Autore Topic: Luxus  (Letto 737 volte)

Doxa

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Luxus
« il: Agosto 01, 2018, 14:43:59 »
Il lusso è una necessità che inizia quando la necessità finisce”, disse la famosa stilista francese Coco Chanel (1883 – 1971).

E “Luxus. Lo stupore della bellezza” è il titolo della mostra in corso a Palazzo Reale di Milano fino al 30 settembre. Curatore della mostra è il filosofo Stefano Zecchi, ex docente di estetica alla statale di Milano, il quale evidenzia che per apprezzare il lusso ci vuole sensibilità estetica, esperienza personale, educazione al bello, che spesso non sono costruibili né con le letture, né con le mostre, né con le frequentazioni, né con il denaro. E’ fondamentale la personalità, la qualità esistenziale su cui si basa la scelta della relazione tra l’individuo e le cose, per cogliere nella giusta dimensione i significati del lusso.

Molti si circondano di cose non belle credendo che lo siano perché non sanno cosa sia la bellezza. S’illudono di vivere nel lusso solo perché hanno acquistato oggetti costosi, come conseguenza di questa errata convinzione è dare una ridicola immagine di sé.

Il kitsch viene spesso percepito nelle cosiddette abitazioni dei “nuovi ricchi”.

Nel mondo antico la condanna del lusso ricorreva con frequenza. Il lusso veniva considerato fattore determinante della corruzione nello Stato.

In epoca paleocristiana e medievale il lusso veniva associato alla lussuria, annoverata tra i vizi capitali, sottolineandone così la valenza negativa.

Lusso e lussuria hanno la stessa radice semantica. Lusso deriva dal latino "luxus", da cui "luxuria". Lusso significa "esuberanza di vegetazione"; lussuria, invece, fa riferimento all'esuberanza di desiderio sessuale.

Il lusso è una cultura che evolve nel tempo, mantenendo la distinzione tra il necessario e l’utile.

Doxa

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Re:Luxus
« Risposta #1 il: Agosto 01, 2018, 15:06:28 »
Lusso esteriorizzato e lusso interiorizzato.

La mappa cognitiva del lusso.


Le mappe cognitive sono processi mentali con i quali un individuo acquisisce, codifica, memorizza informazioni, oppure, al contrario, decodifica situazioni e attributi di fenomeni.

Le mappe cognitive orientano l’individuo nella percezione della realtà,  danno significato alle conoscenze. Nella mente abbiamo una mappa cognitiva generale (per esempio la nostra identità: maschio o femmina, giovane o vecchio, bianco o nero, ecc.) e mappe particolari costituite dalle conoscenze che abbiamo acquisito su un argomento, come quello dei  “luxury goods”, beni di lusso, e le dicotomie del lusso: lusso esteriorizzato (ostentazione, emulazione etc.) e interiorizzato (stile di vita, cultura, etc.).

Attualmente, si parla spesso di “Country of origin effect” (effetto Paese d’origine): la scelta e l’acquisto di alcuni beni da parte dei consumatori è influenzato dalla nazione in cui vengono prodotti. Il Paese di origine funge da “proxi” nella valutazione della qualità del prodotto che, a sua volta, dipende dalle associazioni mentali degli acquirenti.
Molti studi sul ‘Country of origin effect’, hanno dimostrato che la maggior parte dei consumatori utilizza stereotipi relativi al Paese di origine per apprezzarne i prodotti.

Italia e Francia, per la loro tradizione, storia e cultura artistica sono quelli legati al design, alla moda e al cibo. Inoltre, l’importanza del Paese di origine come fattore che influenza le scelte di acquisto dei consumatori, aumenta all’aumentare della complessità del prodotto di interesse:  lo stile, il design, l’innovazione. 

Il concetto di lusso è polisemico, varia nel tempo, dipende dal periodo storico e dalla società in cui è giudicato. Permane l’opinione che il lusso sia qualcosa di non-necessario, superfluo e costoso, un modo per avere emozioni positive e gratificazioni, un mezzo per manifestare la propria personalità tramite vari comportamenti, tra cui l’ostentazione.

Ogni individuo ha un’opinione diversa di ciò che è il lusso, perché condizionato da motivazioni psicologiche, sociali ed economiche. 

Nel passato gli oggetti lussuosi erano destinati agli individui benestanti: nobili, alto clero, ricca borghesia per manifestare  lo sfarzo e l’opulenza; oggi si parla di democratizzazione del lusso: più persone hanno la possibilità di permettersi “una tantum” l’oggetto lussuoso.
 
Numerose ed eterogenee discipline hanno cercato di dare la propria definizione di “lusso”, anche se raramente sono  in armonia tra loro. Gli economisti, ad esempio, considerano il lusso come una domanda che aumenta in modo direttamente proporzionale al reddito, incentrando l’attenzione sulla componente economico-finanziaria e lasciando in secondo piano, tutti gli elementi motivazionale ed emozionali.

A questi aspetti si devono aggiungere le osservazioni degli esperti di marketing, che intendono il lusso come un ambito privilegiato di industrie che applicano strategie di marca finalizzate a creare grandi aspirazioni intorno a determinati prodotti. Questi articoli diventano  tramite per testimoniare e dichiarare il grado di “lusso” relativo ad una persona, ad un gruppo o ad uno stile di vita.

Dal punto di vista sociologico il lusso è associato al concetto di status symbol, che delinea la posizione sociale o economica di una persona e la colloca in un determinato “ambiente”.

La funzione  del lusso non è soltanto quella di marcatore sociale, ci sono alcuni elementi che sono riconosciuti dalla maggioranza e che permettono di identificare i luxury goods: eccellente qualità delle materie prime - prezzo elevato rispetto ad altri prodotti simili, rarità. 

Doxa

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Re:Luxus
« Risposta #2 il: Agosto 06, 2018, 18:00:00 »
Fin dal periodo repubblicano (che finì con la morte Giulio Cesare; con Cesare Ottaviano Augusto si passò al principato, meglio conosciuto come impero) furono promulgate dal Senato di Roma le leggi suntuarie per limitare il lusso nella moda maschile e femminile, per esempio la “Lex Oppia” del 215 a.C.. In seguito,  lo stesso Giulio Cesare e poi altri imperatori intervennero sul lusso esibizionistico.

Cesare Ottaviano Augusto promulgò la “Lex Iulia de vestitu et habitu”, che limitava il lusso delle matrone e l’uso della seta. Tale legge invitava alla parsimonia, fissava il massimo della spesa per i banchetti.

Lo storico e senatore romano Tacito scrisse che con l’imperatore Vespasiano si ebbe un’inversione di tendenza del concetto di “sumptus”. Questo imperatore fu esempio di parsimonia nelle vesti e nel cibo. Il rispetto verso l’imperatore e il desiderio di imitarlo furono più efficaci del timore e le sanzioni delle leggi.

Le leggi che limitavano il lusso miravano a colpire le spese eccessive per i vestiti e gli ornamenti, quelle fatte in occasione dei funerali, lo sperpero di danaro per le scommesse e i giochi d’azzardo, lo scialo per doni, pranzi e l’uso di cocchi.

Nei primi secoli del cristianesimo non furono emanate  leggi suntuarie, bastavano le prediche di monaci ed ecclesiastici ad ammonire sull’abbigliamento, sui gioielli, sull’intervento del diavolo e sulla giustizia divina dopo la morte.

Torno al tema per dire che il lusso  è virtualmente suddiviso in tre segmenti:

Il “lusso accessibile”, è composto da quei beni di tendenza che danno soddisfazione in chi li compra ma ad un prezzo contenuto. Possono essere definiti “new luxury goods” , e rappresentano prodotti ad un livello più alto di quelli definiti di massa, non sono però di lusso in quanto vengono realizzati in serie. Gli acquirenti di tali beni non hanno grandi disponibilità economiche ma sono disposti occasionalmente a spendere una cifra più elevata pur di accedere ad un bene da loro ritenuto di prestigio. L’acquisto per questo tipo di consumatori, che possiamo definire “escursionisti”, rappresenta l’appartenenza ad una classe sociale agiata e ad uno stile di vita esclusivo come quello collegato al brand scelto.

Il  “lusso intermedio” anche definito “rassicurante” o “aspirazionale” (parola che ho già usato nel primo post); di questo segmento fanno parte  quei beni che hanno il prezzo elevato, un esempio Un esempio è il prét-à-porter. Il consumatore appartiene ad allo strato socioeconomico agiato, è molto sensibile alla marca che rappresenta per lui uno status symbol di una buona posizione economica ormai consolidata.

Il “lusso inaccessibile” definito anche “lusso aristocratico” o “extralusso”: sono oggetti unici o esclusivi, prodotti in quantità limitata, addirittura alcuni realizzati su misura con caratteristiche distintive che identificano il compratore. Il prezzo di un prodotto così perfetto e inimitabile è molto elevato e appannaggio di una ristretta cerchia di “eletti”. Si tratta di un lusso sfarzoso ma molto discreto, che si distingue per grandi tradizioni e rarità del prodotto non facilmente reperibile sul mercato.

Nel mercato del lusso è importante il concetto di brand, con il quale il valore del bene di lusso è collegato.  Fanno parte del brand la griffe, la marca di lusso: il “luxury brand”.

I beni di lusso devono dimostrare che chi li possiede appartiene ad una élite, ad un gruppo privilegiato rispetto agli altri. Quindi i beni di lusso possono essere definiti prodotti lifestyle attraverso i quali l’individuo afferma la propria identità.

La maggior parte degli economisti ritengono che un bene venga definito di lusso in quanto opzionale e non necessario , inoltre il suo acquisto è influenzato in maniera direttamente proporzionale al reddito disponibile. Maggiore è il reddito più grande sarà la quantità di beni di lusso posseduti.

La percezione del lusso è soggettiva.

Doxa

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Re:Luxus
« Risposta #3 il: Agosto 06, 2018, 18:58:23 »
Il lusso è realtà e rappresentazione simbolica, per mostrare l’appartenenza di un individuo ad un determinato gruppo socioeconomico.

Il lusso è qualitativo e non quantitativo. Soddisfa l'edonismo più che la funzionalità dell'oggetto,la vanità più che la necessità.

Il lusso ha proporzionalità tra qualità eccellente del prodotto e prezzo. L’elevato costo evidenzia non soltanto l’esclusività del bene ma anche la sua rarità: un bene di lusso posseduto da pochi.

Acquistare un bene di lusso deve significare per il cliente sentirsi parte di una community esclusiva.

Il comportamento del consumatore è motivato da fattori culturali, dalla stratificazione socioeconomica di appartenenza, dallo status e dai ruoli sociali, dallo stile di vita e dall’età.

Per fattore culturale deve intendersi i valori guida all’azione, le aspirazioni che determinano le scelte di beni di lusso, considerati gratificanti.

Il lusso ostentativo è motivato dalla necessità di esibire attraverso il bene il proprio status privilegiato e conseguentemente la propria ricchezza.

L’acquisto di un bene di lusso è influenzato dalle sensazioni che riesce a suscitare e che lo rendono unico e particolare per il compratore.

The end