Autore Topic: Mai e poi mai...... II° parte di "Quando i ricordi....."  (Letto 619 volte)

marisa alberti

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                                  MAI E POI MAI..........
Mai e poi mai avrei immaginato nella mia vita di scrivere a te  una lettera del genere.
Ti chiederai perché lo stia facendo.
Perché ogni cosa che muore ha diritto ad una degna sepoltura e, dal momento che tu non sei in grado di farlo, lo faccio io per te.
La spinta mi è venuta da nostra figlia, per tutte le volte, che come lei mi ha riferito, tu le chiedi come sto.
Che ironia!
Prima una persona la affoghi poi vuoi sapere come sta!?
Comunque sono sopravvissuta e sto bene.
Certo ho dovuto fare un po’ di percorso in salita per arrivarci, imponendomi, quasi giornalmente di rivedere la nostra storia dall’ inizio, ma questo mi ha aiutata molto a capire chi siamo e che cosa siamo stati.

Innamorati, come credevamo quaranta anni fa?
Io sì.
Tu sicuramente no!

Hai solamente scambiato una grande attrazione fisica per un amore mai esistito.
Se realmente ci fosse stato, avresti  continuato a coltivarlo e non saremmo mai arrivati, a questa squallida conclusione della nostra storia.

Il pittore a cui avevamo affidato la tela delle nostre vite, ci aveva rovesciato i colori più belli, ma sono bastate poche gocce di pioggia per farli sbiadire lentamente fino a scomparire.

E’ vero, nonostante tutto, siamo rimasti insieme tanto tempo, ma solo illudendoci che quel sottile filo di acciaio che credevamo impossibile recidere sarebbe sempre rimasto lì.
Purtroppo il filo non è mai esistito: lo abbiamo solamente immaginato noi, per dare un senso, una giustificazione al nostro stare insieme, per sentirci meno responsabili verso chi per colpa nostra aveva sofferto: i tuoi figli e tua moglie in primis.
A differenza di te, che lo avevi già  capito da tempo, io mi rendo conto solo ora  della realtà.

Nel momento in cui non ti ho più visto come l’uomo che scavalcava il terrazzo del monolocale al piano terra in cui vivevo , per passare con me qualche ora rubata alla sua famiglia, ho sentito che ci stavamo allontanando ma, a differenza di te ho voluto a tutti i costi continuare a credere in quel filo.

A vent’anni ci avevo cucito la mia vita e non potevo averne scelto uno sbagliato.

Alle mie reazioni, che erano solo richieste di aiuto, purtroppo non dette, non occorre che te le scriva perché le conosci bene tutte, tu hai scelto la soluzione meno impegnativa: tradire.

Mi chiedo perché solo ora i tuoi tradimenti mi sembrano reali.
Semplicemente perché finalmente i pezzi del puzzle delle tante “squallide bugie” si sono incastrati.
Oggi potrei farti diversi nomi ma non mi va di sporcarmi.
Comunque non posso non complimentarmi con te per la tua abilità nel mentire.
Sei nato già con questa “dote”.
Certe cose non si imparano crescendo!

Poi è arrivata lei ………….
E di lei ho fatto e continuerò sempre a farlo,  la mia ragione di vita.
Perché tanto amore riversato su una figlia?
 Semplicemente perché ne avevo sempre meno da te.

E il meno è diventato niente quando una delle tue storie, l’unica che non sei riuscito a nascondere, come abilmente sei stato capace di fare con le altre, mi è stata messa davanti come una foto senza cornice.

Ti ricordi?
Erano le 17,30 del 28 febbraio quando è squillato il telefono e nostra figlia ha risposto
“Mamma c’è una signora che ti vuole”
E la signora ,appena ho detto pronto, mi ha vomitato addosso tutta la vostra lunga storia.
Una storia durata cinque anni,  iniziata quando è nata nostra figlia.
Una storia fatta di progetti, di viaggi nelle mete più esotiche e romantiche, che doveva concludersi nel vivere insieme nella mega villa che suo padre vi avrebbe regalato.

La “minaccia” che te ne saresti andato, perché da me non ti sentivi considerato, c’era  stata una sera,  circa tre mesi prima.
Avevi in mano qualche mutanda e tre paia di calze: ricordo bene il colore, bianche le prime, nere le altre.
“Non ha importanza dirti dove vado; avrò sempre il cellulare acceso e non c’è assolutamente un’altra donna”.
Ti ho chiesto di non farlo: con il tuo aiuto forse ce l’avremmo fatta.

Il giorno dopo rientrando a casa dopo aver preso la piccola all’asilo ho trovato il tuo armadio spalancato e completamente vuoto.
Avrei dovuto fare anche io la stessa cosa e invece sono rimasta perché la tua abilità di farmi sentire in colpa per essere diventata più madre che moglie aveva pienamente colpito nel segno.
Grande attore!
Raccontando bugie su bugie a nostra figlia che mi chiedeva perché non dormissi più a casa, ti abbiamo aspettato per tre mesi.
Ah dimenticavo: durante le vacanze di Natale mentre ero dai miei, al telefono, pressato dalle mie domande, mi avevi detto che c’era un’altra.
Che cosa potevo fare se non tornare a casa e chiedere la separazione?
Sono tornata ma tu lo avevi fatto prima di me riempiendo il tuo armadio.
Mossa strategica per chi vuole vincere!

“E’ stata tutta una provocazione per scuoterti; mi  è costato molto  fare ciò che ho fatto, ma dovevo e non c’è mai stata nessun’altra.”

Apri la mano mezzo uomo: Bugia o verità? Dove sta qui o qua?
Bluff: bugia in tutte e due!
E invece l’altra ha pensato bene di dirmi la verità.

Sbattere il muso in modo così violento mi ha fatto crollare.

Se cerco di rivedermi ora  però vedo una donna forte che pur di non calpestare fino in fondo i suoi ideali ha lasciato tutto: una splendida casa, il lavoro, per ritrovarmi con la mia piccola di cinque anni a dormire nella mia vecchia camera di ragazza, in casa dei miei genitori a cinquecento chilometri di distanza da te.

Fare questo a quarantacinque anni dopo venticinque di vita vissuta con te è stata dura ma, allora, mi avevi solo piegata………………
Poi….
Poi purtroppo, i cedimenti di fronte alle tue pressanti richieste di perdono, la sofferenza che vedevo in mia figlia per la mancanza di un padre,  ma soprattutto, ancora una volta è stato determinante il non voler ammettere che Marisa non aveva scelto l’uomo giusto e che mia madre aveva ragione.
Per anni mi sono annebbiata il cervello, aiutata dalle gocce di minias, e, seppur a fatica, ho tentato di ricostruirmi.
L’ho fatto per mia figlia.
Tra il mio e il suo dolore ho scelto di curare lei.
Vederla di nuovo serena per la tua presenza mi ripagava di tutto.
Non sono riuscita a perdonarti.
Ho solo rimosso e nascosto nell’angolo più profondo della mia anima la sofferenza e l’umiliazione subita.
Ma le ferite dell’anima, anche se smettono di sanguinare, non si rimarginano più.
E se in scatti di rabbia sono arrivata a dirti che per anni mi sono prostituita, una parte di verità c’è.
Ammetto, , che ci sono stati momenti in cui ho creduto di riviverti come all’inizio della nostra storia, ma, come tu ti sarai certamente accorto, sono stati pochi e non veri come credevo.

Ma veniamo ad oggi.
Se vent’anni fa eri riuscito a piegarmi ora a sessantadue anni mi hai letteralmente spezzata.

Mi vergogno della mia reazione al tuo lasciarmi.
Nel momento in cui mi hai detto che il giocattolo si era rotto e che avevi la testa da un’altra parte avrei solamente dovuto dire : “Va bene, mettimi pure in un angolo tra le cose rotte e cerca di divertirti con il nuovo che hai trovato”.
Io un giocattolo!?
Bell’ eufemismo, soprattutto centrato, perché un giocattolo che ti fa divertire va bene, ma, nel momento in cui si rompe, la fatica di aggiustarlo diventa troppo pesante di fronte alla certezza di averne già pronto, e da anni,  uno nuovo e più bello.



Che cosa mi terrorizzava tanto nel perdere quella parte di te che era ancora rimasta?
Me lo sono chiesta molto spesso in questi mesi.
Umiliarmi fino a perdere la dignità, dandoti perfino la possibilità di riprovarci, arrivando anche a supplicarti.
Quando a volte ci ripenso mi vengono i brividi.
Ma ora finalmente ho capito e mi  sono perdonata per il mio assurdo comportamento.
Non era il terrore di perderti ma, il dover ammettere definitivamente che la mia scelta era stata veramente sbagliata da sempre.
E infatti tu non mi manchi.
Mi fa dilaniare e stringere lo stomaco solamente sapere come si sente mia figlia. Questo ho letto nel suo diario e per quanto sappiamo che ami giocare con le parole so che quanto ha scritto è reale.
“Cosa posso fare in fondo, se non essere soltanto quella che sono, figlia di una storia che mi ha riempito di cicatrici e graffi, con il sangue che ancora scorre caldo da qualche parte, così tanto bisognosa di una mano che fermi l’incedere doloroso del mio trascorso? Chi sono loro, e chi sono io?”
Ci tengo a sottolineare “mia” perché, dal momento in cui è nata, tu hai vissuto un’altra vita lontana da noi.
Ho cercato sempre di proteggerla da tutto e da tutti e, ironia della sorte, non ho potuto farlo da suo padre!

Ma quel che è stato è stato: il passato è passato e come tale lo si deve lasciare andare. 

Concludo questa lettera, che non so neanche se leggerai fino in fondo, dicendoti che finalmente sono riuscita a perdonarmi per aver buttato via 40 anni della mia vita, stando accanto ad un uomo che avevo solamente  creato nella mia mente, completamente diverso da ciò che in realtà era.
Finalmente ho ritrovato Marisa.
E Marisa non mi deluderà!
 “ Il regista della nostra vita” ha deciso forse di  concedermi ancora “un accattivante incanto”.
E sto bene.




p.s. : Questa è stata realmente la mia vita.
          Come tutti, speravo di farne un capolavoro e invece ho permesso ad un uomo in cui
          avevo riposto tutta la mia fiducia, convinta che fosse l’unico in grado di aiutarmi a
          realizzarlo, di frantumarla in mille pezzi. E non sono una povera stupida che si lascia
          facilmente intortare. E’ stato solo impossibile difendersi da chi la parola lealtà non sa
          neanche che esista. In me ci si può specchiare, tanto sono limpida e diretta, in lui avrei
          dovuto essere sempre abile a togliere la maschera che in quel momento indossava!
« Ultima modifica: Agosto 19, 2020, 11:12:34 da marisa alberti »

presenzadiritorno

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Re:Mai e poi mai......
« Risposta #1 il: Agosto 16, 2020, 17:25:53 »
Poche parole ho da dire di fronte a tanta storia: nessuno si può permettere di giudicare, solo il silenzio può ascoltare.

Platino

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Re:Mai e poi mai......
« Risposta #2 il: Agosto 20, 2020, 05:14:09 »
Poche parole ho da dire di fronte a tanta storia: nessuno si può permettere di giudicare, solo il silenzio può ascoltare.
Il silenzio ascolta, con esso, non solo noi stessi.

mr.blue

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Re:Mai e poi mai...... II° parte di "Quando i ricordi....."
« Risposta #3 il: Agosto 20, 2020, 16:48:53 »
Credo che abbiamo tempo fino all'ultimo momento della nostra vita per farla diventare un capolavoro e dipende solo da noi.

marisa alberti

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Re:Mai e poi mai...... II° parte di "Quando i ricordi....."
« Risposta #4 il: Agosto 20, 2020, 19:37:37 »
Noi possiamo fare di tutto e di più ma come dice Pascal Mercier " Il vero regista della nostra vita è il caso...."