Autore Topic: UNA RAGAZZA “LIBERA”. (Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto) 03  (Letto 728 volte)

victor

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Tredici anni, seconda media.

Ero in seconda media ed avevo compiuto tredici anni. Continuavo ad andare regolarmente ogni due mesi dalla dottoressa, ma nessun accenno di mestruazioni si era ancora manifestato. Nel frattempo mi stavo sviluppando in altezza: ero una delle più alte della mia classe.

Continuavo a divorare uno dopo l’altro i libri di mia sorella.

Rovistando nella libreria di mia sorella scoprii che dietro i libri tenuti da lei bene in ordine uno accanto all’altro c’erano altri libri nascosti. Spulciando scoprii che erano libri con argomenti erotici. Di uno in particolare avevo sentito parlare: “Cinquanta sfumature di grigio”. Presi il primo volume e cominciai a leggere.

L’argomento mi interessò subito.

In genere mia sorella terminato il pranzo usciva per conto suo, qualche volta si tratteneva e poi usciva assieme a mia mamma ed all’amico. In queste occasioni avevo notato dalla finestra che mentre la mia mamma si allontanava con la sua macchina mia sorella saliva sulla macchina dell’amico.

Lui frequentava la nostra casa regolarmente due o tre volte la settimana. Arrivava subito dopo il pranzo e si intratteneva con la mamma. Qualche volta si fermava a parlare con mia sorella e di tanto intanto bussava alla porta della mia camera e mi invitava ad andare con lui in salotto a chiacchierare. Le nostre conversazioni spaziavano sugli argomenti più vari, talvolta anche scientifici e per me erano molto interessanti.

Un pomeriggio, mentre ero nella mia camera che studiavo, la mamma aprì la porta e disse:

- Ciao, noi stiamo andando via, sei rimasta sola a casa – e insieme uscirono.

Poco dopo suonò il citofono, chiesi “chi è?”

- Ciao, sono io, ho dimenticato il borsello …

Aprii. Entrò e disse:

- Forse è nel salotto … - Nel salotto non c’era, e neanche nel soggiorno. - Forse è nella camera da letto … - disse.

Si diresse verso la camera da latto, aprì la porta ed entrò. Era sulla toletta ed andò a prenderlo.

Io ero rimasta davanti alla porta, ma immediatamente notai il letto della mamma completamente disfatto. Lui, uscendo, si rese conto che io osservavo il letto.

Chiuse la porta, mi prese per mano e mi portò in salotto. Mi fece sedere su una poltrona e sedette sul divano. Dopo un po’ di pausa disse:

- Vedi, noi grandi abbiamo determinate esigenze …

- Lo so.

- Sì, noi grandi abbiamo certi bisogni …

- Sì, so tutto …

- Sai tutto … cosa?

- Di te e della mamma …

- Cosa sai di preciso?

- Che tu e la mamma fate sesso.

- Chi te lo ha detto?

- Nessuno. Non sono una stupida. Quando non c’è papà vi chiudete assieme nella camera da letto … uscite sempre assieme …

- Sei arrabbiata? …

- No. Non sono arrabbiata. Capisco le cose … Non hai detto che voi grandi avete determinati bisogni?

- Sì, è vero, abbiamo determinati bisogni …

- Non solo voi grandi, anche i ragazzi hanno determinati bisogni.

- Cosa intendi dire?

- Non fai sesso anche con mia sorella?

- Come lo sai?

- Vi ho visti in salotto, tu la carezzi e la baci …

- Sei molto sveglia per la tua età … sei molto intelligente … ti dispiace che io faccio sesso con la tua mamma e … con tua sorella?

- No, non mi dispiace.

- Ci capisci?

- Si, vi capisco.

Restammo un poco in silenzio poi disse:

- Hai una intelligenza molto sveglia per la tua età … capisci molte cose … ora devo andare … scusa … ciao …

Si alzò, mi fece una carezza in testa ed andò via.

Tornai nella mia stanza e ripresi a studiare.

Il duro impegno per l'acquisizione delle competenze, la passione e le doti personali creano eccellenza ... e distinguono il professionista dal lavoratore ... Victor

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Il pube rasato.

Un pomeriggio mia sorella entra nella mia stanza con il borsello della sua igiene personale e l’accappatoio sul braccio.

- Si è rotta la mia doccia, posso usare la tua? – le dissi di sì.

Poggiò tutto l’occorrente che si era portato su una sedia e cominciò a spogliarsi. Si spogliò completamente nuda e potei vedere che aveva il pube rasato.

Quando uscì dalla doccia le chiesi perché si rasava.

- Agli uomini il sesso rasato piace molto – mi rispose. – Perché non te lo fai rasare anche tu?

- Come? – le chiesi.

- Dall’estetista. Vuoi venire con me la prossima volta? – Risposi di sì.

La sera a cena mia sorella disse alla mamma:

- La prossima volta la porterò con me dall’estetista. – La mamma acconsentì.

Così mi feci rasare anch’io.

Quello fu un periodo di particolare intimità con mia sorella.

Un giorno che eravamo rimaste sole in casa (cosa che accadeva raramente in quanto lei usciva spesso) le chiesi di raccontarmi quando e con chi l’aveva fatto la prima volta.

Mi raccontò che l’aveva fatto con l’amico di famiglia quando aveva 13 anni.

Lui si mostrava gentile ed affettuoso con lei e le sue gentilezze le piacevano. Talvolta si sedevano in salotto a chiacchierare e lui le faceva tanti complimenti. Le diceva che era una bella ragazza, che si era fatta grande, le chiedeva se i ragazzi la corteggiassero, se avesse un ragazzo, poi man mano cominciò a fare apprezzamenti sul suo corpo, sulle sue gambe, sul suo seno che era già formato.

Lei provava piacere quando riceveva i complimenti e contemporaneamente provava attrazione per lui. Mi raccontò che il suo sesso vibrava quando si trovava vicina a lui oppure la carezzava sul viso o sui capelli.

Poi cominciò a carezzarle il ginocchio, la gamba e man mano saliva sotto la gonna verso il sesso. Lei lo lasciava fare perché il contatto della sua mano le piaceva. Si eccitava quando le diceva che aveva delle belle coscette e che il fiorellino che c’era in mezzo alle sue gambe doveva essere bellissimo.

Una volta sempre in salotto il suo dito si mise ad accarezzare il suo sesso attraverso le mutandine.

Alcuni giorni dopo, in un fine settimana in cui c’era un ponte, chiese alla mamma il permesso di portarsela nella sua villa al mare e la mamma acconsentì.

Durante il viaggio in macchina fu più esplicito. Le chiese se prendeva la pillola e mia sorella rispose di sì. Le chiese se avesse già fatto sesso e mia sorella rispose di no. Poi cominciò a carezzarle le gambe … a mia sorella piacevano molto le sue carezze … quando le disse di allargare le gambe lei le allargò … lui prese a carezzarla lì … mia sorella provava molto piacere ad essere carezzata lì …

Si fermarono a pranzare al ristorante e poi proseguirono il viaggio. Ad un certo punto le chiese se voleva fare l’amore con lui e mia sorella rispose di sì.

Arrivati alla villa al mare … disse che era stanco e che voleva riposarsi durante il pomeriggio … le chiese se voleva riposarsi anche lei … se voleva mettersi a letto assieme a lui …

Quando si misero a letto la prese tra le braccia e cominciò a baciala sul viso ed anche sulla bocca … mia sorella ricambiava i baci … poi le tolse la maglietta e cominciò a baciarla sul petto … baciava e leccava le sue tette … poi le tolse le mutandine e si mise a baciarla sul sesso … e oltre ai baci le leccava anche il sesso … mia sorella provava molto piacere … alla fine fecero l’amore …

Per tutti e tre i giorni fecero sesso molte volte, e i giorni volarono in un baleno.

Chiesi a mia sorella se avesse provato dolore. Mi disse solo poco, lui era stato delicatissimo.

Chiesi anche se le fosse piaciuto. Mi rispose moltissimo.

Nella mia mente notai che malgrado io avessi 13 anni lui non si comportava con me come si era comportato con mia sorella. Mai, durante i nostri discorsi c’era stato un complimento o una carezza. Facevamo soltanto dei discorsi interessanti e mi spiegava tantissime cose, tutto ciò a me piaceva moltissimo.

Il duro impegno per l'acquisizione delle competenze, la passione e le doti personali creano eccellenza ... e distinguono il professionista dal lavoratore ... Victor