Dopo aver pubblicato il mio commento al libro di Frans De Waal (un argomento abbastanza serio) pubblico un episodio piuttosto leggero della mia vita.
Eravamo negli anni ’60, ero (a quel tempo) un giovane medico con brillanti prospettive di carriera e mi trovavo in un salotto di persone culturalmente ed economicamente di livello elevato.
Ero al seguito del mio “Capo”, brillante professore della facoltà di medicina che io ammiravo per la sua vastissima cultura e per la sua grande umanità, che mi onorava della sua amicizia e verso il quale io nutrivo sentimenti di profonda stima e deferenza.
Durante la serata, una signora rivolgendosi al mio Professore gli disse: “Turi, ci spieghi i meccanismi della genetica?”. Il professore, rispondendo alla signora ha fatto più o meno un discorso così “Mettiamo che tu e tuo marito decidiate di fare un figlio, e mettiamo che ciascuno di voi ha un mazzo di 40 carte, che rappresentano le vostre caratteristiche genetiche, le mescolate per bene e ne prelevate 20 a caso tu dal tuo mazzo e 20 tuo marito dal suo e li mettete insieme formando così un nuovo mazzo di 40 carte, quelle carte determineranno le caratteristiche fisiche e mentali di vostro figlio”.
“Ora, mettiamo che nel nuovo mazzo di vostro figlio risultino moltissime carte d’oro e immaginiamo che l’oro rappresenti l'attitudine allo studio, alla ricerca scientifica ed all’insegnamento. Ne verrà fuori uno studioso e un genio. Se invece ci saranno molte carte di mazze purtroppo ne verrà fuori una testa di legno”.
“Ma attenzione, ha subito precisato, questo sarà soltanto il 50% della sua personalità. L'altro 50% dipenderà dalla istruzione e dalla educazione che riceverà. Cioè dipenderà da voi e dal suo rapporto con il mondo esterno.
“Se questo rapporto sarà positivo verranno sviluppate ed esaltate le qualità positive, se invece sarà negativo, purtroppo avranno il sopravvento quelle negative, che necessariamente sono già presenti in quel mazzo di carte”.
Quel professore usava sempre un linguaggio adatto all’ambiente in cui si trovava. Aveva un linguaggio per l’ambiente scientifico, ne usava un altro quando parlava con gli studenti, un altro ancora quando parlava con persone comuni. Io lo adoravo!
Ora io aggiungo una mia considerazione personale: se il mazzo di carte di uno dei due genitori ha tante carte d’oro mentre l’altro ne ha poche cosa succede? La matematica ci dice che è molto difficile che nel mazzo del figlio ne arrivino molte!
La spiegazione che il professore ha dato, assolutamente pertinente e scientificamente esatta è stata espressa in termini molto semplici, in quanto era rivolta, in un salotto, ad un gruppo di persone di cultura generica e non specialistica medica. Ma risulta altamente chiara ed esplicativa.
È un aneddoto che spesso mi è tornato alla mente e che mi ha tormentato a lungo. Ho letto, studiato e mi sono arrovellato tantissimo sull’argomento. Con un mio amico, docente di economia, ho parlato a lungo di ciò e lui mi ha spiegato che esistono tante pubblicazioni scientifiche sull’argomento della successione e della direzione nelle aziende familiari.
Nella maggioranza dei casi i figli non sono all’altezza dei genitori. Questo fatto è terribile, e per me è stata un’angoscia continua. Ho costatato, guardandomi attorno, che nella maggior parte dei casi la prima generazione costruisce, la seconda conserva e la terza distrugge o sperpera. Si tratta di una costatazione profondamente vera!
Anche il detto di Michelangelo “Tristo è lo maestro che non è superato dallo allievo suo” è profondamente vero. Ecco perché quando ho letto un articolo sui figli e sui nipoti di Nelson Mandela, non sono rimasto sorpreso.
Io penso che in Natura nulla è assolutamente giusto e nulla è assolutamente sbagliato. Ogni cosa ha il suo motivo di esistere (sia quello che noi poveri ignoranti definiamo bene e giusto come pure quello che definiamo male e sbagliato).
Victor.