Conto finale
Gli anni corrono, torniamo ai due protagonisti: Michele e Magda. Trent’anni di matrimonio, tra alti e bassi come tutte le esperienze in due, unica e particolare, per come nata, cresciuta e proseguita tra loro, quasi una fiaba moderna dai personaggi reali, quotidiani. Come già scritto, mai sapremo quanto, quali furono le parole, le confessioni, penso anche la proposta subito ardita come spontanea o sfida al buio, di quelle prime ore tra i due della serata in pasticceria allora, quei primi giorni subito intensi, lo dimostrerebbero. Conoscendoli meglio, la caduta di tanti pregiudizi e paure da una parte, la consapevolezza come concretezza dall’altra, unita a un pizzico di sana provocazione su tutti i fronti, credo/iamo non sia mancata da parte di Magda. Ora, adesso, due figli ormai adulti, amati come spronati, mai vincolati, liberi nelle scelte di vita. Imma(colata) è da tempo una stilistica per noto marchio di abbigliamento, buon sangue non mente. Ciro jr è un neo ingegnere meccanico, che però non ha mai dimenticato l’officina del papà e del nonno. Un nipotino appena arrivato, altro traguardo non da poco, che la vita ha riservato a questi due strani personaggi. Chi allora e tutt’ora pensava tutto questo tra Mortiria Adams e Barilotto? Nemmeno io, penna (tastiera) solista di quel gruppo/compagnia di paese che ha narrato tutta questa storia.
