Se guardo il mondo con gli occhi di chi è solo
scopro una vita dentro un’altra vita
quella di un gatto dietro alla finestra.
Lui ha davanti le stelle, la luce e il prato verde
dietro, un semplice tavolo e le sedie
e scappa fuori soltanto quando ha voglia.
Non guarda indietro
attorno è già abbastanza
e del suo intorno
ogni giorno è cornice
di senso, pensiero e dissenso
del pieno e vuoto
incognita in eccesso
costante e manifesta
esterna
come caccia in mezzo alla radura
quando l’istinto predomina anche il senso.
Lui, solitario e discreto
nulla domanda
e alla domanda oppone
uno sguardo sincero
quello di chi è solo
e non si aspetta niente
vincente
d’essere se stesso
sempre.