Autore Topic: Translatio  (Letto 619 volte)

Doxa

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Translatio
« il: Agosto 31, 2019, 16:57:42 »
translatio. C’è chi si libera degli oggetti che gli ricordano le fasi della vita e chi li tesaurizza, come faceva mio padre con i libri nella sua grande biblioteca. Negli ultimi anni della sua vita non li leggeva più. Mi diceva che da giovane aveva letto molto ma che i suoi occhi ormai  erano stanchi, perciò li sfogliava, guardava le figure, li spolverava, li sistemava secondo un suo ordine. Sapeva che stava per morire e mi ripeteva: “ancora per poco, presto saranno tuoi”.

I miei libri li ha comprati sempre lui, ma al tramonto della sua vita mandava me ad acquistarli e pagavo io i suoi ultimi libri.  Egli non aveva la nozione dell’eccesso cartaceo, e la sua vita tra casa ed ufficio l’aveva come tuffato nel pelago indifferenziato della carta.

I libri sono una delle cose più difficili di cui liberarsi, perché il sapere è prezioso, perciò vengono accumulati negli scaffali. Ma “attirano” la polvere e le proteste, come quelle di mia moglie. A casa mia chi detta legge, la sua legge, è mia moglie. E' lei che sceglie, che decide, è lei che amministra il matrimonio e il patrimonio. E di solito quando raramente  litighiamo non alzo mai il tono di voce, lo modulo, nel contempo indosso l’elmetto.

Per evitare discussioni con lei ho cominciato a donare i miei libri alla biblioteca civica e alla biblioteca della scuola liceale dove hanno studiato i miei figli.
Dagli stigli ho tolto i trattati e i saggi. Li ho messi nelle scatole, impilati in modo casuale. Ogni testo che prendevo per essere trasferito mi suscitava un ricordo, un’emozione.

A volte guardo i libri rimasti come persone sfollate in attesa  del transito in un’altra residenza. Lo so che in futuro qualcuno di essi potrebbe essermi utile e li rimpiangerò. Mi sento in colpa per lo sperpero della raccolta libraria. mi sembra la dissoluzione di un feudo.

Anche gli inutilizzati libri dei figli quando erano bambini  cosa farne ? Cestinarli per creare spazio ? Ma quei libri di favole mi ricordano le serate passate con loro !

Pure la scelta del vestiario da donare è traumatica: ecco la cravatta acquistata per una cerimonia e mai più indossata, ancora così bella.

Debbo gettarle le scarpe da trekking che mi hanno portato lontano, nelle vallate e sui monti ?

Forse debbo seguire l'esempio di mia nonna prima di accomiatarsi da questo mondo: distrusse tutte le carte e le foto in suo possesso. Ogni lettera, ogni fotografia rappresentava un caro ricordo, ma solo per lei, perciò disse: “Faccio da sola, vi risparmio l’incombenza"!

ninag

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Re:Translatio
« Risposta #1 il: Settembre 04, 2019, 20:48:19 »
 :rose: Bella descrizione, mi fa pensare...

Doxa

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Re:Translatio
« Risposta #2 il: Ottobre 10, 2019, 19:27:15 »
Fenomenologia della “reliquie”.

Le “reliquie” cui alludo in questo post non sono quelle di persone venerate in luoghi sacri perché martiri o considerate sante; mi riferisco ad oggetti “riportati alla luce” e rinvenuti in un vecchio mobile in soffitta dentro contenitori di latta serigrafati con belle immagini ed usati dalle aziende per vendere biscotti o cioccolatini, poi riciclati dalle famiglie per “traslare” e conservare in essi piccoli oggetti che nel passato suscitarono indecisioni se gettarli o meno.

Quando dopo anni rinveniamo quelle scatole torna alla memoria una parte di noi dimenticata, con implicazioni e interpretazioni delle “translationes”: ricordi, divagazioni, digressioni, come un corso d’acqua che riposa in larghe anse.