Ed è un via vai di tutto, questo binario a specchio, ci guardo dentro e scopro quanto è profondo dentro, gli sguardi si confondono, i visi e pure la gente, poi d'improvviso squarcia e appare tutta intera l'essenza per davvero.
E piano, piano affiorano i dolci sentimenti, quelli di chi ci crede, e al sole stende i panni, quelli di chi racconta senza subire arresti e all'ombra del cipresso sa solo addormentarsi.
E poi ci sono le mani che stringono i canali, quelli di chi si sente, si legge e anche ride di niente, quelli di chi conosce il campo degli attrezzi, dove a scavare è bravo solo chi sa piantare grano.
E infine c'è il saluto non solo con le mani, anche il sorriso cambia e al mondo si accompagna. Distinguerlo tra tanti, fiutarlo e anche cantarlo come se fosse in coro e pronto a tanto ardore.
Ma la stanchezza al glicine gli nega le ragioni, allora quello s'alza e fa per arrampicarsi quando d'intorno il mondo riesce solo ad appisolarsi!