Apologo di origine ebraica.
Il figlio domanda al padre: “E’ vero che il matrimonio modifica la personalità ?”
Risponde il padre: “Si ! Prima di sposarci, io parlavo e tua madre mi ascoltava affascinata.
Qualche tempo dopo le nozze, era lei che parlava e io ascoltavo.
Adesso parliamo tutti e due insieme ad alta voce e sono i nostri vicini che ascoltano”.
Con gli opportuni adattamenti, questo tipo di comportamento coniugale è diffuso. Inizia con la “dolcezza” e l’ascolto, poi, col passar del tempo, finisce con lo scontro, le crisi nel rapporto di coppia.
Parlare-ascoltare. Il dialogo è un’arte difficile. Pretende l’equilibrio tra la parola e l’ascolto.
Di solito si tende a prevaricare sull’altro con la parola, ma anche il silenzio può essere causa dell’interruzione del colloquio. Infatti c’è il negativo silenzio inerte, privo di ascolto e rifiuto di rispondere, che può diventare odio gelido.
E il matrimonio si riduce a semplice coesistenza e coabitazione, in cui irrompe la fine dell’amore.