Il silenzio non è solo assenza di suono, di energia, ma è sospensione della mente stupefatta sulla soglia dell’assoluto, luogo intimo che genera la preghiera.
Una frase nel testo in lingua ebraica del Salmo 65 dice: “Il silenzio è lode a te, o Dio”.
Il silenzio ha un aspetto trascendente, immette al cospetto del sacro.
L'espressione "in religioso silenzio" evidenzia il collegamento tra (autentica) religiosità e silenzio.
La via privilegiata per giungere alla cosiddetta “vita interiore” è il silenzio, come mostrano unanimi tutte le scuole spirituali, induismo (yoga come disciplina del silenzio), buddhismo, il deserto nella tradizione cristiana.
C’è anche il silenzio ambiguo degli amanti: è dire il non detto facendolo intuire; è sostare a centellinare le iridescenze molteplici delle parole e del loro messaggio; il silenzio degli amanti è simile alla pausa nell’ambito della musica: anch’essa deve essere “eseguita”. Le pause di silenzio fanno gustare meglio la musica.
C’è pure il silenzio che avvolge gli oggetti familiari e i luoghi solitari: chiostri, chiese, cimiteri.
Il silenzio è un tema complesso che nei primi secoli del cristianesimo ha scandagliato l’anima dei padri della Chiesa, ha angustiato filosofi, credenti e atei, posto interrogativi e indotto a pensare. Il filosofo Soren Kierkegaard dedicò al silenzio numerose pagine.
Dio, se esiste, è avvolto nel silenzio. Oppure no ? Voi che ne pensate ?