UNA CASETTA IN MONTAGNA – 2
Percorremmo un altro po’ di strada in silenzio. Mi teneva sempre per mano ed ogni tanto me la stringeva, quasi a voler scacciare un pensiero molesto oppure a volermi inviare un messaggio …
Ad un tratto si fermò e si mise di fronte a me. I suoi occhi erano ancora lucidi.
“L’hai amata tanto, vero?” gli dissi.
“No! … Era lei che mi amava tanto … ed io sono stato uno stronzo! … Un grande stronzo! … Un grandissimo stronzo! …”
Si sedette su un sasso e mi invitò a sedermi accanto a lui. Mi accovacciai per terra al suo fianco. Poi poggiai la testa sulle sue ginocchia e lui prese ad accarezzarmi il viso e i capelli …
“Sì … lei mi amava tantissimo ed io sono stato un vigliacco …” cominciò. “Sì … sono stato un vigliacco perché non ho avuto il coraggio di dirle che io non avevo nessuna intenzione di fare una cosa seria …”
“Mio padre è morto quando io avevo due anni e mia madre ha fatto tanti sacrifici per farmi studiare e per farmi laureare al nord. … Io dissi a me stesso che dovevo ricambiare i sacrifici di mia madre prima di pensare a sposarmi e che non volevo innamorarmi di nessuna donna per nessun motivo al mondo …”
“Lei si chiamava Anna … ed eravamo compagni di classe … Era bellissima ed era corteggiata da tutti … ma lei non guardava nessuno, non dava retta a nessuno, aveva occhi solo per me … Lei mi piaceva, ma io non volevo assolutamente innamorarmi … Lei invece era innamorata cotta … ed io non ho avuto il coraggio di dirle quale era il mio pensiero, quale era la mia volontà … e l’ho illusa …” Si asciugò un’altra lacrima mentre con l’altra mano mi carezzava i capelli … Io tacevo.
“Lì … dietro quegli alberi … abbiamo fatto l’amore … lei era vergine … non aveva baciato nessun altro ragazzo … non aveva avuto nessuno prima di me …”
Poi, scuotendo la testa aggiunse: “Ma a te l’ho detto … io non voglio e non posso impegnarmi … anche se la mia mamma è morta … se prima non raggiungo una buona posizione professionale ed economica, non voglio sposarmi e non voglio avere figli …”
Lo baciai appassionatamente sulla bocca e poi dissi “Si, tu a me l’hai detto … e poi … io non sono più vergine … e non lo sono da tanto tempo … ora non pensarci più …”
“Un’ultima cosa devo dirti … lei dopo un anno è morta … dicono di crepacuore …”
Stavolta una lacrima spuntò nei miei occhi …
(continua)