A un certo punto nel corso della storia, come una calamita attrae qualunque cosa, così i ricorsi presentano i loro conti ed il richiamo è sempre un tuffo nel passato, malgrado il suo stato.
Forse la gente è di memoria corta, dimentica presto ciò che non è andato e annaspa piano piano per riprovare a vivere l’esperienza di un cammino nuovo.
O forse è proprio questo il segreto della storia, come una giostra che gira intorno, o l’altalena a ritmo tondo.
Allora è tutto un già vissuto, cambiano solo le persone che tra di loro non s’incontrano da sopravvissuti, e vivono come fossero unici? Ma l’unicità non è perenne, è solo un’illusione per andare avanti pensando d’esser soli, capaci a scoprire il mondo.
Ma il mondo non si scopre uno alla volta, di giorno in giorno, la storia ce lo dice, anche se non ne teniamo conto. Lui sta lì, dovrebbero essere le genti a cambiarne il corso, e invece lo ripercorrono tutto attorno, perché almeno di quello che ormai sanno dicono d’essere certi soltanto.
Cos’è poi questa certezza che a tutti i costi s’insegue come fosse l’elisir dell’eterna giovinezza? Eppure la vita si è stancata a ricordarlo ogni momento, ormai persa la speranza non grida più nemmeno, e lascia credere agli altri d’essere stati sfortunati e i no, non ce lo aspettavamo questo stravolge i piani, è solo una frase fatta come ce ne sono tante, perché nessuno mai ricorda in tempo che di certo a questo mondo c’è solo in corpo sora Morte dal volto eterno.