Autore Topic: anno bisestile  (Letto 558 volte)

Doxa

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anno bisestile
« il: Febbraio 05, 2016, 00:26:14 »
Il 2016 è un anno di 366 giorni: anno bisestile. 
 


In epoca repubblicana gli antichi Romani usavano il cosiddetto calendario di Numa o numano, dal nome di Numa Pompilio, considerato nel periodo monarchico  il secondo re di Roma, dopo il fondatore Romolo. 

Il calendario numano era basato sui cicli lunari e l'anno era formato da 355 giorni suddivisi in 12 mesi. Ma la suddivisione non coincideva con il ciclo lunare, per cui ad annate alterne veniva aggiunto come ultimo mese il mercedonius, composto da 27 giorni, togliendo a febbraio 4 o 5 giorni; era il collegio dei pontefici a decidere queste compensazioni, alle volte anche sulla base di convenienze politiche, perciò soggetto ad abusi oltreché ad errori.

Per rimettere ordine Giulio Cesare  nel 46 a.C.incaricò l'astronomo Sosigene di progettare un nuovo calendario più funzionale, denominato giuliano (dal nome di quel dittatore),  in vigore dal 45 a.C.  Quello fu  un anno eccezionale: per riallineare i mesi alle stagioni tradizionali si dovettero inserire due mesi straordinari tra Novembre e Dicembre oltre ad un'ultima intercalazione del mese Mercedonius.

Sosigene stabilì l’anno di 365 giorni e 6 ore, alcuni minuti in  più  degli effettivi 5 ore, 48 minuti e 46 secondi., una differenza di 11 minuti e 14 secondi. 

Poiché per gli usi civili serviva un anno con un numero intero di giorni, Cesare decretò di eliminare quella frazione di 6 ore (il 1/4) e di recuperarla come giornata intera ogni 4 anni  inserendo la ripetizione del  23 febbraio, che cadeva sei giorni prima delle calende di marzo (“bis sextus die ante kalendas Martias”). L’anno con un giorno in più, di 366 giorni, ogni quattro anni,  fu detto bisestile.

Il giuliano è un calendario solare, basato sul ciclo delle stagioni e quegli 11 minuti e 14 secondi di differenza ogni anno fecero  perdere un giorno ogni 128 anni rispetto all’anno solare.  Per conseguenza la data d'inizio delle stagioni si spostava man mano all'indietro, fino ad arrivare alla perdita di 10 giorni nel XVI secolo.

Nel 1582 l'equinozio di primavera  "cadde" l'11 marzo,  con un anticipo di dieci giorni rispetto all'equinozio convenzionale del 21 marzo, stabilito dal Concilio di Nicea quale base per il calcolo della Pasqua. Papa Gregorio XIII si rese conto che la Pasqua, di quel passo, avrebbe finito per essere celebrata in estate. Nominò una commissione di esperti che elaborarono un nuovo calendario, detto Gregoriano dal nome del pontefice. Con la Bolla “Inter gravissimas”  del 24 febbraio 1582, papa Gregorio XIII decretò che il giorno successivo al giovedì 4 ottobre 1582 fosse il venerdì 15 ottobre, per recuperare i 10 giorni di differenza con l’anno solare., senza alterare i giorni della settimana. In tal modo riportò la data dell’equinozio di primavera al 21 marzo, ristabilendo quindi il ciclo delle stagioni in modo concorde sia nel calendario civile che in quello solare.

Con l’adozione del calendario gregoriano il giorno in più divenne il 29 febbraio.

Però anche il calendario gregoriano che stiamo utilizzando non è perfetto. Riduce l'errore a soli 26 secondi, che provoca la perdita di un giorno un giorno ogni 3.323 anni.

Per quanto riguarda la superstiziosa credulità collegata all’anno bisestile, dal quale deriva il detto “Anno bisesto, anno funesto”, c’è da dire  che tale diceria è molto antica. Nel calendario giuliano il mese di Febbraio era il "mensis feralis" ossia il mese dedicato al ricordo e ai riti per i defunti, perciò l’infausta nomea.
« Ultima modifica: Febbraio 05, 2016, 20:19:59 da dottorstranamore »