A
Milano, nella
basilica di Sant’Eustorgio, c’è la
Cappella Portinari, affrescata tra il 1464 ed il 1468. La decorazione pittorica fu ideata e diretta dal pittore rinascimentale Vincenzo Foppa (1427 circa – 1515).
In un parete laterale il Foppa dipinse la Madonna con in braccio il Bambino ed entrambi hanno le corna sulla testa. Il significato di questo affresco è spiegato nel titolo: “San Pietro martire (Pietro da Verona) debella con l’ostia il demonio che ha preso sull’altare le sembianze della Madonna col Bambino”.
Infatti la leggenda narra che il predicatore domenicano
Pietro da Verona, al secolo Pietro Rosini (1205 circa – 1252), mentre stava celebrando la Messa il diavolo lo tentò celandosi nella figura della Madonna col Bambino, ma dimenticò di nascondere le corna. Questo domenicano si accorse dell’inganno e sollevò verso l’alto l’ostia consacrata facendo fuggire il demonio.
In questo particolare affresco il Foppa ha tentato di rappresentare l’ambiguità del male che spesso si cela nel Bene per non essere smascherato, ma la forza della fede lo sconfigge.
Pietro da Verona è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Nel 1232 fu nominato da papa Gregorio IX inquisitore per l'Italia settentrionale ed inviato a combattere il catarismo in Lombardia, dove tale eresia era largamente diffusa.
Nel 1251 papa Innocenzo IV lo nominò inquisitore per le città di Milano e Como, ed alloggiò nel monastero di Sant’Eustorgio.
Nel 1252 durante il ritorno da Como a Milano venne assassinato da alcuni sicari con una roncola nella foresta di Seveso.
L’anno seguente venne canonizzato. E’ sepolto nella Basilica di Sant'Eustorgio, a Milano, nella Cappella Portinari.
L'iconografia lo raffigura in abito domenicano, spesso con un libro in una mano e la palma del martirio nell'altra, trafitto da un roncola o un grosso coltello infilzati nella testa.