L' Anno che verrà.
In fondo si è girato la pagina del calendario, l'ultima, per affiancare ai nomi dei mesi, che non cambiano, un nuovo numero, maggiore o superiore che fa pensare a qualcosa che passa e se ne va. Ed è così, da sempre e lo sarà per sempre. A meno che il sole, il nostro sistema solare, la nostra galassia, l'universo intero non smetteranno di volteggiare a velocità pazzesca, allontanandosi sempre più dal punto in cui tutto ebbe inizio. Miliardi di anni fa. Ma, mi chiedo, misurare il tempo (terrestre) confrontandolo all'intero universo può avere senso? La Terra continua a girare, ad orbitare intorno al suo (nostro) sole da oltre quattro miliardi di anni e lo farà (ci spiegano gli astrofisici) per altrettanti 4 o 5 miliardi di anni (se tutto va secondo le previsioni). E noi (come genere umano) continueremo a stappar bottiglie e far grandi propositi per il Nuovo Anno, che ha valore solo per la Terra ed i suoi abitanti, perchè non sarà l'Anno nuovo anche per Proxima Centauri (la Stella a noi più vicina), semplicemente per le leggi dell'astrofisica che lo stesso Albert Enstein aveva postulato: quella della relatività e della velocità della luce, che tutto rende, appunto, relativo dal punto di vista del "viaggiatore" che attraversa in un dato momento lo spazio siderale che lo circonda. La vita ed i suoi accadimenti, oggi, sono i medesimi di ieri, nonostante i tanti buoni auspici del genere umano che da ieri si proponeva ed augurava un anno migliore. Tuttavia, non è così per coloro che appartengono a culture e religioni diverse: cinesi e musulmani, ad esempio poichè loro, a ben guardare, vivono in un "tempo" diverso dal nostro! Forse è proprio per questo che i nostri buoni propositi la scorsa notte di San Silvestro non si sono "sposati" con quelli degli attentatori di Instabul, i quali hanno pensato (bene dal loro punto di vista) di mietere vittime, sangue e dolore, per sostenere la loro causa (il loro buon proposito!) a scapito del nostro modo di intendere la vita e le sue regole. Loro vivono in un tempo che, secondo la loro cultura e religione, è ben 400 anni indietro al nostro! Forse è per questa ragione che i nostri propositi non trovano un punto condivisione e capacità di coesistenza con il loro. E allora eliminiamo i calendari che appartengono ad un tempo e ad una cultura che produce solamente attriti ed incomprensioni...azzeriamo tutto e ricominciamo daccapo, ma senza avere la pretesa di essere i soli detentori della sapienza e della verità in senso assoluto, poichè è proprio partendo da questi assunti storici che si sono realizzate le guerre di religione e di conquista che, sino ad oggi, hanno procurato soprattutto incomprensione e morte, tra le diverse civiltà. Buon Anno, un augurio che non sia "consunto" dal tempo e dall'abitudine...ma che sia foriero del cambiamento di rotta, da parte dell'umanità intera. Si guardi alla grandezza ed alla perfezione dell'armonia dell'universo che ci circonda e che è vita, nelle più svariate forme che ogni singolo sistema solare avrà reso possibile. Le nostre ragioni, al confronto, non sono nulla. Eleviamoci tutti insieme dai piccoli e grandi egoismi, dei singoli e culturali, e forse si potrà cominciare a realizzare un Anno migliore, una vita che finalmente trova un senso per ciascuno di noi ed in armonia con tutto ciò che ci circonda. Senza limiti territoriali e di tempo. Il tempo, quello si lo abbiamo creato noi, per convenzione, per necessità legata al lavoro agricolo o alla pesca, per dare un senso alle quattro stagioni che si ripetono da milioni di anni. Vogliamo dare un senso all'Universo, partendo da regole che valgono, per forza di cose, solo per la Terra. Un po' troppo, probabilmente. Buon Tempo agli uomini di buona volontà.