E’ il primo giorno di scuola, c’è ansia e un po’ di euforia, l’aria leggera e frizzante del mattino ci sfiora il viso. Scendiamo frettolosamente dal treno, una piccola folla ci sospinge verso l’uscita.
Ci ritroviamo tutte a percorrere il breve tratto di strada che è interdetto alle auto.
Qualcuno saluta, vedo una ragazza bionda con i capelli lisci a caschetto, che saluta calorosamente una collega.
Dentro di me spero che sia una sua conoscente, la ignoro, l’anno precedente non l’avevo notata.
Ha uno sguardo sbilenco da dietro gli occhiali, si guarda intorno e fa qualche passo in avanti.
Io e le altre colleghe, parlottiamo senza sosta, ridacchiamo, è un giorno importante ma cerchiamo di minimizzare.
Pochi passi ancora e siamo dentro l’edificio, ancora saluti e abbracci, chiedo qual è la mia aula, entro. Dentro c’è lei ,la biondina con il sorrisetto sprezzante che mi guarda attraverso le lenti.
Purtroppo non era una mamma, era la mia collega.