Regina, mia prescelta tra le mie dilette, perché fai finta di dimenticare il silenzio che avvolge noi due, quello di due innamorati silenti che si guardano negli occhi.
C’è il silenzio di un monastero e quello di una notte, c’è il “
silenzio eterno degli spazi infiniti che spaventa”, secondo il filosofo Blaise Pascal, il quale esprime l’angoscia dell’individuo di fronte alla morte.
Che ne diresti se si compisse l’annuncio dell’Apocalisse: “
Si fece silenzio nel cielo per circa mezz’ora” (8, 1).
Un “zitti tutti”, sia pure per breve tempo, per costringere a riflettere.
In attesa della tua risposta “sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo” (da “L’Infinito” di Giacomo Leopardi).