Autore Topic: Attrazione mentale e attrazione fisica  (Letto 623 volte)

Platino

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Attrazione mentale e attrazione fisica
« il: Agosto 20, 2020, 04:45:23 »
Qualcuno, qui aveva in passato già indagato e disquisito su questo argomento. Mi è tornato alla mente, trovando questo vecchio appunto tra quanto sto riordinando, cose scritte con ben altro spirito feroce da quello attuale. Riporto testualmente:
Attrazione mentale e attrazione fisica: posso parlare per esperienza diretta o riportata, sulla e nella mia vita come altrui, riferita alle donne in generale o in particolare a una di esse. Infatti, l’occasione di solito, passa una volta sola, per poterne raccontare. L’attrazione mentale è termine che al suo interno raccoglie comportamento, interesse, dipendenza, ammirazione  e tanto, troppo altro in ordine sparso verso la controparte. Sicuramente l’imprevisto più puro e genuino, strano e complesso da gestire in una relazione o frequentazione. Per un uomo, meno per una donna, difficile ammetterla, riconoscerla, digerire come smaltire poi, perché è un’araba fenice, rinasce facilmente dalle proprie ceneri a dispetto di un’attrazione fisica, che sfiorisce definitivamente col tempo e con l’uso (perdonatemi il crudo termine NdA). L’attrazione mentale nasce e si sviluppa attraverso scambi e concetti nascosti, criptati come raffinati, non evidenti o appariscenti, inconcepibili agli occhi e logica di tutti, non compresi negli standard  sociali o umani. Questa attrazione ti porta a superare questi limiti imposti o suggeriti, sorpassandoli pur di gioire, godere, di presenza e parole di Lei (parlo al maschile ora NdA), lasciandoti affogare lentamente, univoco verso di Lei, lasciandola padrona di mente e anima tua, il corpo è solamente, diventa un piacevole contorno. Quanto sopra da non confondersi assolutamente con quanto, fosse un cassonetto indifferenziato, chiamano amore o presunto tale.  Per l’attrazione fisica, spendo ben poche fredde parole: riconosciuta, spesso cercata di proposito, offerta e mostrata pur di arrivare a ben altri traguardi. Di primo prezzo, come tale senza consistenza oltre un involucro evidente,  fragile al tempo e all'assuefazione.

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #1 il: Agosto 20, 2020, 10:14:54 »
E già accendersi per una mente attrae più di un corpo e alimenta un piacere infinito.

Doxa

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #2 il: Agosto 21, 2020, 13:58:25 »
Brava Presenza, concordo con quanto hai scritto.

Citazione
accendersi per una mente attrae più di un corpo e alimenta un piacere infinito.


Ne abbiamo molti esempi in ambito letterario, in particolare quelli riguardanti gli amori “adulterini” e non solo.   

Oltre quel che ho detto nello scorso mese di giugno sull’attrazione mentale e sull’attrazione fisica nel topic titolato "Søren Kierkegaard: Diario del seduttore", scritto nella sezione “Letteratura che passione”,  voglio aggiungere come promemoria che fin dall’epoca romana il “matrimonium” raramente avveniva per libera scelta dei nubendi.

Il pater aveva la “patria potestas” sui figli ed aveva la facoltà di promettere la figlia in matrimonio a chi voleva lui, di decidere sul pretendente più conveniente, accordandosi con un’altra famiglia.  Le ragazze potevano sposarsi  dall’età di 12 anni, i ragazzi a 14.

Nel Medioevo proseguì la tradizione giuridica romana: il matrimonio era un “contratto”  che si stipulava tra due famiglie per convenienza socio-economica o politica.

Le famiglie feudatarie oppure della ricca borghesia mercantile o intellettuale, per far sposare i figli non chiedevano a questi il loro parere, ma affidavano le prime fasi  agli intermediari (maschi e femmine) che avevano il ruolo di “agenti matrimoniali” che mettevano in contatto le famiglie con figli da coniugare. 

Se le due famiglie riuscivano a trovare un compromesso soddisfacente, aveva luogo un incontro tra i genitori dei futuri sposi, durante il quale l’accordo matrimoniale era suggellato da una stretta di mano, detta “impalmamento”, dal verbo “impalmare” (= congiungere la palma della propria  mano alla palma di un’altra persona, come segno di promessa solenne.

Nei ceti più alti, il matrimonio serviva anche  a sancire momentanee alleanze tra famiglie.

Fin dall’VIII secolo la Chiesa cercò di imporre la sua concezione di matrimonio monogamo e indissolubile. Connotò il “contratto matrimoniale” secondo l’etica cristiana, ma socialmente con scarsi risultati.

Da quanto detto si comprende che essendo il matrimonio un “contratto” di convenienza socio-economica e non di libera scelta tra due giovani che si amavano,  l’amore come lo intendiamo oggi non era concepibile.

Col tempo e la convivenza, tra i coniugi potevano subentrare il reciproco affetto, la stima, difficilmente qualcosa in più.

L’amore passionale c’era, ma di solito nasceva tra persone già sposate oppure con una delle due già vincolata dal matrimonio. Ne cito noti esempi nel prossimo post.

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« Ultima modifica: Agosto 21, 2020, 14:07:17 da Doxa »

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #3 il: Agosto 21, 2020, 14:05:47 »
Nella letteratura come ignorare Dante Alighieri e la bionda Beatrice Portinari, Giovanni Boccaccio e la bionda Fiammetta, Francesco Petrarca e la bionda Laura ?

Dante Alighieri. Secondo alcuni studiosi la Beatrice che suscitò l’amore adulterino in Dante fu  Beatrice Portinari, detta Bice, coniugata de' Bardi. Era nata a Firenze nel 1266 circa. Morì  nel 1290 all’età di 24 anni,  forse di parto.

La sua morte causò in Dante un profonda crisi spirituale e le dedicò la “Vita nuova”, struttura in prosa con componimenti poetici. Secondo questo testo Beatrice fu vista da Dante per la prima volta quando lui aveva nove anni, ma i due si conobbero quando lui aveva diciotto anni. Tali riferimenti, però, non convincono gli esperti.

Nel 1277 Dante aveva dodici anni quando fu concordato il suo matrimonio con Gemma Donati,  che successivamente sposò all'età di vent'anni nel 1285.

Invece Beatrice fu data in sposa al banchiere Simone dei Bardi nel  1287.

Nella Divina Commedia Beatrice fu spiritualizzata da Dante, la considerò una creatura angelica, simbolo della fede e della sapienza, addetta ad accompagnare le persone in Paradiso.


Giovanni Boccaccio.  A Napoli, alla corte angioina,  conobbe la bionda Fiammetta (forse pseudonimo di Maria d’Aquino), descritta nel “Filocolo”, ispirato dal racconto amoroso tra Dante e Beatrice nella “Vita nuova”.

Boccaccio notò Fiammetta un “Sabato Santo” (pasquale) nella chiesa  napoletana di San Lorenzo  e  fu  per lui il cosiddetto “colpo di fulmine”. Cominciò a corteggiarla dedicandole versi poetici.

(Gli uomini sono capaci di diventar poeti quando corteggiano per raggiungere la meta sessuale). 

Forse Fiammetta  ricambiò il sentimento  amoroso dello scrittore, ma dopo tre anni abbandonò Boccaccio per un nuovo amore. Lui non si arrese: continuò a scriverle, aspettandola, ma  inutilmente.  Nel 1340 lo scrittore da Napoli fece ritorno a Firenze e nel 1343 scrisse “Elegia di madonna Fiammetta”, come risarcimento letterario alla sua delusione.


Francesco Petrarca. Forse la donna amata da questo scrittore fu Laura de Noves, nobile  francese nata nel 1310 e sposata nel 1325 col marchese Ugo de Sade con cui generò 11 figli.

Francesco Petrarca la conobbe due anni dopo, il 6 aprile del 1327: è in questo giorno (Venerdì santo nella finzione letteraria di Petrarca, in realtà lunedì) che il poeta laureato la vide nella chiesa di Santa Chiara durante il suo soggiorno ad Avignone e se ne innamorò.

La donna indossava una  “gonna leggiadra” ed aveva le “trecce bionde” come l’oro. Aveva  “i capei d'oro a l'aura sparsi” dice il poeta nel sonetto numero 90 del “Canzoniere”. Il sonetto è composto di 14 versi, con i quali l’autore loda la bellezza angelica di Laura e giustifica il suo amore verso la donna, anche se fu tormentato. 

L’immagine di Laura,  presente nella poesia “Chiare, fresche e dolci acque”,  ricorda l’apparizione nel paradiso terrestre di Beatrice, anch’essa avvolta dalla nube di fiori gettati dagli angeli tripudianti.

La nobildonna morì ad Avignone nel 1348 durante l’epidemia di peste.


Laura de Noves in un disegno conservato a Firenze nella Biblioteca Medicea Laurenziana


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« Ultima modifica: Agosto 21, 2020, 17:24:50 da Doxa »

Doxa

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #4 il: Agosto 23, 2020, 12:32:29 »
Un altro amore adultero letterario fu quello tra la regina Ginevra e Lancillotto, il più valoroso cavaliere della “Tavola rotonda”: era un tavolo nel castello di Camelot  attorno al quale sedevano i cavalieri a re Artù per discutere delle questioni importanti per il reame. Lo scopo della “Tavola rotonda” era quello di evitare conflitti di prestigio fra i partecipanti. Non essendoci nessun capo-tavola, ogni cavaliere (re compreso) aveva il suo posto uguale a tutti gli altri e anche Re Artù si sentiva come ogni altro cavaliere.

Lady Ginevra, moglie del re Artù, in alcuni testi è descritta con carnagione bianca e capelli biondi, in altri, con capelli neri, occhi verdi e fisicamente ben proporzionata. S’innamorò di Lancillotto, ricambiata dalla forte passione del cavaliere, che né le leggi morali, né la fedeltà al re e nemmeno la paura di essere scoperti poté separarli.

La loro relazione amorosa evoca le caratteristiche dell’amor cortese (compresenza di desiderio sessuale e virtù morali), in auge nell’XII secolo con i poeti nelle corti provenzali, i menestrelli di corte e i trovatori francesi in diverse regioni: oltreché in Provenza, anche in Aquitania, Champagne e nel ducato di Borgogna. Questa tradizione successivamente si espanse in Germania. Sopravvisse nel tempo tramite il “Dolce stil novo” dantesco e altri “Stilnovisti” che esaltarono la metafora della “donna-angelo”, con connotazione morale e metafisica.


 
La vicenda di Lancillotto e Ginevra viene citata anche da Dante nella Commedia. Nel quinto Canto dell’Inferno, nel cerchio dei lussuriosi (versi 127 – 138) il poeta fiorentino cita quei due amanti nel narrare la storia d’amore tra Paolo Malatesta e Francesca da Polenta (frazione di Bertinoro, in prov. di Forlì), figlia di Guido da Polenta, feudatario di Ravenna e di Cervia. 

Paolo e Francesca erano cognati. Lei era sposata con  Giovanni (detto “Gianciotto”), fratello di Paolo. Il loro amore adultero li condusse alla morte.

Giovanni Boccaccio in un suo commento alla Commedia di Dante Alighieri  dice che il matrimonio tra Francesca e Gianciotto avvenne nel 1275 e fu organizzato dalle loro famiglie per consolidare la loro alleanza. 

A Francesca  fu fatto credere che avrebbe sposato il bello ed elegante Paolo, che era già sposato,  e non l’anziano, zoppo e rozzo Gianciotto Malatesta.
Per avere l'approvazione della giovane al matrimonio, la tradizione dice che questo avvenne per procura. Poi la ragazza scoprì l’inganno.

Francesca  riferisce a Dante che lei e Paolo si baciarono mentre leggevano il libro che racconta  l’amore tra Ginevra e Lancillotto: 

“Noi leggevamo un giorno per diletto
di Lancillotto, come amor lo strinse:
soli eravamo e senza alcun sospetto.

Per più fiate gli occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso:
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disiato riso
esser baciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante:
galeotto fu il libro e chi lo scrisse;
quel giorno più non vi leggemmo avante”.




Secondo Boccaccio la dinamica del duplice omicidio avvenne in questo modo: uno dei fratelli, Malatestino dell’Occhio, così chiamato perché aveva un occhio solo “ma da quell’uno vedeva fin troppo bene”, spiando, s’accorse degli incontri segreti tra Paolo e Francesca.

Un giorno del settembre 1289, Paolo passò per una delle sue solite “visite” a Francesca e qualcuno (forse Malatestino “quel traditor”) avvisò Giangiotto, che ogni mattina partiva per Pesaro ad espletare la sua carica di Podestà e tornava la sera.

Gianciotto finse di partire ma rientrò da un passaggio segreto e… mentre Paolo e Francesca leggevano estasiati la storia di Lancillotto e Ginevra, “come amor li strinse” si diedero un casto bacio (questo è quello che Dante fa dire a Francesca!) ma proprio in quell’istante Giangiotto aprì la porta e li sorprese in “flagranza di reato”.  Accecato dalla gelosia estrasse la spada, Paolo cercò di salvarsi passando dalla botola dove c’era una scala di legno che conduceva al piano sottostante. Ma, si dice, il suo vestito gli si impigliò in un chiodo, e mentre  Giangiotto lo stava per infilzare   con la spada, Francesca  si mise davanti al marito per salvare Paolo. Ma inutilmente, Giangiotto li uccise entrambi.

In realtà non si sa dove  realmente sia accaduto il duplice omicidio. S’ipotizza nel bel castello (restaurato) di Gradara, che è su una collina non lontana da Gabicce, e si può vedere la presunta stanza dove avvenne il misfatto.

“Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende. Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense”.  (Divina Commedia, Inferno – Canto V, 100-107).

Dante non vede una colpa in sé nella pulsione amorosa, ma il peccato nasce quando nell'attuare questa pulsione si viene meno ai precetti morali, come quello  riguardante la fornicazione nell'adulterio.

La contraddizione tra precetto religioso e forza travolgente dell'amore spiega la simpatia di Dante per i due peccatori. Il poeta non  fa il moralista, ma descrive la tragicità del conflitto tra morale e passione.  Anche se colloca Paolo e Francesca tra i dannati ha per loro  pietà per la tragica fine.
« Ultima modifica: Agosto 23, 2020, 12:36:19 da Doxa »

Platino

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #5 il: Agosto 29, 2020, 17:34:50 »
E già accendersi per una mente attrae più di un corpo e alimenta un piacere infinito.

Condivido quanto scrivi, non il totale piacere, quello che resta di un’attrazione mentale vera, spesso non lo è. “Si trasforma nel tempo in ben altro, come fossi tu la Sua ombra, una dipendenza pronta, intima, improvvisa a spuntare, a farsi ricordare come nello stesso istante, odiare.” E’ questa la definizione a supporto di quanto ho esordito, data da un mio caro amico a una sua ex frequentazione, a distanza di anni, allora all'insaputa di tutti. Uno sfogo a testimonianza importante, su questo argomento, di chi ci è passato, di cui non si vorrebbe mai parlare o meglio ammettere. I neuroni fanno ancora più danni che gli ormoni? La domanda sorge spontanea.

victor

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #6 il: Settembre 06, 2020, 05:51:20 »

Leggo solo adesso il Topic di Platino “Attrazione mentale e attrazione fisica”.

Croci e delizie di tutta la mia vita!

Verissima l’affermazione di Presenza: “Accendersi per una mente attrae più di un corpo e alimenta un piacere infinito”.

E se uno prova contemporaneamente (sono un uomo e quindi mi riferisco ad una donna) attrazione mentale e attrazione fisica per la stessa persona?

E quando la perdi non sprofondi nel baratro più profondo?

Infinitamente profondo … da cui uscire … se riesci … è un’impresa immane!

Victor
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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #7 il: Settembre 06, 2020, 06:20:56 »

Bello, bellissimo, l’excursus storico letterario fatto da Doxa. Mi è piaciuto tantissimo.

È stato per me una lettura molto interessante. E poi dettagliatissimo!

Di molti dettagli io non ero a conoscenza. È stato proprio un piacere apprenderli.

Erano bionde Beatrice, Fiammetta e Laura!

Il castello di Gradara!

Complimenti Doxa.

Victor
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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #8 il: Settembre 06, 2020, 06:22:53 »
Platino, complimenti!

Con il tuo topic hai dato adito a interventi interessantissimi.

E poi … la tua riflessione finale sugli ormoni e sui neuroni!
Gli ormoni sono i responsabili dell’attrazione fisica.
I neuroni dell’attrazione mentale.

L’attrazione fisica coinvolge la zona analogica del nostro cervello (i nuclei della base), L’attrazione mentale coinvolge la zona razionale, cioè digitale (la corteccia)!

Victor
« Ultima modifica: Settembre 06, 2020, 07:25:24 da victor »
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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #9 il: Settembre 06, 2020, 10:07:43 »

Leggo solo adesso il Topic di Platino “Attrazione mentale e attrazione fisica”.

Croci e delizie di tutta la mia vita!

Verissima l’affermazione di Presenza: “Accendersi per una mente attrae più di un corpo e alimenta un piacere infinito”.

E se uno prova contemporaneamente (sono un uomo e quindi mi riferisco ad una donna) attrazione mentale e attrazione fisica per la stessa persona?

E quando la perdi non sprofondi nel baratro più profondo?

Infinitamente profondo … da cui uscire … se riesci … è un’impresa immane!

Victor

 "Non c'è giorno che passi senza il suo nome". Siamo ancora nel baratro.
« Ultima modifica: Settembre 06, 2020, 16:41:45 da Platino »

victor

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #10 il: Settembre 06, 2020, 16:23:43 »

Ciao Platino, piacere di averti incontrato.

Ti chiedo una cortesia. Avrei piacere di comprendere meglio il tuo messaggio, me lo potresti, per favore, chiarire, per me è piuttosto ermetico.

Grazie,

Victor
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Platino

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #11 il: Settembre 06, 2020, 16:46:06 »
La frase da me citata, è il sunto di quella che è stata la mia attrazione mentale. Il post di partenza è stato scritto oltre venticinque anni fa, ancora a botta calda. Mi spiace non si fosse capito.

altamarea

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #12 il: Settembre 06, 2020, 18:10:36 »
Parto dal presupposto che l'uomo e la donna hanno due modi differenti di vivere, sentire le emozioni e sopratutto confessarle prima a se stessi e poi al proprio partner. L'attrazione mentale non e' rara tra un uomo e una donna basta citare tanti casi di uomini e donne che condividono lavoro e quant'altro e si trovano poi ad avere un attrazzione su tutto pur non confessandolo. l punto e' il confine di questa attrazione mentale, fin dove si puo' spingere per farla vivere, per farla diventare un'unione sublime..L'uomo x sua natura e' sempre restio a confessare sentimenti, ricordi e quant'altro, insomma ad aprirsi completamente poche' risulterebbe essere un debole..davanti ad una attrazione mentale scappa impaurito..E' un discorso semplice ma che viene complicato dalle parti che la vivono, se si vuole tenere in silenzio e soffrire senza farla sbocciare o se invece una delle due parti prende il coraggio ed affronta la situazione.... ;) ;) ;) ;)
Inutile cercare tra gli uomini...di bello e profondo c'e' solo il mare....

Platino

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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #13 il: Settembre 06, 2020, 18:30:49 »
Parto dal presupposto che l'uomo e la donna hanno due modi differenti di vivere, sentire le emozioni e sopratutto confessarle prima a se stessi e poi al proprio partner. L'attrazione mentale non e' rara tra un uomo e una donna basta citare tanti casi di uomini e donne che condividono lavoro e quant'altro e si trovano poi ad avere un attrazzione su tutto pur non confessandolo. l punto e' il confine di questa attrazione mentale, fin dove si puo' spingere per farla vivere, per farla diventare un'unione sublime..L'uomo x sua natura e' sempre restio a confessare sentimenti, ricordi e quant'altro, insomma ad aprirsi completamente poche' risulterebbe essere un debole..davanti ad una attrazione mentale scappa impaurito..E' un discorso semplice ma che viene complicato dalle parti che la vivono, se si vuole tenere in silenzio e soffrire senza farla sbocciare o se invece una delle due parti prende il coraggio ed affronta la situazione.... ;) ;) ;) ;)

Cito nuovamente a conferma di quanto sopra:
"L’attrazione mentale è termine che al suo interno raccoglie comportamento, interesse, dipendenza, ammirazione  e tanto, troppo altro in ordine sparso verso la controparte. Sicuramente l’imprevisto più puro e genuino, strano e complesso da gestire in una relazione o frequentazione. Per un uomo, meno per una donna, difficile ammetterla, riconoscerla, digerire come smaltire poi, perché è un’araba fenice, rinasce facilmente dalle proprie ceneri a dispetto di un’attrazione fisica, che sfiorisce definitivamente col tempo e con l’uso (perdonatemi il crudo termine NdA)."



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Re:Attrazione mentale e attrazione fisica
« Risposta #14 il: Settembre 06, 2020, 19:45:09 »

Buona sera Platino.

Mi hai precisato: “La frase da me citata, è il sunto di quella che è stata la mia attrazione mentale. Il post di partenza è stato scritto oltre venticinque anni fa, ancora a botta calda”.

Grazie. Ora mi è chiaro.

Ciao
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