Autore Topic: UNA CASETTA IN MONTAGNA - 1.  (Letto 875 volte)

victor

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UNA CASETTA IN MONTAGNA - 1.
« il: Novembre 19, 2020, 09:36:54 »
UNA CASETTA IN MONTAGNA.

Avevo conosciuto Alberto un sabato sera mentre mi trovavo in un locale assieme ad un gruppo di amici. L’ho subito notato. Era la prima volta che lo vedevo e il suo viso aperto e simpatico mi aveva immediatamente colpita. Dato il mio carattere aperto e disinibito mi sono immediatamente avvicinata a lui e con un sorriso mi sono presentata “Mi chiamo Elisa, tu come ti chiami?” – Anche lui sorrise e porgendomi la mano rispose “Mi chiamo Alberto, mi fa piacere conoscerti perché qui non conosco nessuno”.

Ci mettemmo subito a parlare, dapprima del più e del meno, poi entrammo un poco in confidenza e cominciammo a raccontarci qualcosa della nostra vita. Era nativo di una città della provincia, ma era da dieci anni che mancava, prima per motivi di studio si era trasferito al nord, e successivamente per motivi di lavoro si era trasferito all’estero. Era tornato per salutare dei parenti, ed aveva un mese e mezzo di ferie ma non sapeva se lo avrebbe trascorso tutto qui, oppure si sarebbe recato altrove.

Mi disse chiaramente che era single e che non aveva alcuna intenzione di legarsi stabilmente con nessuna donna, almeno finché non avrebbe raggiunto un grado dirigenziale abbastanza alto nell’azienda in cui lavorava. E per raggiungere questo obiettivo che si era prefisso doveva sgobbare sodo per almeno altri cinque o sei anni, o forse anche di più.

Anche io gli dissi che ero single, single per vocazione, e che non intendevo legarmi stabilmente con nessuno, e che la fedeltà non faceva parte dei miei principi etici. Anzi, precisai, che mi piaceva volare di fiore in fiore e succhiare il miele dove e come più mi faceva piacere. “Allora siamo pari e siamo a posto!” sentenziò lui. E, portatami fuori del locale, in giardino, prima mi baciò appassionatamente e poi scopammo, così all’in piedi.

Ma quella scopata così alla svelta, anche se molto coinvolgente e passionale, non mi aveva completamente soddisfatta, così gli dissi “Ti interessa restare qui, oppure preferisci venire a casa mia?”. “No, non ho alcun interesse a restare qui dove non conosco nessuno, invece mi piace molto stare con te”.

Così, avvisato l’amico con cui lui era venuto, ce la svignammo e ci recammo a casa mia con la mia macchina.
Qui, passammo la notte scopando senza sosta e nelle maniere più fantasiose possibili.

Scoprii che se a me la fantasia non mancava, lui mi batteva ampiamente. Anche la domenica la trascorremmo in egual maniera, mentre la notte successiva ci calmammo un poco, sia perché eravamo stanchi morti, sia perché l’indomani, lunedì io dovevo andare a lavorare e lui doveva recarsi presso i suoi parenti. Ci demmo appuntamento per il venerdì sera successivo, di nuovo a casa mia.

Il venerdì sera io fremevo per l’ansia e per il desiderio di tornare a fare l’amore con lui. E mentre durante il pomeriggio ero indaffarata a prepararmi, ad un tratto suonò il citofono. “Chi è?” chiesi. “Fiori per la signora Elisa” fu la risposta. Perplessa aprii e quale non fu la mia sorpresa quando alla porta si presentò un fattorino con un enorme mazzo di rose rosse e bianche!
Era un mazzo proprio enorme! Non le ho contate, ma certamente erano più di cinquanta! Superavano di gran lunga la mia immaginazione di quanto potesse essere grande un mazzo di rose!

Ero allibita e così stordita per la sorpresa che non mi venne neppure in mente di dare la mancia al fattorino!
Mai, nessun uomo con cui ho fatto l’amore aveva avuto un pensiero così gentile nei miei confronti ed io, pur ritenendo di essere anticonformista e assolutamente schiva da formalità borghesi non avevo potuto fare a meno di restare piacevolmente sorpresa di questo suo gentile pensiero.

La sera arrivò Alberto ed io l’accolsi con la tavola apparecchiata al lume di candela e una deliziosa cenetta preparata con le mie mani.
Soltanto dopo la fine della cena scoprii che lui aveva già ordinato una cena al ristorante che fu disdetta e rimandata a un momento migliore.

Anche il secondo fine settimana fu un continuo intreccio di amore e di passione. Come pure il lunedì successivo io tornai al mio lavoro e lui andò a far visita ad altri parenti. E così andò avanti per tutto il periodo delle sue ferie.

L’ultimo fine settimana che saremmo rimasti insieme mi propose di recarci in montagna, in un bosco che lui aveva frequentato quando era ragazzo e che aveva il desiderio di rivedere. Era un posto conosciuto da poche persone. Io accettai volentieri, sia perché sono amante della natura, sia perché mi faceva piacere scoprire con lui sempre cose nuove.

Arrivammo al margine del bosco e posteggiammo la macchina nel piazzale alla fine della strada. Con lo spuntino a sacco che io avevo preparato, ci incamminammo per un sentiero in salita. Mentre camminavamo lentamente uno a fianco all’altra lui mi parlava della sua infanzia. Gli piaceva tantissimo questo posto: gli alberi, la frescura, il silenzio e la pace che trasmetteva, il sole che filtrava alto tra i rami … io l’ascoltavo in silenzio e mi bevevo le sue parole.

Ad un certo punto si fermò e si mise a guardarsi intorno come se volesse riconoscere quel posto …
“Questo posto ti ricorda qualcosa?” gli chiesi.
Non mi rispose, ma rimase fermo e pensieroso.

Io lo guardavo con occhio indagatore, ma rispettai il suo silenzio.
I suoi occhi brillavano di una luce intensa, mentre il suo volto si era fatto improvvisamente triste. Era un contrasto che mi colpì mentre io lo scrutavo in silenzio cercando di cogliere i pensieri che in quel momento passavano per la sua mente …

Intuii che in quel momento correvano e si accavallavano nella sua mente ricordi bellissimi, ma contemporaneamente che il suo spirito era tormentato da pensieri indicibili …

Non osai interferire e rimasi immobile e in attesa.

Poi, con una mossa veloce si asciugò una lacrima che stava facendo capolino dal suo occhio, mi prese per mano e ci avviammo nuovamente lungo il sentiero …

(continua)


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mr.blue

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Re:UNA CASETTA IN MONTAGNA - 1.
« Risposta #1 il: Novembre 24, 2020, 19:06:56 »
Sarebbe interessante avere qualche descrizione dell'amplesso amoroso.

victor

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Re:UNA CASETTA IN MONTAGNA - 1.
« Risposta #2 il: Dicembre 06, 2020, 17:01:51 »

Arriverà ...
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