venire a casa, signora?»
«Ti ringrazio. Non posso. Devo andare.»
«Allora, ciao signora. Quando torni?»
«Tornerò.»
«Per me?»
«Si, Manuel.»
Manuel sorrise per l’importanza che quella signora gli dava.
Da raccontare veramente.
La donna aveva ripreso il suo cammino, lungo il sentiero di strada bianca.
«Quando tornerai signora?» Le urlò dietro il bambino, allegro.
La donna si voltò lentamente.
«Fra molti anni, Manuel»
«Quanti?»
«Molti. Molti anni.»
Il bambino sorrise. Non si era accorto dell’immenso silenzio intorno a lui.
La signora era sparita dietro una macchia di rovi, lungo il sentiero.
Manuel sentì qualcosa colargli dal naso, si pulì con la manina, ritraendola sporca di sangue. Aveva cominciato a uscirgli da poco.
I grilli ripresero il loro canto assordante.
Ora non usciva più sangue.
Ma come faceva quella donna a conoscere il suo nome?
I grandi sanno sempre tutto.
Finalmente riempì la brocca, se la mise su una spalla e si diresse verso casa.
Anche questa, da raccontare, pensava.