Mi aggiungo, in quanto certamente uno dei pochi giovani, e desideroso di capire qualcosa in più su ciò in cui credo da quello che scriverò.
Le parole esprimono molto, dicono molto, come appunto il lato possessivo del "la mia fidanzata" e via dicendo, a cui io preferisco più "Colei che io amo" (se ricordo bene parole di Elrond in riferimento alla figlia Il Signore degli anelli) che sottintende aldilà della finezza nell'esprimerlo, un sentimento, rimarcandolo, e quindi andando oltre (a mio avviso) al semplice aspetto sociale "della mia ragazza", ma forse nell'esprimere certe parole cariche di sentimenti c'è una sorta di vergogna o di desiderio di non condividerlo, di non aprirsi con tutti, motivo per cui si parla in termini possessivi... nello stesso momento in cui ho scritto e sto scrivendo queste parole, mi sono reso conto che è sbagliato, è sbagliato parlare in questi termini per vergogna sociale/culturale, il mondo e le persone non possono cambiare se chi prova certi sentimenti e sa esprimerli e comunicarli non lo fa, del resto il linguaggio influenza profondamente i nostri pensieri e il nostro modo d'essere.
L'amore necessario per come hai scritto Platino, mi suona più come un amore indotto da elementi esterni ma che di fatto non è per nulla chiaro per chi lo vive.
Condivido quanto dice Doxa, e aggiungo che una vita senza amore non è vita, meglio cercarlo, meglio non arrendersi e forse anche soffrire piuttosto che rinunciarvisi, perché i sentimenti non sono qualcosa a cui si dovrebbe rinunciare.
Poi in termini di "necessità", io non credo nell'amore che soddisfi le proprie necessità, non si deve scegliere qualcuno perché ci è necessario, perché colmi qualcosa o più aspetti nostri, certamente può ma non deve essere il metro di scelta, semmai possiamo, dovremo scegliere secondo quello che noi desideriamo, secondo quello che noi sogniamo e anche secondo quell'attrazione che non ha spiegazione.
"Io scelgo di amare te, non perché vedo in te le mie necessità colmante, ma perché in te vedo tutto ciò che desiderio, tutto ciò che sogno, ed in fondo un riflesso della mia anima".
Per me è inizialmente una scelta razionale più che emotiva, poiché i sentimenti nascono con il tempo, credo più nell'innamorarmi e disinnamorarmi ogni giorno della stessa persona, e quindi nell'amare ogni giorno, senza fretta una persona che conosco e che ancora non conosco, e quindi di una persona continua di sorprese.
Non credo di potermi innamorare o amare un'altra persona quando ho già incontrato qualcuno che mi stupisce constantemente.
In un certo senso, forse, in parte, certamente per alcuni aspetti condivido questa breve riflessione sull'amore di Sgarbi, nel senso sicuramente della scelta d'amare.
https://www.youtube.com/watch?v=dYxbHZUWVY0