Il dio Pan (Fauno nella mitologia romana) era, nella mitologia greca una divinità non olimpica, figlio del dio Ermes e della ninfa Driope.
Il nome Pan deriva dal greco paein, che significa "pascolare", e Pan era il dio pastore, nume tutelare dei pascoli, della campagna e dei boschi.
Era un dio selvaggio, raffigurato con gambe e corna caprine, con zampe irsute e zoccoli, il busto umano, il volto barbuto e brutto
.
Pan, come Dionisio e Priapo, era generalmente rappresentato con un grande fallo. Per tale caratteristica aveva difficoltà nei rapporti sessuali ed esercitava la sua forza generatrice mediante la violenza sessuale o la masturbazione.
Era agile e rapido, vagava nei boschi, suonava il flauto, corteggiava le ninfe, che cercava di possedere. Esse si salvavano trasformandosi, ma a volte non disdegnavano le attenzioni del dio, come la oreade Eco, una delle ninfe delle montagne. Dal loro rapporto nacquero due figlie, Lambe e Lunce.
Poi Eco s’innamorò di Narciso, ma questo fuggì da lei.
John William Waterhouse, "Eco e Narciso" (1903), Walker Art Gallery, Liverpool.
Secondo Ovidio, Zeus notando l'attitudine di Eco per il pettegolezzo, la spinse ad intrattenere sua moglie Era in modo da distrarla e non farle vedere i suoi amori furtivi. La dea Era, però, si accorse dell'inganno, e punì Eco togliendole l'uso della parola. La condannò a dover ripetere solo le ultime parole che le venivano rivolte o che udiva.
Eco s'innamorò di Narciso, ma non potendogli confessare il suo amore, riuscì solo ad innervosirlo ripetendo le ultime parole che pronunciava facendogli pensare che fosse uno scherzo e che lo stesse prendendo in giro. Narciso, stanco della ragazza se ne andò lasciandola sola.
La ninfa si mise a piangere fino a prosciugarsi e di lei non rimase che la voce che riecheggia ancora oggi per le montagne e nelle valli.
La dea Nemesi, per vendicare Eco e punire Narciso portò questo davanti a delle sorgenti d'acqua ove rimase incantato dal suo aspetto e, rimanendo impressionato dalla sua immagine riflessa, senza mangiare e bere, morì ma per ordine di Zeus e degli dei nacque al suo posto uno splendido fiore dalla bianca corolla: il narciso.
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