Autore Topic: "Eterno femminino"  (Letto 7722 volte)

Doxa

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"Eterno femminino"
« il: Gennaio 03, 2018, 19:18:18 »
Aforisma di Roberto Gervaso: “Niente, con il passare degli anni, è più caduco dell’eterno femminino”.
 
Femminìno: dal latino femininus = femminile.

La frase “eterno femminino” fu ideata dallo scrittore tedesco  Johann Wolfgang  von Goethe. La scrisse nel suo poema drammatico titolato “Faust”, pubblicato nel 1808: “Tutto ciò che passa non è che un simbolo, l’imperfetto qui si completa, l’ineffabile è qui realtà, l’eterno femminino (das Ewigweibliche) ci attira in alto accanto a sé”.
 

Auguste Rodin: "L'eterno idolo", Musée Rodin, Paris

L’espressione “eterno femminino” è divenuta d’uso comune per indicare la femminilità nella sua essenza immutabile.

In “ewig”, eterno,  c’è il principio femminile, la simbolica potenza della donna come amante o madre.  Donna senza tempo  che per sua natura allaccia il “maschio” per “riportarlo” laddove le loro più autentiche nature sono da sempre un’unica unità bifronte.

Il “doktor Faust" è il nome del protagonista di un  antico racconto popolare, usato come base per numerosi testi letterari.

Faust è un sapiente alla continua ricerca di conoscenze avanzate o proibite. Per raggiungerle invoca il diavolo, Mefistofele, che si offre di servirlo per 24 anni in cambio della sua anima, ma  gli consentirà la conoscenza assoluta.

Nel suo poema, Goethe racconta il patto tra Faust e Mefistofele, il loro viaggio alla scoperta dei piaceri e delle bellezze del mondo.

Nel V atto, nel momento conclusivo della redenzione di Faust, il cui spirito viene assunto in cielo, Goethe richiama quale causa della sua salvezza la figura di Margherita (Gretchen), che s’innamora di Faust. L’amore e la donazione di sé costituiscono per Goethe “l’eterno femminino”,  le qualità femminili non contingenti, ma connaturate nel concetto stesso di femminilità.

“L’eterno femminino ci farà salire in cielo” scrive J. W. Goethe nel Coro Mistico finale del suo poema.

 
« Ultima modifica: Gennaio 03, 2018, 20:17:19 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:"Eterno femminino"
« Risposta #1 il: Gennaio 08, 2018, 14:05:58 »
l filosofo e teologo russo Vladimir Sergeevič Solov'ëv (1853 – 1900) scrisse numerosi saggi, fra i quali quello titolato “Il significato dell’amore”, scritto nel 1892, a seguito anche dell’infelice passione amorosa per Sof’ja Michailovna Martynova.

In questo trattato l’autore, cantore della “Sapienza Divina” (Sofia) e della “Bellezza”, si sofferma sulla relazione della coppia uomo-donna”, la “corporeità” del rapporto, e della sessualità come via privilegiata per la vocazione all’unità che costituisce l’umanità e che pone l’uomo e la donna in una relazione di reciprocità asimmetrica.

Nel citato libro Solov'ëv presenta le relazioni sessuali come destinate a diventare immagine dell’unione spirituale tra due persone, e in seguito di tutta l’umanità con Dio: dall’éros all’agàpe. E la donna non è solo oggetto d’attrazione per l’uomo, ma simbolo dell’incarnazione dell’amore nella realtà umana: “E’ a questa realizzazione, a questa incarnazione, che tende la ‘Femminilità eterna’ stessa, quando non è solo immagine inattiva nello Spirito di Dio ma un essere spirituale vivente, che possiede la pienezza di forza e di azione. Tutto il processo universale e storico è il processo della sua realizzazione e della sua incarnazione in una grande molteplicità di forme”.

In una poesia Solov’ev dice: “Sappiatelo chiaramente: l’Eterno femminino in questo giorno / verrà sulla Terra nel suo corpo immortale / nella luce inesauribile della nuova dea. / Il cielo si è versato nell’abisso dei mari. / Tutto ciò che fa bella l’Afrodite terrestre / gioia delle case, dei boschi e dei mari / tutto sarà riunito alla bellezza celeste / più pura, più forte, più viva e più intera”.

E’ interessante notare il carattere erotico ed estatico nascosto dietro tale visione totalizzante, che egli chiama “Sofia” (da filo-sofia), essere femminile, anima vivente della natura e dell’universo.

Solov’ev identifica come Sapienza divina il suo amore per la bellezza dell’eterno femminino, il suo amore per la bellezza di una donna reale che ha sempre cercato invano.

L’eterno femminino: simbolo della trascendenza dell’amore umano.