Alleati. Ma chi sono infine gli alleati?
persone con gli stessi interessi, lo stesso modo di pensare, gli stessi sguardi.
Lei li guardava e li ascoltava, parlavano di cose che solo loro conoscevano, una specie di aureola li conteneva in un cerchio privato. Lei taceva e soffriva. Quelle cene con sconosciuti le trovava solo penose, colleghi del marito di cui non conosceva nemmeno il nome o il ruolo.
L'altra invece conosceva tutti, era a suo perfetto agio, sfarfallava con tutti ed in particolare ovviamente con lui. Venne poi il rag. Cosimi a salutare suo marito e si complimentò con lui per la bellezza e la simpatia della moglie.
Peccato che avesse scambiato la cugina di suo marito con lei.
Chissà allora chi credeva che fosse lei, una segretaria, una che passava di lì per caso?
Gabriella sentì di non avere un ruolo, nè a quella cena, nè altrove.
Non era la prima volta che scambiavano la cugina con lei, quella sorta di complicità ed alleanza così radicata anche se non voluta, era di sicuro inopportuna ed offensiva; forse era persino ovvia, visto che i rispettivi mariti erano colleghi e conoscevano tutti gli ospiti ma era anche la palese dimostrazione che lei era relegata decisamente su un piano inferiore. Quasi inesistente. Più semplicemente, non faceva parte di nulla.
Suo marito non parlava mai con lei del suo lavoro, giustificandosi che almeno in casa voleva non pensarci.
Fu quella sera che scelse di non amarlo più, non ne valeva la pena ed ebbe così ragione che lui nemmeno se ne accorse.