Autore Topic: 1 Febbraio: Giornata mondiale del velo  (Letto 1817 volte)

Doxa

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Re:1 Febbraio: Giornata mondiale del velo
« Risposta #15 il: Febbraio 03, 2016, 17:13:54 »
Birik:
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Un pensiero mi solletica la mente: sarà per bilanciare il potere di dare la vita? Se così fosse sarebbe facile spiegare la necessità di Dio e dell'uomo di mantenere lo stato di sudditanza della donna alla quale doveva essere per forza riconosciuto un potere più grande, quasi divino.


Ciao Birik, penso che da parte maschile non sia questione del bilanciamento di potere  che ha la donna nel procreare figli, ma insicurezza dell’uomo. Dal sentimento di possesso della persona amata nasce la gelosia. Nel lontano passato la gelosia non era connessa all’amore per il/la partner, ma serviva per tutelare la famiglia e l’allevamento dei figli.
Il maschio considerava (e ancora considera ?) il corpo della donna come sua proprietà e col sentimento della gelosia si tutelava dal rischio di allevare figli non suoi, mentre la donna usava la gelosia del maschio per garantire cibo e sicurezza per sé e la prole. Di questo antico retaggio c’è ancora traccia in molte culture dove vige l’accertamento della verginità della donna o le pratiche crudeli di mutilazione dei suoi genitali. Questa “gelosia preventiva”, che stimola la possessività, ancora lavora nell’inconscio delle società cosiddette “evolute” dove, nonostante i contraccettivi, la gelosia continua a tormentarci come faceva con i nostri antenati.
In natura anche i leoni vincitori della lotta  assumono il dominio del branco di leonesse e  tendono ad uccidere i cuccioli che la femmina ha avuto dal leone spodestato.

Citazione
Comunque un fatto è certo: le religioni monoteiste sono l'origine del patriarcato e di tutte le regole atte a tenere la donna in uno stato di inferiorità.

Il patriarcato fu motivato da varie cause, precedenti le religioni monoteiste.

Le società patriarcali sono organizzazioni sociali di dominio, sviluppate in lunghi periodi di tempo.
 
Il periodo di transizione al patriarcato avvenne in tempi diversi su continenti diversi nelle primitive società agricole.
Sappiamo che le comunità agricole primitive praticavano il culto della fertilità, pregavano una dea della fertilità. Le prime rappresentazioni sono le pletoriche dee madri. I loro corpi sono associati alla procreazione.   
Ci sono alcune teorie sulla nascita del patriarcato, collegate alla paternità biologica e la differenziazione sociale basata sulla divisione del lavoro.

Citazione
Circa il perdurare, anzi l'implementarsi dell'uso del velo nella religione Islamica io ne attribuirei la responsabilità alla colonizzazione di vaste aree nord africane e mediorientali. Infatti risulta che alla fine dell'ottocento nel Magreb, in Libano, Siria e in Iran, la tradizione di coprirsi si stesse affievolendo per poi rafforzarsi con l'arrivo di stranieri a protezione dei loro sguardi.

Gli sguardi alle donne da parte degli stranieri sono uguali agli sguardi degli uomini indigeni.

Ti faccio leggere cosa risponde oggi (3 febbraio 2016) sul quotidiano “Corriere della Sera l’ex ambasciatore Sergio Romano ad un lettore che si chiama Orlando Bergonzi. Il titolo dell’articolo è:“Immutabilità del Corano una leggenda storica".

Bergonzi: “Forse fino ad oggi il quesito sull’integrazione è stato posto in maniera sbagliata. Poiché come tutti sanno, il Corano è l’Islam e l’Islam è il Corano. La domanda dovrebbe essere questa: il Corano si può integrare nella cultura occidentale? Se l’islamico non può discostarsi dal Corano, come può assimilarsi nelle culture occidentali? Il soggetto dell’indagine non è l’Islam o l’islamico ma direttamente il Corano. Perché, ove non fosse possibile far accettare al Corano la cultura di questo territorio occidentale, allora la presenza di masse coraniche in Italia e in tutto l’Occidente, non è immigrazione ma invasione come è sempre avvenuto”.

Sergio Romano: “Caro Bergonzi, Se lei avesse visitato il Cairo o Bagdad negli anni immediatamente successivi alla fine della Seconda guerra mondiale, avrebbe constatato che la maggioranza delle donne, soprattutto nei quartieri centrali della città, non era velata. I muezzin invitavano i fedeli alla preghiera, il Ramadan veniva scrupolosamente osservato dalla quasi totalità della cittadinanza musulmana e il pellegrinaggio alla Mecca era sempre l’appuntamento spirituale che avrebbe completato l’esistenza del credente. I governi, tuttavia, sapevano che la soluzione dei loro problemi politici e sociali non era nel Corano. Era nella imitazione di ciò che era stato fatto in Europa nei decenni precedenti: istituzioni laiche, consultazioni popolari, lotta all’analfabetismo, industrializzazione.

Il processo di secolarizzazione dei Paesi musulmani era già visibile in Egitto durante il protettorato britannico, ma era stato fortemente accelerato dalle riforme di Kemal Atatürk, il presidente turco che aveva abolito il velo e il fez. I partiti politici, sempre più numerosi, erano ispirati da quelli europei. Il partito Baath, una combinazione di nazionalismo e socialismo che avrebbe avuto grande fortuna in Siria e in Iraq, era stato fondato da un cristiano siriano che aveva completato la sua formazione culturale a Parigi.

In tutta la regione, naturalmente, gli islamici di stretta osservanza cercavano di ostacolare la modernizzazione dei loro Paesi e predicavano l’osservanza letterale di tutti i precetti coranici; ma i regimi laici reagirono duramente anche con misure di polizia. Il leader egiziano Gamal Abdel Nasser fece il suo hajj (pellegrinaggio alla Mecca), ma non esitò a trattare la Fratellanza musulmana come un pericoloso avversario. Ancora più repressivo fu il presidente siriano Hafez Al Assad che nel 1982 non esitò a distruggere la roccaforte islamista di Hama.

Come vede, caro Bergonzi, il problema non è l’«immutabilità» del Corano, un testo pieno di contraddizioni e soggetto come tutti i libri sacri a letture diverse. Il problema è comprendere perché un islamismo bigotto sia riuscito a interrompere il processo di secolarizzazione delle società medio-orientali. Scopriremo allora che le guerre dell’Occidente hanno considerevolmente peggiorato la situazione e che i migranti non sono le pattuglie avanzate di un esercito invasore. Sono le vittime di una modernizzazione tragicamente abortita”.

Birik

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Re:1 Febbraio: Giornata mondiale del velo
« Risposta #16 il: Febbraio 03, 2016, 18:01:58 »
Secondo me Sergio Romano non dà una risposta completamente esaustiva. Ovvero non fa la distinzione fra le due principali correnti dell'Islam Gli Sciti e i Sunniti. I primi operano una distinzione fra Stato e Chiesa, laddove gli Ayatollah rappresentano il potere religioso senza occuparsi di politica, i secondi, attraverso il Califfo, figura politica, controllano anche la Chiesa. L'Iraq, la Siria  il Libano erano paesi a maggioranza Scita almeno fino a cinquant'anni fa, l'Egitto godeva del protettorato britannico e il cammino verso la modernizzazione era in atto. Questo dava molto fastidio ai Sauditi, sunniti integralisti wahabiti, che avevano appena scoperto grazie agli USA immensi giacimenti di petrolio e ai quali necessitava uno sbocco sul Mediterraneo. Le due anime dell'Islam sono destinate a scontrarsi a vita, gli Sciti più favorevoli alla modernizzazione, i Sunniti ancorati a regole fondamentaliste. Ecco perché io non credo allo scontro Islam- Occidente, ma a quello Sunniti -Sciti. Gli attentati all' Occidente non sono altro che la risposta all'ingerenza dell'Occidente nella loro guerra. La vera lotta si combatte fra Arabia (USA e Turchia) contro Iran (Russia Siria Iraq) e coinvolgerà inevitabilmente le due superpotenze in una nuova guerra fredda. I veri mascalzoni sono gli Arabi che si sono avvalsi dell'esercito americano per bombardare Iraq e Siria in cambio di petrolio, noi purtroppo siamo nella Nato e al centro del Mediterraneo.

Annabel

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Re:1 Febbraio: Giornata mondiale del velo
« Risposta #17 il: Febbraio 04, 2016, 01:12:57 »
Un''altra sciocchezza o imprecisione che non tollero più e che i sinistroidi dicono tanto per dire quando vogliono difendere la cultura altrui... Ma noi avevamo l'usanza del velo fino a quarant'anni fa???  Non so da quale paese dell'entroterra deve provenire qualcuno per affermare questo. A meno che io non sia stata particolarmente fortunata nel nascere in una famiglia emancipata, oppure in una città, ma né mia madre, né mia nonna e neppure la mia bisnonna indossavano il velo. La mia bisnonna forse solo in chiesa ma si trattava del tipico “fazzoletto”, o della “veletta” cioè un triangolo di pizzo leggero che copriva il capo. E io sono del Sud.
 Veniva indossato rarissime volte in occasioni particolari e solo per le funzioni religiose o, quello nero,  come segno di lutto.  Inoltre si usavano gli scialli molto più grandi, avvolgenti, usati come cappotti, ma, ripeto, ai tempi della bisnonna, cioè almeno un'ottantina di anni fa. Al contrario, ricordo che i mie parenti raccontavano che le donne di un tempo sotto le gonne lunghe non indossavano le mutande oppure erano mutande particolari... :)

Poi il foulard copricapo come accessorio elegante dell'abbigliamento femminile da noi si usò molto negli anni '60, '70 se ricordo bene.

Birik

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Re:1 Febbraio: Giornata mondiale del velo
« Risposta #18 il: Febbraio 04, 2016, 07:13:08 »
Birik:
Citazione
Un pensiero mi solletica la mente: sarà per bilanciare il potere di dare la vita? Se così fosse sarebbe facile spiegare la necessità di Dio e dell'uomo di mantenere lo stato di sudditanza della donna alla quale doveva essere per forza riconosciuto un potere più grande, quasi divino.


Ciao Birik, penso che da parte maschile non sia questione del bilanciamento di potere  che ha la donna nel procreare figli, ma insicurezza dell’uomo. Dal sentimento di possesso della persona amata nasce la gelosia. Nel lontano passato la gelosia non era connessa all’amore per il/la partner, ma serviva per tutelare la famiglia e l’allevamento dei figli.
Il maschio considerava (e ancora considera ?) il corpo della donna come sua proprietà e col sentimento della gelosia si tutelava dal rischio di allevare figli non suoi, mentre la donna usava la gelosia del maschio per garantire cibo e sicurezza per sé e la prole. Di questo antico retaggio c’è ancora traccia in molte culture dove vige l’accertamento della verginità della donna o le pratiche crudeli di mutilazione dei suoi genitali. Questa “gelosia preventiva”, che stimola la possessività, ancora lavora nell’inconscio delle società cosiddette “evolute” dove, nonostante i contraccettivi, la gelosia continua a tormentarci come faceva con i nostri antenati.
In natura anche i leoni vincitori della lotta  assumono il dominio del branco di leonesse e  tendono ad uccidere i cuccioli che la femmina ha avuto dal leone spodestato.

Si Doctor diciamo che quando dalla società matriarcale, l'unica atta a garantire il legame di sangue, si è passati al patriarcato e alla proprietà privata, la donna non è stata più tanto libera e ha dovuto subire controlli e restrizioni che garantissero la paternità. L'avvento dei monoteismi non ha fatto altro che regolamentare la questione. Nelle abitudini degli "uomini blu" (scusa se torno sull'argomento) che invece praticano ancora una sorta di matriarcato, infatti ereditano i figli della sorella, gli unici che garantiscono la consanguineità.
Oggi è come se fossimo un po' tornati indietro, le battaglie femministe sembrano vanificate dal numero spropositato dei femminicidi e la Chiesa non ci aiuta. Anche se il nostro Papa sembra un riformatore, le numerose confessioni, tipo Neo Catecumenali ci riportano agli anni bui. Ma in questo tu sei di sicuro più informato di me. La politica sembra godere di questo. Ti allego un intervento in parlamento a proposito della Cirinnà

Sono estasiata, il senatore Aldo Di Biagio (AP) ci ha regalato il discorso più ubriaco della storia della Repubblica. Non solo a livello di contenuti ma anche di espressione. Grazie, rimarrà agli atti:

"si vuole sfaldare la società naturale infierendo in maniera scientifica sull'armonia antropologica"

"l'ambizione di soffocare ambizioni ps ps pseu psefukgenitoriali"
"forme di convivenza che prive di riformismo formale si distanziano da esigenze della famiglia"

"Trattiamo due tipi di confegurazione differente"

"Serve garantire l'assistenza sanitaria e la questione matrimoniale"

"non ci vogliono far capire cosa vuol dire stepchild adopcion"

"si agevola quella categoria di agnroentiali per surrogare la loro maternanizzazione"

"Non vogliono ammettere una pilatesca di un argomento scomodo alimentando il problema senza nominarli"

"prima di parlare di omofobia degli altri si guardi la condizione omosessuali e la si accetti"

"qualora si dovesse verificare la malagura condizio che un genitore venga meno all'essere genitore"

sono favorevole ad un approdo ad una novella condivisa"

« Ultima modifica: Febbraio 04, 2016, 07:55:09 da Birik »