Autore Topic: TEMA  (Letto 1953 volte)

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TEMA
« il: Febbraio 19, 2019, 21:52:11 »
Ciao nihil,

poiché inviti a darci un programma e considerando le forze disponibili, ti propongo questo, dal titolo “Tema”
(come quella vecchia canzone  https://www.youtube.com/watch?v=u4DOPE-hfSk )

- si sceglie un giorno per un incontro settimanale e si commenta il tema proposto.
Facciamo una prova per vedere se interessa ad almeno 5 utenti (numero minimo di partecipanti).

Tema: oggi, martedì, è stato proposto un incontro settimanale a tema. Che ne pensate? Suggerimenti?


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nihil

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Re:TEMA
« Risposta #1 il: Febbraio 26, 2019, 17:08:11 »
leggo solo ora. Comunque io ci sono. Ho portato frittelle ipocaloriche, salmone di Cortina e sigarette già fumate, che non facciano male.
il tema di oggi è dunque l' incontro.Nostro? di chi? che importanza ha chi si incontra e quando. Ogni incontro è uno sfiorarsi. Mi ricordo di quando andavo in treno molto spesso e chissà perchè con sconosciuti ci si confessa e vengono fuori le cose più intime, se non più strane. Arrivato? scendi già? ma...io volevo continuare ad ascoltare, a sapere. Ecco qui su zam è accaduto più o meno così. Mi domando che fine abbiamo fatto quelle persone con cui per poco ci siamo accompagnate. I gemelli che lavoravano al circo du soleil, quel giovane che mi ha consigliato tanti bellissimi libri e come nick aveva scelto lo scarafaggio , animale che gli piaceva. E con vecchia paura mi disse che era ebreo.E quel signore che abitava all'Aquila e visse il terremoto e fu trasferito a Torino. Scriveva belle cose, poi un giorno mi confidò che era cieco e che a Torino gli avevano negato nella nuova casa il diritto di tenere il cane d'accompagnamento. Perchè ci siamo persi?Come sarebbe bello ritrovarsi.


nihil

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Re:TEMA
« Risposta #2 il: Febbraio 26, 2019, 17:10:13 »
diciamo che il martedi prossimo ci ritroviamo.  blisss Ma anche prima, ma anche dopo. Non sempre le coincidenze coincidono, pare di essere alle ferrovie.  :beer:

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Re:TEMA
« Risposta #3 il: Febbraio 26, 2019, 22:06:46 »
 
C’è chi si aggrappa al presente e chi spera nel futuro.

Ma tutti viviamo nel passato, perché è quello che siamo, ricordi condensati nella struttura della nostra personalità.

Siamo una macchina del tempo che percorre  sentieri della memoria e sentieri dell’immaginazione, il tutto reso possibile dalla piccola scintilla creativa avuta in dono.

Questa è la nostra unica libertà, scegliere e seguire un flusso nella mente.

Oggi ho scelto di vivere nel passato.

Di frequentare questo forum nel passato, modificando un vecchio post.

Se qualche lettore se ne accorgerà non potrà incontrarmi là, nel passato, perché è già riempito, non c’è spazio per altro, per il presente o il futuro che volesse ritornarvi.

Solo chi è vicino al mio post potrebbe farlo, solo Nihil.

Ma se non ci frequentiamo nel presente perché farlo nel passato?

Magari accadrà, in futuro.

Se il forum esisterà ancora e non cambieranno le sue regole spazio-temporali che mi hanno permesso di concepire questa inutile (?) azione.

Ma quali sono quelle “utili”?



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« Ultima modifica: Ottobre 04, 2019, 22:07:35 da Vault »

nihil

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Re:TEMA
« Risposta #4 il: Febbraio 28, 2019, 11:53:10 »
Wow che bel post. Grazie. per il prossimo martedì propongo di parlare di quelle persone che si incontrano, che sono come personaggi di libri. In reltà lo siamo tutti, tutti abbiamo esperienze uniche . Siamo tutti un libro, mi domando come sia possibile che il fato abbia così tanta fantasia.  blisss Ho scritto su zam  di FB l'invito, speriamo che qualcuno abbocchi, altrimenti
parleremo da soli. E ci daremo pure ragione con gagliarda convinzione.  :party:

piccolofi

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Re:TEMA
« Risposta #5 il: Febbraio 28, 2019, 19:12:50 »
E qualcuno si leggerà il vostro ping-pong. Ah ah ah ah ah!!!  Stateve accuorte!..... ;D

nihil

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Re:TEMA
« Risposta #6 il: Marzo 01, 2019, 15:27:43 »
 :yujh:    mi organizzo.

nihil

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Re:TEMA
« Risposta #7 il: Marzo 02, 2019, 09:28:10 »
ho spostato qui TEMA perchè sia maggiormwente visibile.

nihil

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Re:TEMA
« Risposta #8 il: Marzo 02, 2019, 09:52:58 »
Scrivo oggi, perchè oggi ho tempoSono andata per 4 anni a leggere libri in un ospizio.
Salto le considerazioni sulla finaccia che si fa, ma racconterò di alcuni personaggi.Il primo, che chiamerò ORTENSIO, era sulla sedia a rotelle, durante la presentazione di rito si dichiarò ex contadino. Non alto, capelli ovviamente bianchi, occhi furbi, una bella voce.
Iniziò a dire che abitava vicino al Castello di Barbarossa, il che pareva già cosa curiosa, mai saputo che qui vicino ci fosse ul castello simile.Poi raccontò che amava i gatti,. Quanti gatti avevi Ortensio? 44 gatti. Al che viene in mente in fila per due...La storia andò avanti fino a che si scoprì che il vicino di casa li aveva ammazzati. Tutti. E lui litigò col vicino. Ma dove stavano questi 44 gatti? in giro, ovviamente.
Ora io di gatti ne ho 4 e costano un visibilio. I suoi invece no, mangiavano cosa trovavano. Boh forse bacche, formiche, margherite. Insomma e poi, Ortensio cosa è accaduto? Li ho seppelliti tutti. Mi venne in mente una trincea. Ortensio aveva una voce bellissima, tipo quella di Baricco, usava inflessioni, tempi di pausa perfetti, un vero affabulatore.Poi continuò divagando sulla sua vita privata. Aveva avuto una ragazza, che presentò un giorno ai suoi genitori, che non l'accettarono. Allora lui la lasciò.Secoli dopo,  ormai in vecchiaia, era fermo a un semaforo, gli si avvicinò un ragazzo e gli disse. " tu sei mio padre"  " IO? ma se non sono mai stato sposato. "" ti ricordi quella ragazza..." insomma pare che questo ragazzo fosse figlio della ex fidanzata. La cosa strana è che non avendolo mai visto, come avesse fatto a riconoscerlo...ma lui il problema non se lo pose.
Andò a casa della ex eccetra eccetra...Alla fine ci raccontò che la donna si era poi suicidata. Perchè e percome Ortensio non lo disse.Ma
 il figlio che fine ha fatto, lo vedi ancora? nooo, rispose, si è suicidato anche lui.Dall'altra parte della stanza l'infermiera si sbracciava come allo stadio e rideva.Ci disse che non era vero niente, tutte storie inventate.Però, diobonino, le aveva sapute raccontare benissimo.Gli incontri presso l'ospizio si svolgevano così: sedie tutte in circolo, ognuno raccontava  qualcosa di sè, per creare un legame tra tutti.
Ogni tanto leggendo una pagina si cercava di gettare l'esca su un argomento e fare parlare gli ospiti. Ricordo che si parlò di abiti da sposa e si chiese come fosse stato il loro. Tutte le donne raccontarono abiti bianchi da favola. Pensando che di media avevanp 90 anni, quindi circa anni 1920, tutti quei soldi che girassero tra sartine, contadine, piccole bottegaie, pare inverosimile, ma i loro occhi brillavano. Piccole bugie che le rendevano felici.
Mi sono sentita miserella quando ho dovuto contribuire parlando del mio vestito. Non Bianco come il loro, ma di seta bianca a righe gialle e pallini rossi. Credo che abbiano pensato che ero ubriaca quando l'ho comprato. A volte lo penso anche io. ;D








« Ultima modifica: Marzo 02, 2019, 10:03:02 da nihil »

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Re:TEMA
« Risposta #9 il: Marzo 05, 2019, 08:31:20 »
 

Un caro saluto
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« Ultima modifica: Settembre 30, 2019, 14:27:23 da Vault »

nihil

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Re:TEMA
« Risposta #10 il: Marzo 05, 2019, 09:20:23 »
questo tema è assai doloroso. Più che incontro, un addio.
Ricordo che quando andavo a trovare mia madre, che abitava in un'altra citta a 4 ore di treno dalla mia, ogni volta che la lasciavo, temevo di averla vista per l'ultima volta. Di conseguenza ogni ritrovo, finiva con un lutto. Fino a che accadde davvero.

nihil

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Re:TEMA
« Risposta #11 il: Marzo 05, 2019, 09:38:12 »
Altro personaggio dell'ospizio era Felicina, si faceva chiamare così, ma non era il suo nome. Forse lo usava come un titolo per una vita mancante di felicità. Sempre in occasione delle presentazioni reciproche, ci raccontò che era figlia di contadini. Mai giocato, sempre lavorato.
La madre era invalida grave, quasi paralizzata e oltre il lavoro lei doveva accudirla fin da piccina.Poi il padre si fece l'amante alla luce del sole, la portava in casa e lei provava a comandare in quella casa e famiglia non sua.Felicina si accorse che rubava, oltre gli affetti  anche oggetti.Un giorno che era assente il padre, prese un legno e la randellò.
La donna sparì, finalmente aveva capito.
Felicina aveva 12 anni.Venne poi il tempo di sposarsi e il padre decise che avrebbe sposato un tizio, che lei aveva visto si e no un paio di volte. Lei non voleva, ma il padre padrone sì. Fu così che si arrivò al giorna delle nozze, ma nessuno aveva pensato di informare la ragazza di cosa sarebbe successo nel letto da quella sera in poi.
Felicina, alle prime avances, che immagino alqualto rozze e animalesche, si terrorizzò e fuggi in camicia da notte nei campi per tornare a casa sua.
Il maritino la raggiunse e la violentò in mezzo a un campo. Questa fu la sua prima notte di nozze. Ora finalmente era vedova e raccontava questa sua vita, vuotava la sua tristezza, consapevole che nulla più poteva aspettarsi dalla vita.Dal matrimonio erano nate due figlie, di cui lei andava fiera e diceva che le volevano un gran bene. Infatti una l'aveva messa all'ospizio, l'altra era sparita, ma Felicina almeno questo non voleva ammetterlo.E un giorno ci fece piangere tutti, raccontò di quella figlia che era andata a stare a Milano e che le scriveva sempre che stava bene, che aveva un sacco di soldi , molti amici, bei vestiti ed era felice.Felicina allora volle andare a Milano a vedere di persona quella felicità che lei non aveva mai visto e conosciuto.Andò dal parrucchiere, comperò un vesttito nuovo per non fare sfigurare la figlia davanti ai suoi amici e prese il treno per la prima volta in vita sua.Arrivata a Milano, andò subito dalla figlia, salì le scale di un bellissimo palazzo e suonò il campanello. Vi lascio immaginare l'emozione che aveva nel cuore.La figlia non aprì mai la porta, disse che ora aveva gente. Secondo me faceva la prostituta, spero che Felicina non lo abbia mai nemmeno pensato.Sicchè Felicina riprese il treno e tornò a casa, disse che da quel giorno non aveva più pianto, aveva finito le lacrime su quel treno.Raccontando a voi, piango anche io.



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« Ultima modifica: Marzo 05, 2019, 09:41:55 da nihil »

piccolofi

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Re:TEMA
« Risposta #12 il: Maggio 27, 2019, 19:46:10 »
Bellissimo racconto, Nihil.
Come al solito sei maestra nel penetrare l'animo dei semplici e nel descriverne mondo e sensazioni.
I tuoi personaggi ( certo, tratti dalla realtà ) hanno tutti qualcosa in comune : ho capito pensandoci che è l'empatia e l'indulgenza che hai per loro, che ce li consegna vivi e unici, come li avessimo davanti.

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Re:TEMA
« Risposta #13 il: Giugno 08, 2019, 07:02:00 »
grazie piccolofi. La vita è piena di personaggi e situazioni che la fantasia non riuscirebbe a inventare.Ieri sono stata al paese qui vicino per via di tasse, al ritorno lungo la strada trafficatissima vedo una donna anziana, vestita di 4 tipi di viola. Mi pareva in difficolta'. Era anziana e notevolmente grossa e con alcune borse. Si voltava a guardare se qualcuno si fermasse per darle un passaggio. Mi fermo e le chiedo dove deve andare. Mi risponde a Riparbella, che da lì sono circa 15 chilometri in salita e sotto il sole. Per me è una bella deviazione, ma la carico volentieri. Aveva perso il pulman ma ha detto che già altre volte le era toccato andare a piedi a casa. Io penso alle nuove generazioni che per andare a comprare il pane usano il taxi, pur di non affaticarsi. Parliamo del più e del meno, mi invita a prendere un caffè al bar, mi dice come si chiama e mi parla dei suoi figli e nipoti. Alla fine trae dalla borsa una rosa e me la regala. Terrò quella rosa non riverenza.  :rose: