Autore Topic: Marie e il mare  (Letto 2088 volte)

GiuliaS

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Marie e il mare
« il: Novembre 07, 2020, 21:25:54 »
Ciao! Pubblico per la prima volta uno dei miei brevi racconti...aspetto con ansia i vostri feedback :D

Marie affondava i piedi nella sabbia e osservava l’oceano. Le onde fresche del mare la accarezzavano dolcemente e il suono era così rilassante che il tempo sembrava essersi fermato.
Quel pomeriggio la spiaggia era semi deserta e le uniche persone che Marie poteva vedere erano lontane e sembravano tanti piccoli puntini indistinti.
La sua giornata era stata impegnativa: aveva lavorato fino a tardi e aveva dovuto risolvere mille problemi. Quando finalmente era riuscita ad uscire dall’ufficio, la spiaggia era stata la sua prima fermata.
A Marie piaceva stare con le persone, era brava nel suo lavoro e andava d’accordo con tutti i suoi colleghi, ma spesso pensava di vivere in modo troppo frenetico. A volte aveva solo bisogno di fermarsi a respirare e a godere del momento presente.
Aveva una famiglia numerosa, un marito premuroso e tre figli ancora piccoli che le risucchiavano tutte le energie, quindi era molto difficile per lei trovare un momento di pace per pensare e apprezzare tutto ciò che aveva nella vita. Non c’era posto per le sue preoccupazioni a casa: tutta la sua vita si concentrava sui problemi immediati e il futuro non veniva mai contemplato. Ogni tanto però Marie aveva bisogno di andare oltre, di guardare più in profondità e capire cosa le faceva paura e cosa le portava gioia.
Quel pomeriggio aveva deciso di fermarsi prima di tornare a casa ed era stata felice della sua decisione: il mare le parlava e la rassicurava. Con gli occhi chiusi, respirava a fondo il profumo dell’oceano e si lasciava trasportare dalla brezza marina e dal rumore leggero delle onde.
Improvvisamente sentì un solletico vicino al piede sinistro. Aprì gli occhi e guardò verso il basso: c’era una piccola tartaruga di mare che le camminava accanto e si era fermata quando vide i suoi piedi. «Oh! Come sei carina!» esclamò Marie, inginocchiandosi.
«Grazie». Marie non capiva: strabuzzò gli occhi e la guardò più da vicino. «Anche tu sembri molto carina». Non poteva crederci. La tartaruga le stava parlando davvero? Pensò di essere impazzita. «Perché mi guardi in quel modo? Non hai mai visto una tartaruga prima d’ora?» continuò il piccolo rettile, quasi infastidito. «Ehm…ti ringrazio» rispose Marie, poco convinta «Non ho mai visto tartarughe parlare, prima d’ora» aggiunse. «Beh, c’è una prima volta per tutto, no?» le rispose la tartaruga «Mi chiamo Nume. Tu come ti chiami?». Marie si sentiva persa e confusa. «Marie…», rispose. «Che bel nome! Cosa significa? Il mio nome significa “luce”». Marie non sapeva cosa fare. Stava forse impazzendo? Aveva le allucinazioni? «Ehm, non lo so, veramente…». Nume sembrava delusa e Marie si sentì stranamente in colpa. «Qualcuno una volta mi disse che significa “regina del mare”, ma non ricordo più chi…» aggiunse. Nume si emozionò improvvisamente e iniziò a muoversi fin troppo velocemente per una tartaruga. «Davvero? Ma allora devi venire con me!», iniziò a spingerle i piedi verso l’acqua e un suono acuto e squillante le uscì dalla piccola bocca. Marie non riuscì a opporsi e iniziò a camminare verso l’oceano, finché non si immerse del tutto sott’acqua. «Apri gli occhi, Marie!» sentiva Nume che la incoraggiava. Marie aprì gli occhi e si ritrovò in un posto magico. C’erano pesci di tantissime dimensioni e colori diversi, alghe che fluttuavano e brillavano di un verde smeraldo e l’acqua intorno a lei era di un azzurro cristallino che non aveva mai visto. E la cosa più incredibile era che lei riusciva a respirare. E anche a parlare. «Dove siamo?» chiese a Nume «Questo è il mondo marino» rispose lei nuotandole intorno al viso «Qui viviamo tutte noi creature del mare e tu sei la regina, quindi anche tu appartieni a questo luogo».
Marie aveva sempre amato l’oceano, quando era piccola suo padre la portava in spiaggia ogni volta che poteva e passavano ore intere nell’acqua a nuotare e giocare. Mentre si trovava nel mondo marino insieme a Nume, le sembrò di essere tornata bambina e iniziò a nuotare e ad esplorare dappertutto; ognuna di quelle piccole e meravigliose creature la salutava e le danzava intorno. Il mare la rendeva leggera e tutti i problemi che le riempivano la mente erano improvvisamente scomparsi.
I raggi del sole penetravano dall’esterno e illuminavano il fondale in cui c’erano altre creature del mare: perle dentro ai propri gusci, stelle marine di tutti i colori e tantissime conchiglie. Marie si avvicinò ad una conchiglia per osservarla e da questa uscirono delle bollicine che le solleticarono il viso. «Chi sei?» le chiese la conchiglia «Sono Marie» rispose lei, accarezzandola. La conchiglia rise. «Mi fai il solletico! Sei molto carina, Marie!». Nume la raggiunse e si mise a ridere anche lei.
Tutti erano allegri e anche lei iniziò a sentirsi allo stesso modo. Nuotò in giro e fece la conoscenza di tutte le creature del mare che la circondavano; tutti le dicevano che era molto carina e che era la benvenuta. Poteva rimanere con loro per tutto il tempo che voleva. Marie era felice di sentirlo, perché non voleva più lasciare quel luogo magico e tutte le sue creature. Lì sotto era felice e si sentiva leggera, poteva nuotare dappertutto. Si sentiva libera. Tutti i suoi problemi erano spariti, non doveva più preoccuparsi né del presente e nemmeno del futuro perché lì sotto il tempo si era fermato davvero.
«Marie?» improvvisamente sentì qualcuno che pronunciava il suo nome. «Marie?» si guardò intorno ma non vedeva nessuno. «Marie!» era una voce maschile ma proprio non capiva da dove arrivasse. Improvvisamente l’acqua iniziò a muoversi bruscamente, si formarono delle forti onde e tutte le creature si muovevano da una parte all’altra senza controllo. «Marie, svegliati!» improvvisamente guardò verso l’alto e vide un’ombra sopra di lei. L’acqua continuava a muoversi e d’un tratto si ritrovò nel suo letto. Suo marito Jake le stava scuotendo le spalle per svegliarla. «Sono le otto passate, dobbiamo sbrigarci», le disse baciandole una guancia.

presenzadiritorno

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Re:Marie e il mare
« Risposta #1 il: Novembre 08, 2020, 11:19:22 »
Eccomi, il tuo primo racconto e il primo commento. Mi hai fatto venire in mente il film a cartoni "Ponio" e mentre si fantastica con Marie, ecco arrivare la fine, brusca, come il risveglio... brava!

GiuliaS

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Re:Marie e il mare
« Risposta #2 il: Novembre 08, 2020, 17:23:34 »
Grazie mille!!  :laugh:

mr.blue

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Re:Marie e il mare
« Risposta #3 il: Novembre 09, 2020, 18:23:06 »
Ecco... doveva arrivare Jake a rompere le scatole nel sogno più bello dell'anno.
La pace e la serenità che dona il mare ha qualcosa di magico.

GiuliaS

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Re:Marie e il mare
« Risposta #4 il: Novembre 09, 2020, 23:34:46 »
Ecco... doveva arrivare Jake a rompere le scatole nel sogno più bello dell'anno.
La pace e la serenità che dona il mare ha qualcosa di magico.

Non potrei essere più d'accordo  :)

ninag

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Re:Marie e il mare
« Risposta #5 il: Novembre 12, 2020, 20:03:59 »
 :rose:

nihil

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Re:Marie e il mare
« Risposta #6 il: Novembre 17, 2020, 16:37:04 »
Marie è evasa con il sogno, ma poi deve ritornare indietro. E'la vita di tutti. E  come per ogni autore, nel testo c'è una parte che riflette se stessi. O no?   ;)

GiuliaS

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Re:Marie e il mare
« Risposta #7 il: Novembre 17, 2020, 17:27:58 »
Marie è evasa con il sogno, ma poi deve ritornare indietro. E'la vita di tutti. E  come per ogni autore, nel testo c'è una parte che riflette se stessi. O no?   ;)
Eh si...ma quanto sarebbe bello poter rimanere a sognare?  neniess

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Re:Marie e il mare
« Risposta #8 il: Novembre 17, 2020, 18:37:15 »
e chi te lo vieta? possiamo avere vite parallele, ogni tanto entriamo in una o nell'altra... ;)