Ho abbandonato lì su quel divano a righe, cilindro e guanti da prestigiatore. Ormai la gente non viene più a guardare l’uomo dei sogni, ed ogni sera rimango solo al centro di una piazza con il lanternone.
L’abito un tempo di lustrini addobbato, ora sì e no ne rimane qualcuno addormentato, la gente è stanca di credere che sia magico il tempo e l’attimo toccato da una mano. Distoglie lo sguardo presto e se ne va al mercato a vendere e comprare quel poco che è rimasto. Non campano i sogni, nemmeno i sognatori, così io me ne vado, tolgo il disturbo e mi addormento stanco.