Malocchio
Il malocchio è superstizione, credulità irrazionale del potere dello sguardo (con l’aiuto del demonio) di produrre effetti negativi, la “malasorte”, sulla persona osservata.
Tutto dipende dallo sguardo dell’ammaliatore, dal suo modo di guardare.
Nell’antica Roma il malocchio veniva detto “fascinus” e chi lo lanciava veniva chiamato ammaliatore se era uomo oppure ammaliatrice se era donna.
Il “mal occhio” può essere motivato dall’invidia, dal rancore, dalla vendetta. Provare odio e riuscire a canalizzarlo verso la vittima consente al “portatore di energia negativa” di “lanciare il malocchio”. La vita della persona “colpita” (“addocchiata”) può diventare un calvario se ci crede.
Il soggetto “addocchiato”, però, può essere “sdocchiato” tramite “riti”. Un noto procedimento per riconoscere il malocchio è quello del piatto con olio e acqua. Il rito prevede il versare 3 gocce d’olio in un litro d’acqua all’interno di un piatto. Se l’olio ha un comportamento regolare, si spande “a macchia d’olio”, nel breve tempo necessario a prendere la propria forma, allora non c’è malocchio. Se continua ad allargarsi, o continua a muoversi o, peggio ancora, tende a confondersi con l’acqua, allora c’è qualcosa che non va. In certi casi può formare una goccia più grande con attorno delle goccioline più piccole: è un altro dei segnali che c’è il malocchio, ma da questo si può “guarire” tramite amuleti, talismani. Per prevenirlo ci sono anche riti scaramantici: toccare ferro, i propri genitali, un’immagine sacra, oppure indossare un indumento rosso o recitare una preghiera prima di andare a letto la sera e appena svegli al mattino.
Queste azioni aiutano le “persone insicure” a credere di potersi proteggere dal malocchio.
