Quindici minuti umidi e spontanei …
Stasera, quel suono soffice che amo, lo ascolto nell'attesa del sonno. Quella pioggia debole, allo stesso tempo, comunque utile, al di fuori del balcone, parla attraverso le imposte socchiuse, suona tra le finestre aperte. Nella penombra, mi lascio andare a troppi pensieri, tormenti nella maggioranza, difficile riconoscere quei pochi utili, fonte o inizio da metter su carta. Continua quel rumore a cadere, scontato ai più, sempre nuovo a me, nel far tornare ricordi lontani o immagini attuali. Combatto i primi, per principio non scritto, analizzo le seconde da protocollo. Intanto ha smesso e io mi areno. Proprio quasi una droga quest’acqua!
PS: scritto stanotte, chi vuole aggiunga,io replico.